BRINDISI- SASSARI 84-90 (17-22/ 40-47/ 60-64)

Il Banco di Sardegna Sassari mette in saccoccia la sua seconda vittoria esterna in pochi giorni, dopo avere battuto largamente il Leicester in Champions League, battendo una Brindisi attesa da una vera e propria prova di maturità, che però non può dirsi superata: in uno sport di squadra come il basket non puoi pensare di vincere se il tuo playmaker Clark segna quasi il 40% dei punti ed è l’unico ad averci creduto fino alla fine quando sembrava davvero tutto compromesso, sintomo di un gioco collettivo venuto a mancare, e se prendi 17 rimbalzi in meno complessivi, non giustificabili soltanto dal fatto che nella lotta dei centri Cooley era quasi 20 chilogrammi più pesante di Broni, ma che testimoniano una maggiore intensità e concentrazione degli uomini di Vincenzo Esposito.

IL PRIMO TEMPO

Il giocatore che meno entra in partita per Brindisi è Gaffney: alla prima occasione per segnare fallisce tutto solo sotto canestro e perde qualche pallone di troppo. Coach Esposito capisce che quello è il nervo scoperto di Brindisi e imbastisce la tattica che imbriglia Brindisi: in fase di attacco Cooley esegue blocchi su Brown, allontanandolo dal pitturato, e Gaffney perde spesso sia i duelli con corrispettivo Thomas ma anche con i piccoli, meno massicci di lui ma molto più agili che lo battono sovente nell’1 vs 1 ,mentre in fase di difesa la 1-3-1 impedisce il ricircolo del pallone sotto canestro, sfidando i brindisini al tiro dalla lunga distanza che, complice anche la sfortuna di diversi legni scheggiati, non trovano facilmente il canestro (8/28 da 3 il poco lusinghiero dato statistico totale). In questo modo Sassari si porta anche sul 10-21, poi il primo moto di orgoglio brindisino rende meno brutto il passivo alla prima sirena: 17-22.

Avere finito il primo tempino in rimonta aumenta la fiducia di Brindisi, che riesce anche a portarsi avanti con punteggio, complice una Sassari che va innervosendosi con i falli antisportivi di Cooley e Thomas. I prodromi di un atteggiamento di squadra che sta vedendosi sfuggire la partita dalle mani? Niente da temere, invece, se hai fra le tue fila un Petteway che aggiusta la mira da oltre l’arco e ne mette 3 di fila, fra cui quella pesantissima del 40-47 pochissimi istanti prima della fine del tempo, che punisce in maniera fin troppo severa Brindisi che per quello che aveva dimostrato nei venti minuti non meritava un passivo così pesante.

Ottima prova per Jack Cooley: 21 punti(Foto Peppe Mura 2018)

IL SECONDO TEMPO

Il terzo quarto è alquanto di transizione: Sassari con molta flemma ma anche decisione è prima capace di aumentare la forbice di 11 punti grazie a un Polonara finalmente entrato in partita (49-60), ma poi forse iniziando a specchiarsi e piacersi un po’ troppo subisce la reazione brindisina, comandata sempre dal solito Clark, oggi un incubo per la difesa, specie per quanto riguarda un atterrito Smith. 60-64 prima dell’ultimo quarto e Brindisi ci crede ancora.

Il primo momento decisivo del palpitante quarto quarto sono i due falli in successione di Rush, che purtroppo sono sia il quarto e il quinto, e questo per la precisione fischiato per un flopping assai dubbio.

Brindisi con questo duro colpo in ottica rotazione, vista la sopracitata serata di scarsa vena di Gaffney, inizia a sventolare bandiera bianca con tutti gli effettivi tranne il solito Clark, anche perché questo è il quarto in cui Bamforth estrinseca tutta la sua classe sotto canestro e il sangue freddo a cronometro fermo. Sassari difatti si porta anche sul +14, e comunque sul  76-86 a poco più di un minuto pensa di averla già vinta, ma per Brindisi c’è l’ultima disperata reazione con una zona a tutto campo e sull’84-86 dell’eroe contro Pesaro Moraschini inizia a sperare nel miracolo, ma dopo il time out chiesto da Esposito a 16”” dalla fine, Bamforth subisce fallo da Clark e segna l’84-88, Banks e Moraschini non si intendono nell’ultima azione e solo soletto Bamforth, sotto i fischi del pubblico, segna l’84-90 che chiude la contesa, arrivando a 21 punti personali.

LE CONFERENZE STAMPA

COACH ESPOSITO

COACH VITUCCI