A Reggio Emilia, Vanni Zagnoli finchè non sarà fermato fisicamente dalla società o comunque dagli inservienti nei pre e nei post partita racconta lo sport tramite la telecamera del suo telefonino. Serve che abbia tempo, che i personaggi si prestino, perchè naturalmente un conto è un fotografo professionista o di una testata accreditata, un altro è il suo ruolo di freelance – accreditato per Tuttosport, di cui è corrispondente da Reggio dal ’93, anche per la Reggiana -, dunque il fotogiornalismo non è detto che piaccia a tutti.

Per esempio Vanni la notte dello scudetto di Sassari, a Reggio, non ha avuto il coraggio di fotografare il pianto di Amedeo Della Valle sul braccio di papà Carlo, che invece è diventato un cult, per un altro collega.

Qui, allora, mostra un video realizzato pubblicamente ma quasi di nascosto, nel senso che magari Riccardo Sbezzi l’avrebbe fermato, ma non se n’era accorto. E’ prassi, prima e dopo le partite, nei palazzetti vedere personaggi della pallacanestro, ex o centrali, come il ct Pianigiani e i procuratori confabulare. Interromperli per un’intervista non è fruttuoso, perchè proprio stanno lavorando.