Milano+Sponsor[1]ASSAGO – Doveva essere un match combattuto, tra le due deluse ed eliminate dall’Eurolega. Doveva essere la rivincita per vendicare l’esito della passata stagione, tra due squadre ricche di talento, ma che non sempre si sono dimostrate in grado di incanalarlo ed organizzarlo. Ecco, appunto. Doveva.
Un primo quarto confusionale ma, tutto sommato, avvincente. Poi, il declino inesorabile della squadra di coach Calvani. Un atteggiamento inaccettabile, una concentrazione ai minimi storici. I campioni d’Italia in carica che vengono pesantemente asfaltati da una squadra che ha subito non poche critiche di recente.

Il parziale di 12-3 con cui Milano apre il secondo quarto è la perfetta immagine dell’andamento che avrà la gara da quel momento in poi. Barac (10 punti e 5 rimbalzi, in 18 minuti) è sembrato, a tratti, il padrone assoluto dell’area, trovandosi davanti un Jarvis Varnado troppo spesso irritante nel linguaggio del corpo. I suoi 11 punti e 10 rimbalzi sono statistiche che non raccontano minimamente il suo impatto in campo e fa strano che abbia giocato più di 30 minuti. Anche Petway si è dimostrato un artefice del declino dei sardi, conquistando 2 falli antisportivi e, di conseguenza, l’uscita obbligata dal campo.
La partenza di Repesa, con 3 piccoli in quintetto base, ha lasciato stupiti gli addetti ai lavori. Scelta rivelatasi azzeccata per contenere il reparto guardie di Sassari e lasciare la squadra avversaria a soli 10 punti nella prima frazione di gioco. La concentrazione sempre alta dell’Olimpia e la voglia di non abbassare il ritmo e l’intensità sono stati elementi fondamentali per il +37 finale e, ancor più importante, per affrontare le prossime settimane, dense di impegni tra campionato ed Eurocup.

dinamo-sassari-logoSono state tante le prove positive per i padroni di casa, a partire dall’ottimo Cinciarini, sempre attento e volenteroso nel dettare i tempi, ma partito un po’ freddo al tiro. Col passare dei minuti, il playmaker ex Reggio Emilia ha acquisito la giusta fiducia, colpendo dalla distanza e impedendo alle guardie di Sassari di entrare in partita. Molto buona anche la prova di Jenkins, difensivamente eccellente e preciso da oltre l’arco. Notevoli le prove dell’accoppiata Macvan-McLean, sia quando si sono trovati in campo insieme, sia quando si sono passati il testimone al cubo dei cambi. Con il rientro di Gentile, ancora con poco feeling al tiro ma efficace in rifinitura, le opzioni per Repesa tornano ad essere molte. Nonostante ciò, il coach croato ha ammesso in conferenza stampa che l’arrivo di un paio di giocatori non farebbe male alle rotazioni della squadra; affermazione condizionata dalla paura di trovarsi con una panchina corta a causa degli infortuni e dalla prospettiva di incrementare la qualità dell’organico. Anche la parte finale della gara ha regalato un altro spunto che farà riflettere coach Calvani e l’intero roster sassarese: Andrea Amato e Daniele Magro che quasi si prendono gioco della difesa avversaria, come per far capire che anche gli ultimi due della rotazione avrebbero avuto la meglio contro qualsiasi quintetto schierato dagli ospiti.

Riflessioni e soluzioni da trovare in casa Dinamo, come accennato da Calvani in conferenza stampa al termine del match. Nessuno si sarebbe aspettato un +37 dopo quaranta minuti, ma c’è da dire che i meriti degli uni sono stati direttamente proporzionali ai demeriti degli altri, creando un abisso tra le due formazioni.

