In Italia da diverse stagioni, precisamente quattro, Reggio aspetta finalmente di capire se Ojars Silins può diventare il giocatore che talvolta ha fatto intravedere di poter diventare. Lettone, nato a Riga nel luglio del 1993, Silins ha fatto parte delle giovanili biancorosse essendosi trasferito in Emilia nel 2008 a soli quindici anni; da subito ha colpito tutti per la sua timidezza e la sua serietà, anacronistica per l’età, e per la disponibilità e l’etica del lavoro.
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Dopo aver fatto parlare di lui a livello giovanile, lo sbarco in prima squadra nel 2012 e da lì un progressivo aumento del minutaggio e della responsabilità all’interno della squadra, fino agli infortuni della scorsa stagione che gli hanno impedito di poter dare il suo abituale contributo, soprattutto difensivo.

Si, perchè Oj (così viene chiamato da tutti a Reggio) viene spesso dirottato sulle tracce dei migliori giocatori avversari, da Datome ad Alessandro Gentile, grazie alla sua capacità di muovere i piedi unita all’altezza ed alla fisicità; non a caso dice di ispirarsi ad Andrei Kirilenko, arma totale del Cska, da cui ha assorbito le doti di grande stoppatore e rimbalzista.

A causa appunto anche degli infortuni, l’anno scorso i supporters biancorossi non sono riusciti ad ammirare il loro gioiellino che ha palesato un passo indietro dal punto di vista offensivo, mostrando una discontinuità al tiro a tratti importante, soprattutto fuori casa. Ed è proprio qui che questo potenziale campione deve fare il definitivo salto di qualità, dal tiro piedi per terra al palleggio arresto e tiro fino alla penetrazione e schiacciata, perchè è una bestemmia non sfruttare gli incredibili mezzi atletici che il Signore dei canestri gli ha donato.