Impressionanti i miglioramenti mostrati da Fontecchio rispetto allo scorso anno (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Impressionanti i miglioramenti mostrati da Fontecchio rispetto allo scorso anno (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Granarolo Bologna – Upea Capo d’Orlando 74-69 (18-13; 43-31; 64-44)

BOLOGNA – L’esordio casalingo della Virtus è a lieto fine, ma dopo aver dominato il match contro l’Orlandina i bolognesi rischiano il suicidio, sprecando un vantaggio di 22 punti (a 8 minuti dalla fine!) e facendo rientrare gli avversari sino al -2. La risposta del pubblico è stata tiepida nonostante in sala stampa Crovetti si dica soddisfatto; il nuovo amministratore delegato inoltre svela per la prima volta il dato degli abbonati, il quale si assesta momentaneamente su 2470. Momentaneamente perché Crovetti aggiunge come la campagna abbonamenti riaprirà da domani. La speranza evidentemente a Bologna è che questa vittoria riesca a convincere qualche altro tifoso. La Granarolo ora si preparerà ad un altro match importantissimo come quello con Caserta, mentre i siciliani cercheranno di muovere la classifica davanti al proprio pubblico contro l’Acea Roma.

QUINTETTI BASE:

Granarolo Bologna: Gaddy, Ray, Fontecchio, White, Gilchrist.

Upea Capo d’Orlando: Flynn, Freeman, Burgess, Archie, Hunt.

Gilchrist è apparso in difficoltà in più di un'occasione (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Gilchrist è apparso in difficoltà in più di un’occasione (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

La partenza è complessa per entrambe le squadre, le quali faticano enormemente a trovare la via del canestro. Per i padroni di casa l’unico che sembra riuscire a segnare è Gaddy, mentre l’Upea si porta timidamente in vantaggio. Con l’inizio delle rotazioni dalla panchina il punteggio inizia a muoversi più velocemente e i giovani della Virtus iniziano a prendere fiducia. Il primo break importante è dato da Simone Fontecchio con due triple consecutive e la squadra lo segue chiudendo con un vantaggio in doppia cifra il primo tempo.

Alla ripresa lo spartito non cambia e i bolognesi riescono ad aumentare il proprio vantaggio fino ai venti punti, schiacciando gli avversari con una difesa molto attenta sulle linee di passaggio. Tutti i ragazzi che Valli propone sul terreno di gioco danno il proprio contributo e tutto sembra girare alla perfezione. I peccati di gioventù di questa squadra però escono prepotentemente nell’ultimo quarto di gioco, quando l’Orlandina, grazie anche ad un doppio fallo (uno normale e un antisportivo subito dopo) di Gaddy, si rifà sotto. Il mattatore degli ospiti è sicuramente Austin Freeman, oggetto misterioso per tre quarti: il nativo di Mitchelville è in piena trance agonistica e con 19 punti nel solo ultimo periodo (frutto di un 4/7 da due e 3/3 da tre), riporta i suoi fino a -2, quando da giocare rimane solamente un minuto. Dario Hunt però perde un pallone sanguinoso subito dopo aver recuperato un rimbalzo difensivo preziosissimo e sui liberi di Allan Ray si spegne la rimonta dei siciliani.

MVP: se Capo d’Orlando fosse riuscita ad espugnare l’Unipol Arena il titolo sarebbe spettato sicuramente a Freeman, ma visto che la rimonta non è stata completata è d’obbligo citare Simone Fontecchio, il quale è stato il principale trascinatore nel momento migliore delle V Nere.

Il Peggiore: lo avrebbe meritato Burgess, ma in sala stampa Griccioli ci confessa i suoi guai fisici. Viriamo allora su Flynn, ancora una volta incapace di mostrare tutto il suo talento.

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