Banco di Sardegna Sassari – Germani Basket Brescia 76-80

I fratelli Vitali rendono amaro il ritorno di Zare Markovski sulla panchina di Sassari. La Germani, spinta dai 20 punti di Michele e dai 10+9 assist di Luca, si impone in una gara punto a punto decisa nell’ultimo parziale, quando l’anemia offensiva dei padroni di casa ha permesso alla squadra di Diana di prendere un margine poi rivelatosi decisivo. Dopo più di 30’ di lotta senza quartiere, sono la tripla di Landry ed il canestro di Hunt a regalare il +7 agli ospiti. La Dinamo, che tira con brutte percentuali (18/37 da due e 8/32 da tre) non ha la forza di colmare il gap e viene condannata alla terza sconfitta in fila, che significa ritiro a tempo indeterminato. Brescia invece si avvicina sempre di più al terzo posto, mettendo pressione a Venezia e Milano sopra di lei.

Betaland Capo d’Orlando – Openjobmetis Varese 73-75

Vince Varese sulla sirena, grazie ad una magia di Okoye, e tiene accese le speranze playoff, mandando ai pazzi una Betaland a cui la cura Mazzon, ma soprattutto gli innesti di Smith e Knox, sembrano aver fatto bene. Alla fine però arriva un’altra sconfitta ma le sensazioni, per i tifosi paladini, devono essere positive e la salvezza, forse, non è così impossibile. Perché Capo è brava a girare l’inerzia nel terzo quarto, dopo aver subito le giocate di Avramovic ed Okoye nei primi due quarti (con Varese che tocca anche il +9) in cui resta attaccata alla partita solo grazie al 8/14 dalla grande distanza, che bilancia un 5/15 da 2 punti. È soprattutto Knox, che fa a spallate con Cain, l’arma migliore di Mazzon, finché anche Smith e Likhodey si iscrivono al match. Sono loro a guidare il break di 20-7 che a cavallo dell’ultima pausa dà il +7 agli uomini di Mazzon. Varese è corta e stanca ma Okoye, sparito dopo il secondo quarto, diventa protagonista sul più bello. Prima mette due triple per il nuovo vantaggio poi, dopo che Capo era riuscita a risalire di nuovo dal -4, si inventa un canestro di puro talento sulla sirena che regala i due punti a Varese.

Sidigas Avellino – Vanoli Cremona 95-72

Si rialza Avellino, che ritrova il fattore PalaDelMauro e si fa un sol boccone di una Vanoli in partita solo nei primi cinque minuti. I biancoverdi hanno avuto degli strappi dai propri esterni, tirando in maniera mortifera dall’arco (11/21) e concedendo poco alla truppa di Sacchetti, che recupera tanti palloni ma non trova il feeling con i ferri irpini. Il primo allungo è dettato Fitipaldo, con la Sidigas che tocca il +14 già durante il primo parziale, Johnson-Odom imbastisce una reazione ma non ha fatto i conti con un infuocato Rich da undici punti in un amen, facendo allargare il gap. Cremona non risulta mai credibile per poter riaprire il match, che si trascina stancamente fino alla sirena finale.

EA7 Emporio Armani Milano – Fiat Torino 90-78

Milano porta a casa l’ottava vittoria consecutiva contro una buona Torino che cede solo nel finale sotto le bombe di Goudlock e Cinciarini, che a 2 minuti dalla fine segnano il break decisivo e condannano Torino a rimandare una vittoria al Forum che non arriva dal lontano 1991. Risultato forse un po’ troppo severo per una Fiat che ha saputo giocare alla pari per 38 minuti contro la capolista, difendendo con aggressività e facendo girare il pallone in attacco come non si vedeva da tempo (24 assist su 30 canestri dal campo). Milano che ha però saputo far valere però il maggior talento e la maggior fisicità, sfruttando al meglio i secondi possessi offensivi, soprattutto nella parte finale di gara, quando hanno ottenuto il parziale di 13-2 con il quale hanno chiuso la sfida. Miglior marcatore dell’incontro quel Goudelock che, al centro della polemica social sul presunto interessamento di Milano per Nedovic in sostituzione proprio del mini-mamba, ha voluto mostrare tutto il suo talento di fronte al proprio pubblico.

Grissin Bon Reggio Emilia – Reyer Venezia 76-81

Venezia conquista un’importante vittoria al PalaBigi e consolida il secondo posto dietro Milano. Reggio Emilia dice, con ogni probabilità, addio ai play-off. Dopo una partenza bruciante degli ospiti (14-27) con Johnson ed Haynes a dettar legge, Reggio è brava a reagire e con un secondo quarto chiuso con un parziale di 32-12 scritto dal duo Wright con White a far da spalla, Reggio si trova avanti 46-39. La ripresa si apre all’insegna dell’equilibrio, i campioni d’ Italia rientrano sotto la spinta di un Austin Daye da 12 punti ed è 64-61 all’ultimo stop and go. Nell’ultimo quarto i biancorossi attaccano male e Venezia con Haynes e un Peric da 12 punti in 10’ vince con merito.

VL Pesaro – The Flexx Pistoia 80-72 dts

Ritrova il sorriso la Vuelle Pesaro, avendo ragione dopo un overtime su una Pistoia più che mai agguerrita. Una vittoria fondamentale, che riapre prepotentemente le chances di salvezza dei marchigiani, complice la sconfitta casalinga di Capo d’Orlando contro Varese. Una partita dalle due facce: un primo tempo fluido, dove i padroni di casa hanno raccolto i frutti di un avvio incredibile e una seconda parte di gara agguerrita, sporca, frammentaria e fisica, che ha richiesto un overtime per poter sancire un vincitore. Decisiva la partita del nuovo arrivato Taylor Braun (21 punti, 8 rimbalzi, e 32 di valutazione) e i canestri di Clarke (18 punti). A Pistoia non bastano i 14 punti e il mestiere di Ivanov (14 punti e 4 rimbalzi) e la prova importante di McGee (17 punti e 10 rimbalzi).

Dolomiti Energia Trento – Happy Casa Brindisi 85-68

Continua l’ottimo girone di ritorno della Dolomiti, che con la settima vittoria nelle ultime otto gare raggiunge il quinto posto in classifica; per la Happy Casa la chiusura del discorso salvezza è rinviata alla prossima gara con Capo d’Orlando. Lo strapotere fisico di Trento non permette a Brindisi tiri facili: eloquente il 15-3 di primo tempo. Solo Giuri da lontano (top scorer di Brindisi con 14 punti) vede il canestro con continuità: 21-15 primo tempino. Senza storia il secondo tempo, troppo dominante Sutton (22), troppo furbo Forray (14): 46-30 all’intervallo lungo. Se Brindisi non affonda nel terzo quarto è sempre per le triple di Giuri ( terzo quarto 62-53) ma  nel quarto parziale esplode anche la forza di Shields (16) e il garbage time arriva in men che non si dica.

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini, Matteo Meli, Gianluca Lo Masto, Luigi Piarulli, Davide Rosa)