Claudio Toti

Claudio Toti

Non sono servite trenta giornate per decretare il finale del massimo campionato italiano di pallacanestro. Nel mondo della palla a spicchi, a parte le realtà consolidate, sono poche le squadre che possono permettersi un futuro roseo. E di questo lotto non fa più parte ormai da qualche anno la Virtus Roma del patron Claudio Toti; ogni anno la società capitolina si trova ad un passo dal baratro tra scarso interesse da parte di investitori e pubblico riuscendo però in extremis a chiudere positivamente il discorso. E anche quest’estate le cose sembravano volgere al meglio per i giallorossi dopo i soliti patemi d’animo, dopo aver ufficializzato il pagamento del ‘bollettino freccia’ per il prossimo campionato di serie A lo scorso 9 luglio, termine ultimo per l’iscrizione, e aver successivamente effettuato la ricapitalizzazione per passare i controlli Comtec. Ma nuove risorse economiche, leggasi partnership, che il patron romano chiedeva nella conferenza stampa dello scorso 8 luglio, giorno precedente alla chiusura delle iscrizioni, non sono arrivate, costringendo Toti, accompagnato solo dagli sponsor storici come Lamaro Appalti ed Acea Spa, a richiedere in maniera straordinaria al Consiglio Federale l’autoretrocessione in A2. Questo passo all’indietro garantirebbe la sopravvivenza della Virtus, le spese sarebbero molto più abbordabili per una squadra con, a oggi, un milione e duecentomila euro di risorse finanziarie, facendo riscoprire anche alla città stessa la passione per la pallacanestro dopo i numeri deludenti della scorsa stagione che non hanno permesso il ritorno al PalaLottomatica. Tutto questo grazie anche ad un ‘programma di rilancio che coinvolga concretamente il mondo giovanile intorno alla pratica della pallacanestro’ come dichiarato nel comunicato stampa sul sito ufficiale. La sensazione è che il Consiglio Federale, pronto ad incontrarsi domani alle 14, risponda affermativamente alla richiesta romana chiudendo un occhio sul ritardo di una settimana, spianando la strada ad un ritorno in serie A della Juvecaserta. I bianconeri avevano infatti formalizzato, oltre all’iscrizione per la seconda serie, anche la domanda di ripescaggio, mettendo la società di Iavazzi al primo posto in una lista per il ritorno dall’inferno della seconda serie, con la richiesta da parte dello stesso consiglio che arriverebbe il prossimo 20 luglio. A Pezza delle Noci si attende: fino ad ora il mercato in corso d’opera era necessariamente di A2, con i soli Cinciarini e Giuri sotto contratto e l’interessamento per un giocatore di categoria come Gabriele Ganeto e un talentino mai totalmente sbocciato come Daniele Magro. Con il ripescaggio cambierebbe tutto, sia il mercato in entrata che le risorse economiche da spendere, forzatamente in aumento, con Iavazzi rimasto ‘solo’ dopo la dipartita di Barbagallo. Ma l’aiuto dell’ex patron Rosario Caputo, già di fianco al presidente da un paio di mesi, potrebbe rasserenare il tutto, tanto è vero che trapela anche il nome di un altro americano che, ironia della sorte, sarebbe colui che è stato il cuore della Virtus Roma degli ultimi anni: Bobby Jones. Per un passaggio di consegne che nel pianto collettivo di Pesaro in pochi si sarebbero aspettati.