 

LE PAGELLE

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Stanko Barac, 6.5 – Molto bravo a sfruttare gli spazi che gli vengono concessi dagli avversari. In alcune situazioni si guarda in giro stranito dalla poca pressione e dalla poca attenzione che Varnado dimostra nei suoi confronti. Anche con gli altri lunghi ha vita piuttosto facile e la sua è una prova di ordinaria amministrazione, preziosa per rifarsi dopo qualche arresto tra Eurolega e campionato.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Ottima prova per Jenkins, autore di 4 recuperi (Foto Savino PAOLELLA 2015)

Charles Jenkins, 7 – In difesa è un martello, mandando in tilt il reparto guardie come pochi sanno fare. Fa male dalla distanza e ruba 4 palloni, fattori fondamentali per l’inerzia del match. È un giocatore sempre solido, penalizzato fino ad ora da prestazioni in cui non è stato bravo a gestire la situazione falli e, quindi, i minuti concessi sul parquet. È però importantissimo per la stagione di Milano ed è stato fortemente voluto per la sua capacità di annientare gli avversari più pericolosi, specialità della casa.

Jamel McLean, 8 – La sua è una partita atleticamente sontuosa. Gioca 21 minuti e porta a casa un 19+6 che fa malissimo agli ospiti. I 5 rimbalzi catturati in attacco sono il suo marchio di fabbrica e la sua capacità nel correre da un lato all’altro del campo come pochi lunghi sanno fare creano danni irreparabili alla squadra di coach Calvani. Fa scoppiare il palazzetto affondando 3 schiacciate, una più bella dell’altra. Esplosivo.

Andrea Cinciarini, 7.5 – La crescita di questo ragazzo passa spesso inosservata, ma bisognerebbe premiare di più il suo modo di interpretare la gara, da playmaker vero. Detta i tempi giusti, cambia ritmo tutte le volte che vuole e mette ordine su ambo i lati del campo. Quando si mette a segnare anche dalla lunga diventa un grosso problema per Sassari, che nei primi minuti decide quasi di battezzarlo da oltre l’arco. Per lui è una sorta di rivincita per come si sono conclusi i playoff lo scorso anno. Applausi più che meritati, per un ragazzo serio, lavoratore, umile in campo e fuori.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

I tifosi giunti dalla Serdegna per sostenere la Dinamo (foto Savino Paolella 2015)

I tifosi giunti dalla Serdegna per sostenere la Dinamo (foto Savino Paolella 2015)

David Logan, 5.5 – Se si considera il primo quarto, l’impressione è stata quella di un uomo in missione, dal quale sarebbero dipese le sorti della sua squadra. Poi, però, sembra accusare troppo il colpo. È un talento incredibile, e questo lo sanno tutti, ma il suo atteggiamento che si è conformato al resto della squadra lo condanna all’insufficienza. Ripartirà più deciso che mai.

Jarvis Varnado, 4 – La doppia-doppia più inutile dall’inizio del campionato. È disattento, impreciso, si trascina da un lato all’altro del campo come se si trattasse di un giocatore finito. È irritante il suo linguaggio del corpo, soprattutto quando gli arrivano due palloni che lo colpiscono, dato che il suo sguardo era rivolto da tutt’altra parte. Non si capisce come mai giochi 30 minuti. Marconato, con tutti i limiti derivanti dall’età, avrebbe probabilmente fatto una figura più dignitosa. Inaccettabile.

Christian Eyenga, 4.5 – Altra insufficienza grave tra le fila sassaresi. Coach Calvani gli spiega per filo e per segno cosa c’è che non va’ nel suo gioco ogni volta che lo richiama in panchina, ma serve a ben poco. Atteggiamento simile a quello di Varnado, ma meno irritante. Sembra il fratello scarso del giocatore che si è visto fare la differenza anche in circa metà dei match giocati in Eurolega dai suoi. Spento.

Brenton Petway, 3 – Atteggiamento francamente imbarazzante. Oltre ad essere inutile ai fini del gioco, si guadagna un’espulsione per aver commesso due falli antisportivi, per altro piuttosto stupidi. Riesce a collezionare 4 palle perse in 12 minuti, una sorta di record. Forse questa sua prestazione ha tolto ogni dubbio a chi ancora si chiedeva quale fosse l’utilità e il senso del suo arrivo in maglia Dinamo. Oggetto misterioso, un’altra volta.