MontegranaroDopo Siena, capitola anche Montegranaro. La Sutor, benché avesse richiesto il ripescaggio in serie A, l’ha ritirato e non ha presentato quanto necessario per l’iscrizione alla A2 Gold, condannandosi di fatto a ripartire dai campionati regionali. Entro mercoledì a mezzanotte la società marchigiana avrebbe dovuto presentare la richiesta di riaffiliazione, la prima rata campionati e pagare alcune pendenze per un totale di 38 mila euro. Ma oggi pomeriggio il presidente Tiziano Basso ha annunciato di non aver ottemperato alle scadenze.

“La S.S. Sutor comunica che in data 9 luglio 2014 si è stati costretti a presentare istanza di rinuncia alla domanda di ripescaggio in serie A, presentata in data 24 giugno 2014, e alla partecipazione al campionato di A2 Gold o a qualsiasi altro campionato nazionale dilettantistico”. Con queste parole Basso ha posto fine agli 8 anni in serie A della compagine veregrense.

Non è servita a nulla la trattativa serrata con alcuni imprenditori locali portata avanti negli ultimi giorni con la mediazione del sindaco Ediana Mancini e di Sandro Santoro. Dopo il piano di risanamento presentato dal dg gialloblu nei giorni scorsi, martedì mattina era arrivata controproposta della Triade: pagamento dei 38 mila euro da parte della cordata, che avrebbe dovuto garantire almeno 650 mila euro di liquidità subito più l’accollamento del milione e 600 mila euro di debito che attanaglia la società. Il tutto in mano a un collegio tecnico guidato dallo stesso Santoro. In cambio, la Triade avrebbe lasciato tutte le proprie quote societarie, garantendo per i 2,5 milioni di euro di debiti fatti a nome personale per la Sutor. Proposta respinta al mittente nel pomeriggio di martedì, spingendo così Santoro a lasciare e facendo di fatto crollare il castello.

Ora il futuro della Sutor è nei campionati regionali. In quale serie, non è ancora dato sapere. Lo deciderà la Fip, che però già nei mesi scorsi aveva mostrato apertura per concedere ai veregrensi, qualora lo vorranno, la possibilità di partecipare al campionato di C regionale. Un campionato nel quale, in virtù della riforma dei campionati che vedrà fondersi, dal 2015/2016, A2 Gold e Silver e serie C nazionale e regionale, basterà salvarsi per ritrovarsi nella nuova C unica, trasformata in quarto campionato nazionale. Insomma, con qualche sponsor e gli 80 mila euro all’anno di parametri Nas che la Triade prevede di incassare nei prossimi 5 anni si possono porre le basi per un risanamento e una risalita verso le alte sfere.

Noi non ci arrendiamo – è il grido di battaglia del presidente Tiziano Basso – siamo sicuri che presto ripercorreremo i fasti del passato. L’esperienza maturata nel corso degli anni ci consentirà di evitare di commettere gli stessi errori. La Sutor continuerà il suo percorso sportivo con quello che sarà possibile permettersi confidando, altresì, nella comprensione di tutti i creditori, sperando che questa parentesi negativa possa essere il passaggio obbligato verso un nuovo rilancio della società nel panorama della pallacanestro nazionale per i prossimi anni”.

La rinuncia della Sutor mette così in pole position la Upea Capo d’Orlando nella corsa al ripescaggio in serie A.