VL PESARO – AIX EXCHANGE MILANO 82 – 97 (20-31; 34-50; 61-64)

“Noi vogliamo gente che lotta”

Così recita uno striscione che campeggia sotto la curva pesarese. E i tifosi pesaresi possono essere soddisfatti a metà, perché oggi la Vuelle ha dato tutto quello che aveva solo per 25 minuti. Lottare contro questo Milano per tutta la partita probabilmente non sarebbe stato comunque sufficiente per vincere, ma rimane il rammarico di non aver avuto la grinta, la rabbia e l’intensità agonistica che i padroni di casa hanno messo in campo negli ultimi dieci minuti di partita e solo a fiammate negli altri 30 minuti di partita.

Contro una squadra di alto livello, profonda e anche capace di momenti di bella pallacanestro, un approccio delicato e qualche momento senza fuoco negli occhi si paga: una Pesaro presente per 25 minuti non ha potuto fare molto di più che impensierire James e compagni.

I padroni di casa cominciano forte, attaccando il canestro e guadagnandosi tiri liberi che convertono con continuità, mentre Milano gestisce, è ordinata e fa valere i suoi punti di forza e le mille opzioni offensive che ha. E’ un inizio in equilibrio, ma che si rivela illusorio; basta un piccolo calo di intensità in difesa, qualche rientro difensivo mancato, la ricerca di soluzioni personali in attacco a fermare il ritmo dei ragazzi di Galli. E contro Milano
non ce lo si può permettere: distrazioni difensive nei rientri pesaresi, il talento di James che predica pallacanestro e il cinismo dei tiratori milanesi valgono un 16-0 fulmineo a cavallo tra primo e secondo periodo, che rende conto della differenza di forze in campo e anche della qualità di pallacanestro proposta.

Da lì i ragazzi di Pianigiani sono in controllo: una sola reazione nel secondo quarto, fatta di aggressività, qualche palla recuperata e qualche canestro in campo aperto non basta per impensierire la corazzata meneghina, che una volta volata via, non torna indietro, regge l’impatto e chiude il primo tempo in totale controllo, sul punteggio di 34-50.

Il rientro in campo dagli spogliatoi è testimone di tutt’altra faccia, perché i padroni di casa hanno l’ennesima reazione.  Milano gestisce, fa ruotare i suoi uomini, non perde intensità e rimane in controllo, nonostante Artis e Blackmon mantengano in linea di galleggiamento Pesaro. Ora, nonostante la differenza di forze in campo, sembra di vedere un’altra partita: spigolosa, intensa, dura. Ora si che la Vuelle lotta, si sbuccia le ginocchia, recupera palloni, rosicchia qualcosa dalla spazzatura e segna canestri di qualità. Il palazzo si accende, l’inerzia cambia e i padroni di casa tornano a meno otto con la bomba di Blackmon (70-78). Ma è un sussulto e il solo cuore non basta. L’Armani Exchange assorbe l’impatto, rimette in campo i suoi uomini di punta: James crea gioco e segna canestri importanti, Micov e Bertans (5/6 da tre punti in due) finalizzano e Cinciarini ci mette la ciliegina sulla torta. Finisce 82-97.

Foto Peppe Mura 2018

MVP: Mike James. Al di là dell’indubbio talento, impressiona per la leadership, per il controllo e la facilità con cui sembra gli riesca qualsiasi cosa, nel preciso momento in cui lo decide. È lui il metronomo e il protagonista sia dell’allungo milanese ad inizio partita che della definitiva consacrazione quando Pesaro ha mostrato segni di reazione. In soli 23 minuti, segna 19 punti, smazza 4 assist e prende 5 rimbalzi. Chapeu.

La sala stampa

Pianigiani: “Siamo in un momento in cui abbiamo bisogno di distribuire minuti ed energie. Era importante farlo e creare una separazione subito per evitare di rischiare nel finale. L’abbiamo fatto per 25 minuti, salvo pensare a gestire piuttosto che a giocare nel secondo tempo, facendo errori banali e permettendo qualcosa di troppo ai nostri avversari. Se perdiamo punti di riferimento deve essere la concentrazione ad aiutarci e non l’abbiamo fatto, ma devo considerare il particolare momento dei miei e leggere questa partita con gli occhi giusti.”

Galli: “Dal punto di vista difensivo c’e stato un approccio diverso tra primo e secondo tempo. Nel primo tempo abbiamo concesso troppo, con una transizione difensiva e una difesa di squadra insufficiente. Dobbiamo imparare ad essere sempre da subito aggressivi. Nella seconda parte di partita la reazione c’è stata. Questo dimostra che i giocatori ci tengono, ma dobbiamo essere capaci di mettere in campo la stessa intensità per 40 minuti. Sono contento di come la squadra ha reagito e ha interpretato la partita nel terzo e quarto periodo, ma dobbiamo imparare ad avere almeno emotivamente un impatto diverso dai primi venti minuti.”