UPS

Segafredo Bologna: la Virtus ottiene la terza vittoria di fila e la sesta nelle ultime sette partite. E’ vero, Capo D’Orlando ha opposto una flebile resistenza (a parte l’ottimo e sfortunato Stojanovic), ma vincere a casa di una squadra con le spalle al muro non è mai facile. Cinque giocatori in doppia cifra e un ritrovato Oliver Lafayette in attacco: insomma serata assolutamente perfetta. Mancavano due giocatori, Ndoja per infortunio e Alessandro Gentile per squalifica, ma onestamente non se ne è accorto nessuno, e questo è l’aspetto più importante che Ramagli si porta dietro dalla trasferta in terra sicula.

Kelvin Martin (Vanoli Cremona): Nella squadra di Sacchetti fino ad ora era Darius Johnson-Odom ad essersi preso la ribalta. Ma nella sfida contro Cantù la Vanoli, al quarto successo in fila, è emerso il talento di Kelvin Martin, che dopo un inizio di campionato balbettante si è adeguato al livello del campionato italiano. Le giocate del numero 1 biancoblu hanno ricacciato indietro tutte le offensive della Red October nel secondo tempo: in quei 20’ l’ex Agrigento ha segnato 26 dei suoi 31 punti totali, diventando il secondo giocatore di Cremona a scollinare quota 30 durante la stagione. Il primo? Darius Johnson-Odom, naturalmente. L’attacco di Cremona continua a funzionare perfettamente, e la crescita di Martin ha il suo ruolo.

 

(credits Lega Basket Serie A)

Dyshawn Pierre (Banco Sardegna Sassari): La Dinamo Sassari torna alla vittoria superando la Fiat Torino nella diciassettesima giornata e riceve altri segnali positivi da Dyshawn Pierre. L’ala americana è fondamentale nel successo di sabato, chiudendo con 27 punti (5/7 da due e 4/6 da tre punti) e 8 rimbalzi; una ulteriore conferma della sua crescita, visto che nella gara della settimana con precedente aveva messo a segno contro Cantù una prova da 26+10. Passi da gigante per il 24enne uscito da Dayton University, che nella prima metà della stagione aveva lasciato un po’ a desiderare, ma da quando ha firmato il nuovo contratto col Banco Sardegna per la prossima stagione sembra un giocatore rigenerato.

Frank Vitucci:  E’ senza dubbio forte l’impatto che ha avuto il coach veneziano sul cammino della Happy Casa Brindisi. Dal suo arrivo, a metà dicembre, Brindisi è 4 vinte e 3 perse, dopo averne vinte 2 nelle prime 10 giornate, ma soprattutto ne ha vinte 3 delle ultime 4, con la squadra pugliese che ora si allontana di ben quattro lunghezze dall’ultimo posto in classifica. Squadra che sembra completamente trasformata, con un Nic Moore grande protagonista e capace di viaggiare nelle ultime due giornate a 24 punti di media, con il 75% da 3 punti. Un bel segnale lanciato da Vitucci, soprattutto dopo le ultime non brillantissime esperienze di Avellino e Torino.

 

DOWNS

Betaland Capo d’Orlando e Dolomiti Energia Trento: Capo d’Orlando e Trento sono accomunate da un mese di gennaio letteralmente nero. Le due squadre non sono ancora riuscite ad assaporare la vittoria in questo 2018 e non si sono sbloccate nemmeno nella diciassettesima giornata. I bianconeri hanno inseguito in maniera vana Venezia, soccombendo per 79-83, mentre per Capo è arrivato l’ennesimo ko di larga misura con Bologna. Situazioni completamente diverse: a nord lo scatto d’ira di Gutierrez sta a dimostrare un roster sull’orlo di una crisi di nervi, mentre a sud sembra mancare la capacità di restare in partita, con le troppe volte in cui la squadra di Gennaro Di Carlo ha tirato i remi in barca prendendo numerose ‘scoppole’. La classifica inizia adesso a diventare preoccupante, con le quattro e sei sconfitte consecutive. Delle strisce da chiudere il prima possibile.

Fiat Auxilium Torino: La situazione inizia ad essere difficile in casa Auxilium, alla terza sconfitta consecutiva tra campionato e coppa sotto la gestione Charlie Recalcati, con l’unica vittoria arrivata in casa con il Lietuvos Rytas il giorno dopo l’annuncio del coach milanese. Tre sconfitte terribilmente simili tra loro per la squadra piemontese, che ha subito break importanti senza avere la minima reazione e con situazioni preoccupanti. Come i 28 punti segnati in 20′ contro Brindisi, oppure quelli nei quarti centrali contro Sassari ma anche l’imbarcata clamorosa presa in Lituana, senza mostrare un minimo segnale neanche nervoso, di voler cambiare direzione. Probabilmente Banchi non era completamente in sintonia con la dirigenza, ma la squadra almeno vinceva e soprattutto non mollava mai, anche nelle serate storte. In campionato le cose si possono sistemare ma domani sera c’è una sfida europea che potrebbe essere decisiva e dove Torino deve almeno dare un segnale di vita.

(Alessandro Aita, Marco Bogoni, Fabrizio Quattrini)