UPS

Achille Polonara (foto Stefano Gandini 2017)

Achille Polonara (Banco di Sardegna Sassari): Nella gran bella vittoria del Banco,che non segnava così tanto da due anni, ai danni di Cremona ha brillato pienamente la stella dell’ex Teramo, Varese e Reggio Emilia. Dopo un periodo di appannamento che ha attraversato l’intero mese di febbraio, PolonAir è tornato finalmente a veleggiare come un pirata verso i canestri avversari, chiudendo la sua gara con 20 punti, 8 rimbalzi ed un ottimo 31 di valutazione che lo rendono il migliore della ventunesima giornata. Una bella risposta nei confronti di coach Pasquini, che nelle ultime due giornate ha preferito farlo partire dalla panchina visto il rendimento altalenante del numero 33. Non deve essere facile condividere i palloni con tanti scorer come accade con Sassari, ma si cresce anche e soprattutto nei momenti difficili.

 

Mika in maglia BYU

Erik Mika (Vuelle Pesaro): Colpaccio da parte di Pesaro che nello scontro salvezza della ventunesima giornata si prende lo scalpo della Betaland Capo d’Orlando riaprendo i giochi per la permanenza in massima serie. Se le speranze dei biancorossi sono ancora limpide buoni meriti vanno al sempre sottovalutato Mika: il lungo mormone è da inizio campionato uno dei più sottovalutati del nostro basket, collezionando fino ad ora numeri di tutto rispetto (14 punti e più di 7 rimbalzi ad allacciata di scarpe). Nella sfida di domenica l’uomo di Alpine segna solo 10 punti, ma è letteralmente dominante in pitturato, riscrivendo il suo record personale con 17 rimbalzi catturati, fra cui anche quello che ha mandato la sfida all’overtime, per un 29 di valutazione. Pesaro vuole salvarsi, e a disposizione non ha solo una buona batteria di esterni.

 

Christian Burns (foto R.Caruso 2017)

Christian Burns (foto R.Caruso 2017)

Red October Cantù: Oramai pare superfluo parlare positivamente della Red October di Marco Sodini. Dopo tre sconfitte consecutive, i biancoblu hanno nuovamente innestato le marce alte e hanno battuto largamente una Pistoia mai in partita. Ben sette uomini in doppia cifra al PalaDesio, cosa mai accaduta a Cantù in stagione, con Smith perfetto direttore di orchestra con 21 e 8 assist e Burns dominatore in pitturato con 17 punti e 15 rimbalzi. Ora la panchina ha un realizzatore in più in Perry Ellis, che pare non aver risentito del cambio di latitudini e che ha offerto subito un impatto positivo. Un’arma in più per coach Sodini, che adesso non ha più l’obiettivo di sorprendere, ma di diventare grandi.

 

 

DOWNS

Denis Ikovlev (Foto Stefano Gandini 2017)

Betaland Capo d’Orlando: Sono dieci le sconfitte consecutive per l’Orlandina, che cade anche a Pesaro in quella che poteva essere la sfida salvezza visto il risultato dell’andata. Le porte continuano a girare dalle parti di Capo d’Orlando, il prossimo a dover partire sembra essere Maynor, il cui arrivo non ha prodotto quasi nulla (2 vittorie su 12 gare giocate), ed insieme a lui sembra destinato a lasciare la Sicilia anche Kuba Wojciechowski, nonostante sia una delle poche note liete della stagione dell’Orlandina, ma l’arrivo di Justin Knox crea tanto assembramento in mezzo all’area. Unica nota positiva, aldilà della sconfitta di Pesaro, la differenza canestri conservata che, se il campionato finisse oggi, permetterebbe a Capo d’Orlando di salvarsi. Ma il campionato è ancora lungo…

 

Vanoli Cremona: Momento non felice, dal punto di vista dei risultati, per la Vanoli di Meo Sacchetti, che a Sassari cade per la terza volta nelle ultime 4 gare. In Sardegna, per quello che poteva essere visto quasi come un derby visti i tanti ex in campo, Cremona ha giocato la solita gara a viso aperto, subendo nella prima parte di gara, ma rimettendola in piedi con un terzo quarto da 30 punti. Però forse in questo momento, dopo le fatiche della Coppa Italia, gare da alti e bassi in cui dover inseguire l’avversario, non sono forse l’ideale per una squadra che non ha nella profondità della panchina uno dei suoi punti forti. Nonostante tutto l’accesso ai playoff resta possibile, con le prossime tre gare che saranno probabilmente decisive per il futuro della Vanoli.

 

Antonio Iannuzzi in maglia Fiat (Foto Stefano Gandini 2017)

Antonio Iannuzzi (Happy Casa Brindisi): Il lungo di origine irpina sta attraversando un 2017/2018 molto complicato. Lo scorso anno la grande stagione nella sorprendente Capo D’Orlando lo aveva posto all’attenzione generale, facendolo finire nell’ambiziosa Torino. La stagione del definitivo salto di qualità ha fatto però registrare un downgrade delle sue prestazioni, ed in maglia Fiat non è riuscito a lasciare il segno, a parte un breve periodo che va da dicembre a gennaio. Uscito definitivamente dalle rotazioni, si è accasato a Brindisi per rilanciarsi, ma il suo impatto nelle prime due gare è stato pressoché minimo: solo due punti (con 1/8 complessivo dal campo e 0/2 ai liberi) e 4 rimbalzi in 16’ di media, per colui che doveva rimpolpare le rotazioni degli interni della Happy Casa. Il classe ‘91 ci aveva tanto sorpreso lo scorso anno quanto ci sta deludendo adesso: per parafrasare un vecchio cartone animato, dov’è finito Antonio Iannuzzi?

 

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini)