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Maarten Leunen (Foto R.Caruso 2015)

Maarten Leunen (Foto R.Caruso 2015)

Sidigas Avellino: E con questa fanno 7. La Scandone non sembra aver nessuna intenzione di fermare la corsa iniziata dopo il 23 dicembre, la data dell’ultima sconfitta patita dagli irpini contro Caserta (dopo essere stati in vantaggio di 21 all’intervallo), trascinata da un James Nunnally irreale in questi 45 giorni, con una media di quasi 20 punti. Contro Trento, ha fatto registrare il proprio massimo in carriera con 29 punti, segno che la sua cavalcata non sembra essere vicina ad uno stop, mentre i compagni non stanno certo a guardare: impressionante il +79 nella casella plus/minus per Leunen nelle sette vittorie conquistate, davanti a Cervi che fa registrare un altro importante +55. Forte nel reparto interni ed esterni su ambedue i fronti del campo, Avellino può davvero diventare la mina vagante più pericolosa di questo campionato, senza considerare poi i playoff.

Austin Daye (Foto R.Caruso 2015)

Austin Daye (Foto R.Caruso 2015)

Consultinvest Pesaro: vittoria di prestigio per Pesaro che batte l’ex capolista Reggio Emilia sfruttando le tante assenze tra le file degli emiliani. Se guardiamo la valutazione complessiva delle due squadre capiamo che la squadra marchigiana ha vinto con grande merito: Consultinvest 104 – Grissin Bon 67. Lydeka è stato un fattore sia in attacco che in difesa. Daye nel primo tempo e Shepherd nei secondi venti minuti hanno punito incessantemente la retroguardia biancorossa. Reggio Emilia è stata sorretta da Polonara e dalle triple di Silins, ma non ha trovato appigli tra i propri esterni. Kaukenas ha concluso la partita con un insolito -7 di valutazione. La Grissin Bon deve al più presto svuotare l’infermeria per provare a tenere il ritmo di Milano.

Viktor Gaddefors festante con Ghiacci dopo la vittoria con Bologna (Foto Gennaro Buco, Juvecaserta Basket Official)

Viktor Gaddefors festante con Ghiacci dopo la vittoria con Bologna (Foto Gennaro Buco, Juvecaserta Basket Official)

Il rientro di Viktor Gaddefors: A volte il destino è strano. Prima vuole prepotentemente toglierti qualcosa di importante per poi riconsegnartelo con gli interessi poco dopo. La storia dell’ala svedese in forza a Caserta inizia due settimane fa, quando il giorno prima della gara con Cremona fa calare il terrore sulla città della Reggia svenendo improvvisamente in campo. L’evento ha terrorizzato tutto l’ambiente bianconero, che non ha esitato a dichiarare di aver temuto per l’incolumità del giocatore; per fortuna Gaddefors ha potuto lasciare l’ospedale il giorno successivo assistendo alla vittoria su Cremona e rimettendosi subito a disposizione di Dell’Agnello. E dopo il grande spavento lo svedese ha avuto fra le mani la palla decisiva per il destino della gara tra la sua Juve e la Virtus Bologna, la squadra che lo ha portato in Italia a soli diciotto anni. E anche questa storia ha un lieto fine: appoggio al vetro con fallo e nona vittoria in cassaforte per i bianconeri che possono gioire, fortunatamente assieme al loro soldatino.

Ryan Boatright in maglia UConn (foxsports.com)

Ryan Boatright con il numero 11 di UConn (foxsports.com)

Betaland Capo d’Orlando: Solo un mese fa la davano tutti per spacciata. In Sicilia non si riusciva a respirare, tra infortuni e una striscia di sconfitte che pareva non terminare mai. Invece le prospettive si sono completamente ribaltate in sole tre settimane; prima con la vittoria a Venezia che ha restituito fiducia all’ambiente per poi sfoderare il botto di mercato Ryan Boatright. Il playmaker è già il padrone di questa squadra, sfoga tutti i suoi istinti offensivi dal palleggio e trascina letteralmente i suoi compagni nel riprendersi i due punti contro Varese in una gara prima dominata e poi quasi gettata al vento nella seconda frazione. E chi l’ha risolta secondo voi? L’ultimo arrivato in Trinacria, mettendo con la sua penetrazione vincente a un secondo dal termine il punto esclamativo ad una prova da 33 punti con 18 tiri dal campo. E la Betaland, zitta zitta, recupera i suoi uomini di esperienza come Jasaitis e Nicevic e si allontana dall’ultimo posto con la terza vittoria nelle ultime quattro gare.

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Hodge Walter (Foto R.Caruso 2015)

Hodge Walter (Foto R.Caruso 2015)

Acqua Vitasnella Cantù: i brianzoli continuano a dominare sul mercato, ma non in campo. Ingaggiato Domen Lorbek e con Ignerski fermo ai box, in attesa di sapere se verrà tesserato oppure no, Cantù perde a Brindisi la sua terza partita consecutiva. Avere tanto talento non basta se non si riesce a miscelarlo nel modo giusto. L’atteggiamento poco aggressivo e combattivo di tanti giocatori canturini non sta passando inosservato e toccherà al Pianella, nel prossimo match casalingo contro Pistoia, riaccendere il fuoco dei propri beniamini.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Charlie Recalcati, appena esonerato da Venezia (Foto Savino PAOLELLA 2015)

Reyer Venezia: Le acque della laguna sono decisamente mosse. L’esonero di Recalcati (il secondo in carriera, il primo risale a vent’anni fa) da parte della società ha spezzato in due fazioni l’ambiente, con una parte a difendere il tecnico e puntare il dito contro il rendimento dei giocatori e l’altra a sottolineare le ipotetiche colpe dell’ex coach. Fatto sta che dopo i due ko nei supplementari, il presidente Brugnaro ha deciso di provare a scuotere la squadra con una mossa clamorosa, che approfondiremo meglio a breve. Detto ciò, gli alti (pochi) ed i bassi (tanti) della Reyer continuano, le Final Eight potranno dare un primo assaggio di eventuali cambiamenti, ma adesso Venezia deve stare molto attenta a non incastrarsi in pericolose situazioni, svuotando la mente e cercando di utilizzare al meglio un roster che, carte alla mano, sembrava essere più forte di quello che l’anno scorso terminò al secondo posto la regular season.

Alessandro Aita, Marco Bogoni, Andrea Furlan