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Foto V.V.2017

Germani Basket Brescia: Brescia festeggia il primo primato solitario della storia del proprio basket di massima serie e ammicca alla statistica che ha visto 9 delle 17 squadre (con tre casi multipli che porterebbe la cifra reale a 9 volte in 14 stagioni) che hanno iniziato la stagione con 6 vittorie consecutive laurearsi campioni d’Italia nella storia recente del nostro campionato. Dodici mesi fa Brescia incassava la quinta sconfitta in sei giornate; un anno dopo è in vetta solitaria. Semplicità, maturazione e programmazione, senza soffrire di vertigini. Michele Vitali è l’uomo con maggiore minutaggio di questa Leonessa con le idee ben chiare sin dall’estate: testimone un nucleo ben collaudato visto che 6 giocatori su 10 sono stati confermati, il valore aggiunto di questa squadra. L’innesto di Hunt, Fall e Traini in un motore già rodato per la serie A è stato merito di uno staff e di una società che non si lascia prendere troppo dall’entusiasmo e vuole arrivare lontano con il lavoro giornaliero. L’ha detto anche il presidente Petrucci: “la società può essere considerato un modello e sta raccogliendo ciò che ha investito in tutti questi anni. L’entusiasmo che c’è per il basket non era mai arrivato a questo livello. Questo lavoro è motivo di soddisfazione”. Non è un caso se Luca Vitali è in testa alla classifica degli assists e la Germani è la migliore difesa del campionato. Il record della Pinti Inox del “barone” Sales è stato battuto, ora c’è un altro record da raggiungere, ma Brescia ragiona step by step e vuole godersi questo magic moment.

Romeo Sacchetti (Foto R.Caruso 2017)

Vanoli Cremona ed il tiro da tre punti: In due settimane il clima nello spogliatoio del PalaRadi si è rinfrescato. Merito delle due vittorie consecutive dei ragazzi di Meo Sacchetti, che acquietano la classifica che, con la contemporanea sconfitta di Reggio Emilia, vede l’ultimo posto lontano di ben sei lunghezze. Il bel colpo conseguito dalla Vanoli contro Sassari è praticamente arrivato proprio come l’ex coach della Dinamo scudettata ha ottenuto i suoi più grandi successi in Sardegna: i biancoblu tirano da tre punti con un complessivo 15/26, una percentuale del 56% che si rivela la migliore prestazione dall’arco in assoluto delle prime sei giornate, e con un pesantissimo percorso netto in cinque conclusioni nell’ultimo parziale. Come se non bastassero, le ‘coincidenze’ continuano; il trittico di ex composto da Darius Johnson – Odom e i cugini Drake e Travis Diener (prima prova positiva per lui: una rondine non fa primavera, ma se fosse così, bentornato!) conclude la propria prova con un 6/11 dai 6,75 che pesa come un macigno nell’economia della gara. Nel mentre, ha dato una mano anche uno strepitoso Landon Milbourne, vero e proprio mattatore nell’ultimo quarto. Una vittoria contro Sassari alla Sassari, un bell’attestato di stima per il coach della Nazionale.

Lamar Patterson e Randy Culpepper nelle loro precedenti esperienze (Fonti NBA..com e Eurobballvideos)

Randy Culpepper (Red October Cantù) e Lamar Patterson (Fiat Torino): MVP di giornata senza dubbio i due Usa in forza a Cantù’ e Torino allenate rispettivamente da coach Sodini e Banchi. Entrambe le formazioni sono uscite vittoriose dai propri impegni settimanali, la Red October nell’anticipo del sabato sbanca il Pala Carrara di Pistoia dimenticando per un paio d’ore i problemi societari  e si assestano nel gruppetto di metà classifica. mentre i piemontesi vincono in casa dei campioni d’Italia di Venezia grazie a due ottimi quarti centrali. In casa canturina Culpepper cancella le due opache prestazioni delle partite precedenti dominando letteralmente la partita: i sette punti del primo quarto e i 16 già all’intervallo facevano intuire una serata straordinaria per l’esterno uscito da UTEP (University of Texas-El Paso). Per lui 36 punti con 10 falli subiti e 41 di valutazione frutto anche di 13/16 ai liberi e 7/11 da due, oltre a tante apparizioni negli incubi del coach della The Flexx Enzo Esposito. 35 è invece la valutazione per l’ala piccola di Lancaster che stende la Reyer scudettata con 25 punti, 10 falli subiti, 7 rimbalzi, 3 assist e 9/15 dal campo, segnando sempre nei momenti decisivi del match mettendo così la sua firma in uno dei match più belli ed intensi di questa prima parte di campionato. Insomma una gara da urlo per il 26enne passato da Pittsburgh, con la Fiat che si conferma nel gruppo delle grandi, a soli due punti dalla sorpresissima Leonessa Brescia.

