Red October Cantù – Betaland Capo d’Orlando 96-73

Non c’è mai partita al PalaDesio, dove Cantù tiene vive le speranze Final Eight annichilendo Capo d’Orlando, ormai non nuova a larghe sconfitte in questa stagione. La Betaland parte malissimo in attacco, collezionando un complessivo 2/13 al tiro nei primi 10’; com’è giusto che sia, gli avversari non hanno pietà. Chappell e Smith iniziano a costruire la loro ottima prestazione, chiuse rispettivamente a 18 e 16 punti, e la squadra di Sodini è avanti 26-7 al primo stop and go. Capo d’Orlando non ha mai la possibilità concreta di rimettersi in gara, gli unici a creare grattacapi alla difesa della Red October sono Eric Maynor (doppia doppia da 10+10 assist) e Jakub Wojciechowski, il migliore della gara a 19; ma gli uomini di Di Carlo riescono a portarsi al massimo al -14 nel secondo quarto, lasciando la passerella agli avversari.

Umana Reyer Venezia – VL Pesaro 72-71

La Reyer vince l’ennesima partita vietata ai deboli di cuore (72-71), alla mai doma Pesaro spettano solo gli applausi, incapaci però di smuovere il team adriatico dall’ultima posizione in classifica. Dopo una gara che sembrava tranquillamente incanalarsi verso i binari veneti, lo scossone ospite guidato da un sontuoso Dallas Moore (22 punti e 9/13 da 2) ha rimesso in bilico la contesa, con i marchigiani capaci anche di portarsi in vantaggio con un positivo Monaldi (12 punti con 5/8 da 2), dopo aver passato più di 35 minuti a rincorrere (65-67). Fatale per il team di coach Leka la palla persa nel finale dal duo italiano Monaldi-Ceron, con la Libertas successivamente incapace di mandare il team lagunare in lunetta. Al quarantesimo il Taliercio può tirare un sospiro di sollievo e applaudire tutti i suoi beniamini, capaci ancora una volta di dimostrare sangue freddo negli istanti decisivi.

Fiat Torino – Germani Basket Brescia 95-86

Quarta sconfitta in cinque gare per l’ormai ex capolista Brescia, che si inchina ad una Torino che si propone così come quarta forza del campionato. La partita si decide nei primi dieci minuti, nei quali l’attacco della Fiat è letteralmente inarrestabile: guidati da Lamar Patterson, alla fine miglior realizzatore con 22 punti), i padroni di casa fanno grandinare nel canestro della Germani (7/9 da due e 6/9 da tre) e doppiano gli avversari sul 32-16. Torino gestisce per trenta minuti, ma subisce il prepotente ritorno della Leonessa nell’ultimo quarto. Sono le iniziative di Lee Moore e David Moss (22 anche per lui) a riportare la squadra di Diana a due possessi pieni di margine, Torino regge l’urto e chiude la contesa con i punti di Iannuzzi e Patterson.

Banco Sardegna Sassari – Dolomiti Energia Trentino 78-67

Sassari si rialza dalle due sfortunate sconfitte arrivate nel supplementare contro Venezia prima e Avellino poi imponendosi sulla lanciatissima Trento, proveniente da quattro successi in fila. Partita maschia e nervosa fin da subito, con la Dinamo che la gestisce mantenendo il vantaggio per tutti i 40 minuti di gioco, risultando più reattiva e cattiva degli avversari sulle seconde palle e a rimbalzo. Particolarmente ispirati Polonara, che esce vittorioso dalla sfida personale contro un nervosissimo Dominique Sutton e Scott Bamforth, autore di 23 punti e sempre più trascinatore della Dinamo. Con questo successo la squadra di Pasquini mette un po’ più al sicuro le Final Eight di Firenze.

Grissin Bon Reggio Emilia – Happy Casa Brindisi 73-77

Brindisi guarisce dal mal di trasferta al PalaBigi e con la vittoria su Reggio Emilia abbandona l’ultimo posto in classifica. La Happy Casa appare determinata e vogliosa di svoltare la sua stagione: l’attacco ospite è molto più bilanciato con un Tepic ormai parte integrante del gioco (10 con 7 rimbalzi e 4 assist) e passa subito a condurre. La difesa di Reggio Emilia appare svogliata su Lalanne e soci per due quarti, il motivo per cui i biancorossi rimangono aggrappati alla gara si chiama Julian Wright (27 in 31’). La Grissin Bon sembra svoltare la partita nel terzo parziale, quando Della Valle e White si accendono in attacco permettendo alla squadra di Menetti di passare a condurre, ma nell’ultimo parziale riemerge Brindisi: Mesicek, Suggs e Smith diventano dei fattori, Reggio è costretta al tiro della disperazione sul -1 con Della Valle che viene stoppato forse irregolarmente da Lalanne e Nic Moore chiude la pratica con la fuga che vale il +3.

Vanoli Cremona – Openjobmetis Varese 80-72

Nel penultimo turno del girone d’andata, la Vanoli Cremona consegue la terza vittoria di fila contro una Varese corta e ingessata anelando alla possibilità di strappare il pass per le Final Eight. Dopo un secondo quarto dominato dalla formazione di casa, Cremona patisce un breve calo psicofisiologico che consente a Varese di affondare gli artigli sul match arrivando sino al -5. Tuttavia, i 17 punti di Johnson-Odom e un’ottima mira al tiro dei biancoblu nei momenti decisivi (Break di 14-0 in 4’ costruito dalle seconde linee Ruzzier, Ricci e Portannese) giustificano il risultato finale. Priva dell’infortunato Wells e con Hollis ormai ai margini della rosa, l’Openjobmetis colleziona la quarta sconfitta consecutiva. Non basta l’esordio da 7 punti dell’estone Vene e i 12 punti di Cain.

Sidigas Avellino – Segafredo Virtus Bologna 87-59

Continua la striscia positiva casalinga di Avellino, che saluta la prima domenica del 2018 in testa alla classifica in perfetta solitudine, aspettando la gara di Milano. E lo fa strapazzando la Virtus Bologna, che resta in gara al PalaDelMauro solo per i primi cinque minuti. Fesenko è inarrestabile in area, Rich attacca senza strafare e D’Ercole è una sentenza, break di 10-0 e primo quarto che si chiude sul 22-10. Avellino continua a selezionare i suoi tiri al meglio: 15 assist su 16 canestri realizzati dal campo nei primi 20’, guidata da un Leunen ispiratore (virgola con 9 assist e altrettanti rimbalzi) e la Virtus, portata avanti dai soli Ale Gentile (18) ed Umeh, affonda sul 44-25. La squadra di Ramagli abbozza una timida reazione nel terzo quarto, subito cancellata negli ultimi 10’ da Wells (17 con soli 3 errori al tiro) e Fitipaldo (18), con la Scandone che tocca il +30 e chiude fra il tripudio del pubblico.

(Alessandro Aita, Federico Ionata, Lucio Usai, Matteo Meli, Simone De Palma)