Nel posticipo serale della quarta giornata di ritorno della Legabasket si affrontano una Brindisi che viene da quattro vittorie in trasferta e comunque quattro vittorie consecutive considerando anche l’impresa di gennaio contro Milano al Palapentassuglia e una Pistoia comunque ringalluzzita dai due punti conquistati fortunosamente contro Milano per l’irregolare posizione di James Nunnally, ma che sicuramente non otterrà in tal modo contro la Happy Casa che non schiera alcun giocatore squalificato…

Prima trasferta e subito Brindisi per Mesicek. Non è valsa la legge dell’ex… (foto – Bruno Crippa)

Non parte al 100% Brindisi, anzi pare quasi sonnolenta oltre che imprecisa tanto è vero che ci vogliono quasi 4 minuti per avere i primi punti con una azione da 2+1 di John Brown III, ma in quel frangente Pistoia non è cinica e segna solo quattro punti con Krubally e l’ex di turno Mesicek. Una volta entrata in partita Brindisi la lotta con Pistoia è serrata con punteggio in equilibrio e nessuno pare riuscire a prevalere, almeno fino a che il Brown sopracitato non decide di entrare in modalità onnipotenza e di dare la prima sterzata alla contesa, con 6 dei 13 punti segnati nel quarto tutti in fila, per il primo parziale di 18-12. (In questo quarto, anche 3 rimbalzi per il centro brindisino).

Pistoia è rimasta colpita da tale exploit e parte contratta e timorosa nel secondo quarto, dove ancora riesce a reggere mediante l’assegnazione di diversi tiri dalla lunetta e senza sfruttare al massimo neanche questa opportunità data dalla terna arbitrale ( si segnala un brutto ¼ di Martini in tale fondamentale). Coach  Ramagli sul risultato di 27-19 tenta con un time-out di sistemare qualcosa a livello sia difensivo che difensivo, ma i frutti dei nuovi dettami tattici si vedono non immediatamente poiché dopo un primo momento in cui Brindisi raggiunge per due volte la doppia cifra di vantaggio sul +10 (31-21 e poi 33-23), Gladness sotto le plance supera più di una volta un Wojciechowski non nella giornata migliore e in fase di attacco Brindisi non trova più la via del canestro ed è così che dopo un parziale subito di 0-5 è Vitucci a chiamare il time out (3’22” a fine quarto). Dopo la sospensione è ancora Pistoia a segnare avvicinandosi ancora di più con un canestro di Auda per il 33-30, e allora Vitucci decide che per Brown è finito il tempo di riposare perché sotto canestro si soffre troppo e in men che non si dica segna  8 punti che paiono spezzare irrimediabilmente la gara, fino al punteggio di 44-30. Un ½ ai liberi di Mesicek e un 2/2 di Moraschini servono solo per arrivare all’intervallo lungo sul 46-31.

Nei successivi due quarti c’è poco da raccontare: un sontuoso Chappell ne mette 13 nel terzo e sul 51-31 della prima delle tre triple del tempino la partita è ormai in ghiaccio e agonisticamente è tutto finito. Brindisi col passare dei minuti giochicchia, Pistoia si arrende e nell’ultimo quarto va persino sotto di 25 dopo una tripla di Walker (78-53)  e il risultato finale di 80-70 è frutto di una Brindisi che ha messo sul parquet insieme i quasi mai impiegati Cazzolato e Taddeo e di una Pistoia che ha segnato per rendere meno umiliante la sconfitta.

Chappell Jeremy foto R. Caruso 2018)

Un’altra partita da assoluto protagonista per Chappell(foto R. Caruso 2018)

In fin dei conti Brindisi ha dato l’impressione, una volta assicurata la vittoria, di volere risparmiare energie preziose per lo scontro ben più difficile contro Avellino nei quarti di Coppa Italia, a cui arriva come forse la squadra più in forma del momento. Per Pistoia le cose si fanno complicate, avendo già lo scontro diretto contro Pesaro del tutto sfavorevole ed essendo l’unica squadra del torneo che ha vinto soltanto quattro partite sul campo, e tre di esse fanno parte di una fiammata che la compagine toscana ha avuto verso la metà del girone di andata.

Le conferenze stampa

Coach Vitucci

Coach Ramagli