Vincere per convincere. Dopo lo scivolone a Pistoia, questo è il diktat della Vanoli Cremona in occasione della diciassettesima giornata di campionato che porta sul parquet del Pala Radi un ospite in stile The Revenant: l’Aquila Basket Trento, responsabile di uno schiaffo perentorio nell’ultima contro Brindisi e con una potenziale marcia in più, visto l’inserimento negli aquilotti sempre più oliato di Devyn Marble. Roster al completo per gli uomini di Buscaglia se non fosse per l’infortunio al ginocchio di David Lighty, ex della gara che ha regalato piacevoli emozioni all’ombra del Torrazzo. Restando in tema, Paolo Lepore potrà sfruttare tutta la sua cavalleria visto il rapido recupero del capitano Fabio Mian. Si prospetta un match complicato per la Vanoli che deve avere a che fare con una squadra molto aggressiva sia in fase difensiva ( prima nella Lega per palle recuperate) sia offensiva.

Dimostra subito in avvio questi ultimi attributi la squadra di Buscaglia mettendo in campo cinismo e determinazione lasciando la Vanoli letteralmente intontita. Ne è l’esempio il passaggio errato di Carlino che invita Trento a un comodo contropiede proiettandola sul più 9 a 3 minuti dal termine della prima sirena. Come dicono in America, primo quarto One Way col tabellino che recita 9-18 per la squadra ospite.

E.Turner da 3 punti

E.Turner da 3 punti

Se la lunghezza del racconto della prima frazione è evidentemente breve in quanto testimone di una partita a senso unico, la seconda vede Cremona spingere leggermente sull’acceleratore. Le triple di Turner e Carlino provano a scuotere i biancoblu, ma la padronanza del mestiere dei trentini pare quasi surclassante. Gomes schiaccia in contropiede e manda i suoi sul più 16, mentre Cremona appare per la maggior parte del quarto alquanto scialacquatrice e distratta. Primo tempo, di nuovo, a senso unico: Trento domina la scena su una attonita Cremona. Il tabellino recita 24-38 per gli ospiti.

Il secondo tempo si apre sullo stesso copione del primo. Trento prosegue imperterrita la sua marcia sulla difesa di Cremona saccheggiandola a suon di penetrazioni e di prestazioni positive a rimbalzo. In fase offensiva la Vanoli si affida addirittura al performante tentativo dall’arco di Biligha che viene reso tacito, però, da una conseguente bomba di Craft, la prima della sua partita. Tuttavia Cremona non ha intenzione di restare a guardare e si mette di colpo a difendere il proprio parquet dai soprusi trentini; è così che  sul finire della frazione Carlino e Gaspardo accendono la miccia del Pala Radi grazie a due triple consecutive che portano il match sul 46-55.

Dominique SUTTON - foto Alessio Musolino 2015

D.Sutton in palleggio

L’ultimo atto è un vero e proprio punto di non ritorno per Cremona, che inaugura ufficialmente la rimonta a suon di triple. Prima Carlino, poi Turner rimettono sul sentiero  la Vanoli portandola a meno dieci dall’ Aquila Basket Trento illudendo, però, i propri tifosi. Infatti, se i padroni di casa spostano l’accento del loro gioco sull’offensività il limite che emerge fortemente è quello relativo alla fase difensiva; la rapidità e la mole sotto canestro di Trento mettono in difficoltà Cremona che, nonostante la briosità della rimonta, fatica a trovare punti. Ecco che il match viene definitivamente marchiato da un’impronta circolare con una trama riassumibile in un segnale – come più volte ripetuto – a senso unico. Cremona in evidente difficoltà tecnica e mentale. Trento, in uscita dal tunnel dei risultati negativi, accalappia il secondo successo di fila.  Come si suol dire un bel tacer non fu mai scritto su un 59-78 finale.

 

Vanoli Cremona: Turner 16, Carlino 11, Biligha 9, Thomas 8, Mian 8, Holloway 3, Gaspardo 4, Harris, Amato, Wojciechovski

Aquila Basket Trento: Gomes 15, Hogue 14, Sutton 12,  Baldi Rossi 13, Craft 10, Flaccadori 9, Marble 3, Forray 2, Lechthaler, Moraschini

Parziali: 9-21; 15-17; 22-17; 13-23