Con ogni probabilità è la gara più importante delle quindici che la Sidigas Avellino giocherà in questo girone di andata. E col destino in mano alla formazione biancoverde. Domani alle ore 20:30 la Scandone scende in campo nel posticipo della quindicesima giornata di Legabasket, ospitando la Openjobmetis Varese. Una vittoria darebbe la certezza della matematica qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia (dal 20 al 22 nella città lombarda di Desio). Il pass per la kermesse tricolore potrebbe arrivare anche in caso di sconfitta contro il team prealpino a patto che l’Acea Roma dell’ex Dalmonte espugni la Mapporo Arena, teatro della sfida contro l’Acqua Vitasnella Cantù, l’altra candidata in corsa per l’ottavo posto. Avellino vuole vincere, al di là di quanto accadrà in Brianza. Vorrebbe dire mettere da parte le polemiche che hanno caratterizzato gli ultimi giorni in seguito al doppio falso che ha visto i biancoverdi perdere prima in casa contro Cremona e l’ultima domenica in quel di Cremona, gettando alle ortiche il primo match point utile in chiave Coppa Italia. La Scandone arriva a quest’appuntamento da una settimana in cui i vertici societari hanno voluto far sentire la propria vicinanza presenziando agli allenamenti, segnale che la dirigenza e l’ambiente è coeso nel raggiungimento di un obiettivo comune. Lo stesso Vitucci nel presentare la gara contro la sua ex squadra, cui è stato head coach nella stagione 2012-2013 vincendo il premio di “Miglior allenatore dell’anno” e portando Varese ad una semifinale playoff ed una finale di Coppa Italia, in entrambi i casi perse al cospetto della corazzata Montepaschi Siena dell’allora tecnico Luca Banchi, ha catapultato le attenzioni sul match serale, mettendo da parte critiche e possibili voci di mercato che vogliono Junior Cadougan in partenza qualora arrivi ad una risoluzione la vicenda del lodo Pancotto cui la società di contrada Zoccolari dovrà sborsare ben quarantamila euro nei confronti dell’attuale trainer della Vanoli Cremona che vanta pendenze arretrate sul vecchio contratto che lo legava al team irpino.  Al di là dei ricordi, Pozzecco ritorna in Irpinia per provare a dare la sterzata alla sua squadra, reduce da tre ko di fila e protagonista, nello stesso tempo, di un percorso fatto di troppi alti e bassi che l’hanno portata a dover rinunciare al primo  obiettivo stagionale, quello delle Final Eight che per la Sidigas è una priorità. Openjobmetis Varese gara spartiacque e dal sapore da ex per il trio Vitucci – Bizzozi – Banks.  (Davide Baselice)

QUI VARESE – Cantù, Vitucci e Banks, le tre parole chiave nell’affrontare Avellino. Sconfiggere gli irpini significherebbe regalare le Final Eight ai cugini brianzoli: non che il pensiero tocchi davvero i componenti dell’Openjobmetis, ma su internet si è creato un curioso dibattito tra tifosi sull’opportunità o meno di un siffatto dono. L’ex allenatore e soprattutto l’ex guardia idolo di Masnago sono due realtà che verranno più o meno riabbracciate domani, in un momento in cui Varese si scopre ancora una volta insoddisfatta del proprio presente. I due reduci di casacca avversa hanno fatto parte insieme dell’ultima versione biancorossa davvero compiuta: quella attuale, invece, con una sconfitta sul parquet campano arriverebbe addirittura a peggiorare il record di Frates e prodi tutti, datato la scorsa stagione. Con un Rautins a mezzo servizio (influenza tutta la settimana) ed il morale da ricostruire, la Sidigas appare avversario temibile: mai, però, come i fantasmi degli stessi giocatori di Pozzecco, capaci di fornire versioni antitetiche di sé con frequenza preoccupante. Durante la pausa per l’All Star Game si procederà sul mercato: l’ultima di andata potrebbe essere pertanto anche l’ultima partita di Dawan Robinson, sacrificabile più di Deane sull’altare del passaporto (Deane verrebbe salvato dalla nazionalità bulgara). Il match contro  i “lupi” è stato ieri presentato da Kuba Diawara: “Ci troviamo in una situazione simile a quella che ha preceduto la gara di Brindisi: facciamo come allora e cerchiamo di giocare bene per 40 minuti”. Sugli avversari: “Mi sono fatto l’idea di una squadra molto forte nel suo quintetto, più abbordabile, invece, quando scendono in campo i panchinari. Di sicuro dovremo contenere il loro impatto fisico”.  (Fabio Gandini)