Vuelle Pesaro-Reyer Venezia 77-74

Non basta una stanca Venezia ad opporsi alla carica di una Vuelle che approccia una partita da vita o morte con il fuoco negli occhi. I biancorossi confermano il proprio buon momento e dopo la vittoria di Milano compiono un altro passo importantissimo verso la salvezza avendo la meglio contro i campioni d’Italia solo al fotofinish, sul punteggio di 77-74. Dopo un primo tempo in equilibrio, i padroni di casa hanno strappato l’inerzia della partita conducendo fino a pochi secondi dalla fine, salvo vedersi rimontare nel finale dalle fiammate di talento di Haynes (suo il canestro del sorpasso a pochi secondi dalla sirena) e Daye. Proprio l’ex Pesaro ha però buttato via una palla sanguinosa sulla rimessa, permettendo a Pesaro di gestire e vincere. Le chiavi delle vittoria pesarese: continuità ed energia. Decisiva la partita di Omogbo (17 punti, 7 rimbalzi e 3 Assist per 31 di valutazione), Clarke (18 punti, 6 rimbalzi e 4 Assist) e Mika ( 21 punti e 8 rimbalzi). Non bastano a Venezia i 14 punti di Peric e la prova a tutto tondo di Daye (11 punti 7 rimbalzi e 3 Assist).

EA7 Emporio Armani Milano-The Flexx Pistoia 101-74

Milano prende un bel brodino e, complice Pesaro, agguanta di nuovo Venezia in vetta. Pistoia è stato un ostacolo semplice da superare visto che la squadra di Vincenzino Esposito più della buona volontà ha messo poco in campo, resistendo praticamente 8′ prima di crollare davanti alla buona difesa dell’Olimpia e alle triple di Vlado Micov (3/3 dalla grande distanza, 12 dei 17 punti nel solo primo quarto) e Curtis Jerrells, oltre che al gran lavoro di Dada Pascolo (10 punti e 8 rimbalzi). In quesi 8 minuti in cui c’è stata partita Moore e Mian hanno provato a spaventare Milano ma non appena la difesa dell’Olimpia è diventata leggermente più presentabile, il canestro per la The Flexx è diventato troppo piccolo, ed un break da 17-3 a cavallo della prima pausa ha di fatto chiuso la partita con larghissimo anticipo. Pistoia è stata anche brava a restare mentalmente nel match nel terzo quarto ma alla fine il divario è stato pesante con una Milano che ha mandato tutti a referto, compreso Bortolani che ha mesos la tripla del finale 101-74.

Segafredo Bologna-Sidigas Avellino 64-70

In un match da clima playoff Avellino sbanca il Paladozza. I padroni di casa hanno lottato fino alla fine, spinti da un Aradori autore di 22 punti, ma la maggiore fisicità della Sidigas e la lucida follia di Filloy hanno portato i due punti in Irpinia. Fesenko ha dominato il pitturato segnando una doppia doppia da 15 punti e 15 rimbalzi ed è stato un fattore come nella gara di andata. La Virtus ha visto il rientro di Alessandro Gentile che ha inciso in senso negativo (0/6 al tiro e -8 di valutazione). Le cattive condizioni di Gentile e l’assenza di Umeh hanno dato tanto spazio al neo acquisto bianconero Wilson che non ha sfigurato e che sarà una pedina fondamentale per la trasferta di Reggio Emilia che decreterà le sorti della Segafredo. Con una vittoria la Virtus strapperebbe il pass per i playoff, mentre Avellino, attraverso questo successo, ha conquistato la matematica certezza del quarto posto.

Dolomiti Energia Trento-Banco Sardegna Sassari 86-79

Inizia subito in difficoltà il Banco di Sardegna in casa dell’Aquila Trento; i ragazzi di coach Buscaglia mettono con le spalle al muro i sardi fin dal primo quarto, trascinati dalle grandi prestazioni di Flaccadori (20) e Shields (21). All’intervallo i padroni di casa sono avanti di 15 lunghezze: 45-30.
Al rientro in campo la musica non cambia e i ragazzi di coach Markovski hanno nei soli Jones (22) e Hatcher (16) le uniche bocche di fuoco di una gara andata male fin dall’inizio. Trento tira con percentuali molto più alte, 10/24 contro il 5/20 del Banco dalla linea dei 3 punti. La Dinamo non smette di crederci per inseguire i playoff e all’ultimo periodo si porta fino al -10, ma all’Aquila Basket basta gestire con pazienza gli ultimi minuti di gara per non farsi sorprendere e portare a casa un risultato positivo. 87-81 il punteggio finale.

