UPS

Jaime Smith (foto R.Caruso 2017)

Jaime Smith (foto R.Caruso 2017)

Red October Cantù: Eroica è stata definita da molti la sconfitta della Pallacanestro Cantù contro i Campioni d’Italia della Reyer Venezia sabato sera al PalaDesio. E la sensazione di epicità è stata amplificata dalla standing ovation che i tifosi hanno tributato alla squadra, con in testa un Culpepper in lacrime, dopo una partita che sembra quasi la parabola di una stagione che rischia di essere l’ultima in Serie A per lo storico club brianzolo. Come potrebbe essere altrimenti considerando quello che succede intorno alla squadra, con una società che di fatto non esiste più, con i soci di minoranza che in settimana hanno chiuso l’assemblea dei soci ratificando i costi di gestione che servirebbero per arrivare a fine stagione (si parla di circa 2.5 milioni di euro) che al momento non ci sono e che non si sa dove trovare. La squadra sembra impermeabile a questa situazione, continuando ad allenarsi in condizioni difficili ma soprattutto giocando con grande abnegazione e facendo anche divertire il proprio pubblico. Sabato si è trovata sotto di 17 punti nel primo quarto, ma ha avuto la forza morale, prima che tecnica, di rientrare in partita con un clamoroso 30-15 nel secondo parziale e poi andando vicina a vincerla prima di inchinarsi dopo un overtime. Non sappiamo come ma soprattutto (perché è questo il vero pericolo) quando finirà questa stagione per Cantù, quel che è certo è che coach Sodini ed i suoi ragazzi si meritano una standing ovation da parte di tutti gli appassionati di basket. Sperando che prima o poi la luce si veda in fondo ad un tunnel che al momento sembra senza uscita.

Amedeo Della Valle_(Foto R.Caruso 2017)

Grissin Bon Reggio Emilia: Una iniezione di fiducia che ci voleva. La Grissin Bon interrompe il suo digiuno di vittorie e lo fa straripando contro la derelitta Pistoia, riscrivendo con il +48 di sabato il record di massimo scarto della società. La squadra di Menetti è parsa subito rivitalizzata con l’innesto di Chris Wright, un realizzatore in più che serviva per sgravare di fatiche offensive Amedeo Della Valle. Anche in pitturato le cose hanno cominciato a girare, con l’altro Wright, Julian, che inanella la seconda prova convincente in fila e Jalen Reynolds che unisce un discreto peso offensivo alla capacità a rimbalzo. Nel mezzo, una gara sempre attenta in ogni sua forma, con gli uomini in biancorosso che azzannano la The Flexx senza pietà: ecco a voi che cosa può provocare un’astinenza da vittorie. Una reazione del genere è un vero toccasana, ma è solo il primo passo per scalare la classifica e per cancellare una partenza troppo brutta per essere reale.

Betaland Capo d’Orlando: Il momento difficile sembra ormai alle spalle. La Betaland fa suo anche lo scalpo del Banco Sardegna Sassari ed ottiene la terza vittoria nelle ultime quattro gare di campionato, con il solo ko all’ultimo con Torino a guastare la striscia. Finalmente il gioco di Gennaro Di Carlo sembra riaffiorare, affidandosi costantemente al movimento di palla in attacco. La scelta viene difatti premiata dalle percentuali dal campo (16/26 da due e 11/20 dall’arco per un complessivo 58%) e dall’avere sei uomini in doppia cifra, con la partita che prende subito la strada per la Sicilia. Le due scoppole in Europa possono essere servite come una lezione da imparare per Capo d’Orlando, che sembra finalmente più convinta dei propri mezzi. Peccato per la notizia improvvisa che Justin Edwards, che si è spesso imposto come leader emotivo e tecnico del gruppo, sarebbe ad un passo dallo sbarcare in Corea del Sud: I Goyang Orion Orions sono disposti a pagare il buyout dell’ex Kansas State, lasciando Capo in braghe di tela. Si penserebbe a Maynor per sostituirlo, in una mossa che ricorda molto quella di Fitipaldo lo scorso anno, ma l’ex Varese si adatterebbe?

DOWNS

The Flexx Pistoia: Qualcosa si è inceppato nei meccanismi della squadra di Vincenzo Esposito, non ci vuole un veggente a capirlo. Il pesantissimo ko di Reggio Emilia è un filotto di record negativi per i biancorossi: peggior scarto subito in una partita, minor punteggio messo a segno, peggior prestazione da tre punti con lo 0/12 del PalaBigi, nessun giocatore in doppia cifra. La The Flexx non poteva toccare un punto più basso di così sfondando il muro delle cinque sconfitte consecutive; l’ex Diablo in conferenza stampa ha chiesto scusa e ha dichiarato di vergognarsi della prestazione dei suoi ragazzi, ma è evidente che esistono dei problemi. Il roster di Pistoia non aveva quel fuoco sacro dentro, nemmeno quella voglia, se non di ribaltare il risultato, di ridurre almeno lo scarto per ammorbidire la sconfitta. E se una squadra si lascia andare così alla deriva, bisogna necessariamente cambiare qualcosa.

Alessandro Ramagli (Foto Virtus Pallacanestro Bologna)

Segafredo Bologna: Terza sconfitta consecutiva per la Virtus che appare ora come una delle squadre più smarrite e disorientate del campionato. Le tensioni interne, sfociate con l’allontanamento del capitano Guido Rosselli, e la incompiuta ricerca di un’ala americana hanno amplificato alcuni difetti di Bologna. Come dichiarato da coach Ramagli, a seguito della partita persa con Brescia, la Virtus negli ultimi cinque minuti di partita si sfalda e ogni giocatore si estromette dal gruppo. Questa tendenza spiega le cause delle sconfitte fin qui racimolate dai bianconeri che sono tutte giunte al termine di crolli mentali nei finali di partita. Prima dei due punti, la Virtus deve trovare serenità ed ordine.

La birra di Trento: Una bella partita di pallacanestro che poteva essere rovinata da un gesto stupido ed irresponsabile. Non ci sono parole per l’uomo o donna che sia che durante l’ultimo quarto di Trento – Milano ha gettato un bicchiere di birra in mezzo al campo facendo rischiare un brutto infortunio al lungo di casa Chane Behanan, caduto malissimo sul parquet. Non ci sono giustificazioni in merito, seppur si tratta di un caso isolato capitato in un palazzetto storicamente corretto come il PalaTrento. Gente del genere non meriterebbe di assistere dal vivo a qualsiasi manifestazione, sportiva o meno. Da condannare, sperando di non dover più parlare di episodi del genere, che rovinano non soltanto il basket, ma tutta la nostra società.

 

(Alessandro Aita, Marco Bogoni, Fabrizio Quattrini)