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Dolomiti Energia Trento: Il brodino di domenica scorsa contro Reggio Emilia non è servito a Trento per riprendere ritmo in campionato e la squadra di Buscaglia, di ritorno dalle Canarie dove aveva perso anche in EuroCup, incappa in una pesantissima sconfitta in quel di Masnago dove di fatto non scende in campo, o meglio si ricorda di iniziare a giocare solo dopo 10′ in cui viene letteralmente presa a schiaffi da Wells e Okoye e si ritrova sotto 31-12 alla prima pausa. Le percentuali al tiro sono da mani nei capelli, con 10/27 da 2 e 10/33 da 3 punti, il vero grosso problema per una squadra “bassa” come l’Aquila, che quando fatica ad aprire il campo (solo 32% di media da 3 punti in stagione) inizia a battere in testa con l’attacco perdendo quella fluidità che aveva fatto innamorare tutti nel corso degli ultimi playoff. Ora però la classifica, se ancora non è divenuta preoccupante, desta sicuramente qualche perplessità. Lo scorso anno le cose migliori vennero fatte vedere dal girone di ritorno in poi, ma bisogna iniziare a mettere qualche punticino in cascina anche nella prima metà di stagione.

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Banco Sardegna Sassari: Banco di Sardegna Sassari: gli amati ex Meo Sacchetti e i cugini Diener tirano un brutto scherzo alla Dinamo che cede il passo a Cremona. Gli uomini di Pasquini cancellano la bella impresa della vittoria con Milano della scorsa settimana disputando una mediocre prestazione al PalaRadi e incassando la seconda sconfitta settimanale dopo quella patita in Champions League con il Monaco. Nell’ultimo quarto Sassari è stata schiacciata dalla Vanoli spinta da uno scatenato Milbourne, mattatore a 21 punti, e dal tiro da tre punti avversario; ma a preoccupare ancor di più è il calo fisico e mentale dal finale della terza frazione, quando un superparziale di 27-8 in poco più di otto minuti, frutto di soli tre canestri dal campo (tutti da due) in dieci tentativi e di sei palle perse. Senza aggressività in difesa il Banco di Sardegna non può sperare di vincere fuori dall’Isola, ma l’impressione che serpeggia è che non c’è non c’è un vero e proprio leader emotivo sotto canestro di fianco a Scott Bamforth.

Federico Mussini ( St.John’s ) photo Anthony J. Causi

Federico Mussini: La Grissin Bon è in piena crisi. Sesta sconfitta in altrettante gare per la squadra di Max Menetti, che non si sarebbe aspettata una partenza così ad handicap nonostante il ridimensionamento del progetto, con il patron Landi alla ricerca di nuove liquidità per far rifiorire i biancorossi. Quest’estate si è deciso di ‘svecchiare’ il comparto italiani, lasciando andare Pietro Aradori verso Bologna e puntando sul ventenne Leonardo Candi e sul ventunenne, seppur già scafato, Mussini. Se l’ex Fortitudo ha ancora dalla sua l’attenuante di doversi adattare al massimo campionato, desta scalpore l’apporto finora minimo alla causa dato dal figliol prodigo, tornato a Reggio Emilia dopo due annate così così a St. John’s sotto la guida di Chris Mullin. Fisico da playmaker ma attitudine a crearsi la propria conclusione, finora il Musso è rimasto ingabbiato in cabina di regia e con Brescia ha collezionato una gara da quattro punti in 20 minuti, ma con soli tre tiri presi. Una certa timidezza la si è vista in questo scorcio di stagione, riuscendo a dare un apporto sostanzioso solo quando è riuscito a prendere più di cinque conclusioni a partita (27 di suoi 42 punti totali arrivano nelle gare con Capo d’Orlando e Trento). Per risolvere i problemi di Reggio Emilia è arrivato Chris Wright, che occuperà stabilmente il ruolo di playmaker; non una bocciatura per Federico, che potrebbe prendersi il ruolo di guardia in uscita dalla panchina per spezzare le partite. Bisogna però ritrovare al più presto il feeling con il canestro, a Reggio ce n’è necessario bisogno.

(Alessandro Aita, Marco Bogoni, Klaus Krug, Fabrizio Quattrini, Alessandro Salvini)