Brucia, e non poteva essere diversamente, la sconfitta a coach Vitucci e alla Sidigas Avellino, costretta ad alzare bandiera bianca contro una Brindisi mai datasi per vinta: «E’ stata più brava di noi – dice il tecnico dei biancoverdi – soprattutto nella parte finale quando abbiamo subito qualche contropiede di troppo. In quei frangenti dovevamo essere più efficaci e più cinici. Peccato perché complessivamente avevamo giocato una buona partita fronteggiando bene la fisicità di Brindisi. Negli ultimi 3/4 minuti abbiamo ceduto. Siamo vicini ma non siamo ancora lì. Fermiamoci un attimo e ripartiamo». La rimonta nell’ultimo periodo, frutto di un break di 12-2, è la spina nel fianco per il team biancoverde: “Va vista nell’ottica di tutta la partita. E’ sempre un’arma a doppio taglio. C’è stato un po’ di annebbiamento nelle conclusioni. Alla lunga una maggior fisicità nel gioco ci ha portato ad annebbiarci quando dovevamo essere più lucidi”. Sottile è il filo che separa i meriti di Brindisi dai demeriti della Scandone: “Quando si va punto a punto i meriti o i demeriti sono al 50% e 50%. Sono stati bravi. Difficile dare una linea di demarcazione netta. Il verdetto del campo si rispetta e lo accettiamo. Dovevamo tenere la stessa intensità per 40 minuti”. Domenica si va a Cremona con lo spirit o di chi vuol riscattarsi: “Abbiamo ancora tanta strada da fare dico alla squadra di stare tranquilla e di pensare a Cremona. Non siamo ancora una macchina perfetta”.

Euforico e col sorriso è Piero Bucchi che definisce i suoi giocatori: “molto televisivi. Entrambe le squadre hanno giocato bene. Abbiamo iniziato meno aggressivi di Avellino che ha attaccato bene la nostra area. Piano piano siamo riusciti ad aggiusarci attaccando e difendendo bene. Grande carattere della mia squadra che sotto di nove ha firmato un parziale di 12 a 0 che ribaltato il risultato. Volevamo la vittoria perché siamo in un buon momento. Devo comunque fare i complimenti ad Avellino”. La sua formazione ha mostrato personalità nel momento di maggior difficoltà: “La squadra ha un carattere straordinario. Recuperare uno svantaggio simile a pochi minuti dalla fine non è da tutti. E’ ancora difficile avere una fisionomia ma siamo un gruppo sano che lavora bene, che sta bene insieme ed è capace di sacrificarsi”. L’Enel è uscita vincente dal PaladelMauro seppur con tanti errori commessi in corso d’opera: “Gli sbagli a volte sono indotti dagli avversari. Avevamo di fronte una squadra molto atletica capace di sporcare ogni tiro. Paghiamo centimetri in tutti i ruoli, l’importante è che la squadra abbia trovato i numeri giusti per vincere la partita”. Anche al coach ex Roma gli viene chiesto quali siano i meriti della sua squadra e qualii demeriti degli avversari: “Lo sport è questo. E’ anche bello gioire di una vittoria e fare i complimenti ad Avellino per come ha giocato. E’ una bella partita, giocata bene, poteva vincere chiunque. Ha vinto lo sport. A parti inverse avrei detto la stessa cosa. Faccio i complimenti ad entrambi”. Infine un elogio allo spettacolo vistosi sugli spalti: “Complimenti ad entrambe le tifoserie. Pubblico caldo e corretto da entrambe le parti”.