UPS

foto di Pasquale Cotugno

Milano – Avellino ed il canestro di Ariel Filloy: La tripla del gaucho italiano che ha mandato la sfida del Forum di Assago al secondo supplementare sarà una di quelle azioni che sarà ricordata per tanto tempo dagli appassionati del nostro basket. Anche per come è arrivata: la tripla di Jerrells da quasi nove metri, già una prodezza che valeva il prezzo del biglietto, aveva lasciato solo un secondo e dieci centesimi sul crenometro. Il lancio lungo di Leunen (un cervello superiore per questo gioco) ha messo in condizioni Filloy di cacciare il coniglio dal cilindro con un tiro dall’angolo che ha portato l’inerzia dalla parte di Avellino. A sorprendere non è però il tiro in sé, ma la lucidità del play biancoverde di coordinarsi per il passo di arretramento col piede destro e di non far atterrare il sinistro, per far sì che la conclusione valesse tre decisivi punti. Ma tutta la partita ha mostrato che la pallacanestro nostrana può ancora farci divertire, con le due squadre che se le sono date di santa ragione in una partita che entra di diritto nel diario della stagione 2017/18.

Nic Moore (Foto R.Caruso 2017)

Nic Moore (Happy Casa Brindisi): Il playmaker uscito dall’università di Southern Methodist non ci ha messo molto per far pendere dalle proprie labbra il PalaPentassuglia. Dopo la breve esperienza a Nanterre, Moore è tornato in Puglia, dove lo scorso anno venne acclamato come uno dei migliori registi della stagione, e al ritorno nel palazzetto brindisino ha griffato la vittoria contro la Segafredo Bologna con 26 punti in 28 minuti, frutto di un 4/7 da due punti, 4/5 da tre e 6/6 ai liberi, aggiungendo 3 assist per un ottimo 31 di valutazione, non facendo rimpiangere la valvola impazzita Cat Barber ormai ai saluti. Con l’addio di Brian Randle l’attacco di Dell’Agnello passa dalle sue mani e Nic non ha palesato la minima idea di tirarsi indietro, per trascinare la Happy Casa alla salvezza. Con il benestare del suo pubblico, che lo ha adorato lo scorso anno e che vuole continuare a farlo.

Banco Sardegna Sassari: Sassari torna alla vittoria anche in campionato in un campo difficile come quello di Varese vincendo facilmente e comandando praticamente tutto il match. Menzione particolare per i bianco azzurri reduci anche dalla seconda vinta su sei gare anche in Champions League dopo una settimana veramente complessa in seguito alla persa casalinga contro Capo D’Orlando e le relative dimissioni di coach Pasquini poi rientrate per via della fiducia del Presidentissimo Sardara. Costante delle due gioie in solo pochi giorni di distanza, oltre al solito Bamforth, sono le prestazioni di Achille Polonara, finora un po’ in disparte, che ne realizza 18 contro gli Israeliani dell’Hapoel Holon per poi andare in doppia cifra (11) anche contro Cain e compagni al quale aggiunge 8 rimbalzi e 6 assist per un ottimo 22 di valutazione. Sassari ora al sesto posto in classifica in campionato con 4 vittorie ed altrettante sconfitte ed ancora alla ricerca di continuità’ in vista della sosta per le Nazionali e le relative qualificazioni Mondiali. Il prossimo impegno sarà’ infatti tra 13 giorni in casa contro la New Basket Brindisi in fondo alla classifica con sole due vittorie.

Giovanni Veronesi (Germani Basket Brescia): Menzione d’onore per un ragazzo di 19 anni che nei minuti finali della sfida fra Brescia e Capo d’Orlando è stato buttato nella mischia da coach Andrea Diana regalandogli così il debutto in massima serie. Veronesi proveniva da una prestazione monstre con la maglia della Virtus Brescia in serie C silver lombarda, dove aveva messo 35 punti; a giochi fatti, il ragazzo ha avuto a disposizione quattro minuti, da lui subito sfruttati al meglio. Alla sirena finale sono arrivati per lui 8 punti con 2/3 da tre punti, impressionando per la qualità delle scelte prese. Va bene, Brescia aveva già stravinto la partita, ma otto punti devi sempre essere capace di metterli. Tocca ora a Diana capire se il ragazzo può essere utile alla causa della Germani. Come si dice, se son rose…

 

 

DOWNS

(Foto Uff. Stampa Fiat Auxilium)

Fiat Torino: Settimana da dimenticare per l’Auxilium di Luca Banchi che nel momento migliore della stagione ha infilato due pesanti sconfitte interne, in EuroCup ed in Serie A, senza neanche troppe attenuanti e con il medesimo copione. Così come con il Cedevita, Torino non ha di fatto giocato i primi 20′ contro Cantù, lasciando che gli uomini di Sodini disponessero fin troppo facilmente della difesa gialloblu, facendola a fette in transizione ed a difesa schierata, muovendo la palla e trovando fin troppo facilmente tiri aperti per i varii Smith, Culpepper e Parrillo, ma soprattutto subendo in modo remissivo le giocate di Crosariol e Burns che hanno banchettato a loro piacimento nel pitturato. Unica consolazione per Banchi, rispetto al disastro con il Cedevita, la bella reazione, più di pancia che di testa a dire la verità, nell’ultimo quarto che conferma le potenzialità di una squadra che deve però mantenere sempre alta la concentrazione se vuole regalarsi le soddisfazioni che merita.

Oliver Lafayette (Foto Virtus Pallacanestro Bologna)

Oliver Lafayette (Segafredo Bologna): Una serata da incubo per il playmaker di Alessandro Ramagli. Nel ko per 79-75 contro Brindisi viene costantemente battuto da Nic Moore, non riuscendo a limitarlo nemmeno per sbaglio. Se la difesa non è mai stata la specialità della casa, come nemmeno il gestire il ritmo della gara, lo si aspettava almeno più graffiante in attacco; invece l’ex Milano non riesce a combinarne una giusta, litigando costantemente con il ferro e chiudendo con soli cinque punti segnati, con 1/4 da due e 1/5 da tre punti. La valutazione? Nemmeno a dirlo, un -1 che fa rabbrividire. I problemi delle Vu Nere non derivano esclusivamente dalle prestazioni deludenti di Lafayette, discontinuo al tiro (38% in area, 28% dall’arco nelle prime otto gare), ma c’è bisogno di una netta sterzata per poter uscire dal momento nerissimo fatto da quattro sconfitte consecutive.

Betaland Capo d’Orlando: Capitombolo esterno per la squadra di Gennaro di Carlo, che non riesce mai ad essere in partita contro Brescia. La Betaland passa una giornata da incubo al tiro, collezionando percentuali veramente irrisorie nei primi trenta minuti. Può tranquillamente bastare sottolineare che Atsur e compagni avevano collezionato un misero 11/46 complessivo dal campo nei primi trenta minuti per capire che non era possibile giocare in maniera equilibrata contro una Germani in versione rullo compressore, chiudendo alla sirena con un 87-53 senza appello. La pausa cade proprio a fagiolo per una Capo d’Orlando usurata dal doppio impegno campionato/Champions League, e la pausa servirà per sostituire Justin Edwards, oramai in volo verso la Corea del Sud, con l’ex Varese Eric Maynor, più playmaker rispetto al suo predecessore ma sicuramente meno energico, oltre a far integrare Dustin Hogue. Ma coach Di Carlo ha già dimostrato in passato di riuscire a far quadrare i conti.

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini, Alessandro Salvini)