Happy Casa Brindisi-Grissin Bon Reggio Emilia 75-72

In una stagione così strana, altalenante e pazza la salvezza di Brindisi non poteva avvenire diversamente. In vantaggio fino a 50-30, si rilassa come al solito nel terzo quarto e consente una lenta e inesorabile rimonta a Reggio Emilia, culminata al 67-66 con un errore sotto canestro di White che prende un tecnico contro, dando la sveglia a Brindisi che scaccia le streghe e trova il successo per 75-72. MVP di Brindisi Smith con la sua saggezza e freddezza (15 punti e 6 assist), anche se top scorer è Suggs (19 punti), mentre per Reggio Emilia ottima prova di Wright e Llompart (13 punti e 10 punti.

Germani Brescia-Fiat Torino 97-94 dts

Terzo posto e playoff per la Germani Leonessa. Dopo un overtime è 98-95 sulla Fiat Torino. Un atteggiamento troppo rilassato nel terzo periodo poteva costare caro ai padroni di casa e la Fiat con un parziale di 27-16 riapre un match praticamente chiuso dopo i primi venti minuti. Un canestro pazzesco ad un secondo dalla sirena, un ottimo Andre Jones 7/11 da 3 punti e con un Peppe Poeta 17 punti anima di questa indomabile Torino. Per la Germani ben 5 uomini in doppia cifra. Top scorer Bryce Cotton con 23 punti che inizia a prendere confidenza con il basket italiano e Brian Sacchetti che ha viaggiato per lunghi tratti con il 100% al tiro.

Betaland Capo d’Orlando-Red October Cantù 71-70

Vittoria di carattere per la Betaland, che tiene vive le speranze di permanenza in serie A battendo Cantù fra le mura amiche grazie ad un ottimo secondo tempo, in cui i punti di Atsur e Faust (18 a testa) hanno permesso di rimontare dal -13 dell’intervallo. L’inizio di gara vede tanti errori, con le percentuali scadenti da entrambe le parti, Cantù si porta avanti con il primo squillo di Burns (12+13 rimbalzi). Il secondo quarto segue lo stesso canovaccio per sette minuti, fino a che la Red October non trova un po’ di continuità al tiro pesante (6/12) con Culpepper e Cournooh, gli ospiti si spingono sul 31-44 al 20’. Ma l’attacco di Sodini sparisce dal campo dopo l’intervallo, segnando solo otto punti; dall’altra parte Campani e Kubolka fanno il bello e cattivo tempo e Capo si riavvicina a -5. Il sorpasso è solo questione di tempo, con Atsur indiavolato che segna e fa segnare, la schiacciata di Faust vale il pari a quota 62. Adam Smith e un’altra schiacciata di Faust mandano i padroni di casa in fuga a 90’’ dal termine, la Red October le tenta tutte ma non approfitta dello 0/2 di Smith, sbagliando il tiro della possibile vittoria sulla sirena con Culpepper.

Openjobmetis Varese-Vanoli Cremona 89-79

Grande festa al PalA2A, l’Openjobmetis ha battuto Cremona e le concomitanti sconfitte di Cantù e Sassari danno la matematica certezza dei playoff alla squadra di Caja. Una partita di grande cuore e volontà, Varese ha voluto fortemente questa vittoria e l’ha ottenuta esprimendo un grande basket contro una squadra organizzata e ostica come quella allenata dal grande ex Meo Sacchetti. La partita è stata combattuta fin da subito, ma anche condotta dall’inizio da Varese che è riuscita con i suoi bomber di razza come Okoye (22 punti) e Avramovic (17 punti) a tenere a bada le continue rimonte da parte degli ospiti che con un Johnson–Odom in grande spolvero non hanno mai mollato fino alla fine. Dopo l’intervallo (47-40 per Varese), c’è stato l’allungo decisivo con i biancorossi che si sono portati in vantaggio in doppia cifra e lo hanno difeso a spada tratta fino alla sirena. Grande prestazione del solito Cain sotto i tabelloni e soprattutto di Vene che è stato uomo ovunque e ottimo al tiro (5/5 da 2 e 2/5 da 3) ma anche 6 rimbalzi e 4 assist. Dalla parte di Cremona buona la prova dei cugini Diener, con Drake autore di 16 punti, ma questa era la serata di Varese e la squadra non ha tradito le attese, Caja non sta più nelle pelle dalla contentezza e ai microfoni di Eurosport loda i suoi per questa grande e inaspettata conquista.

(a cura di Fabrizio Quattrini, Gianluca Lo Masto, Luigi Piarulli, Marco Bogoni, Alessandro Aita, Bruno Crippa e Klaus Krug)


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