Vanoli Cremona

Brian Chase 9 – Lo “sceriffo” è tornato in città e ha imposto la sua legge con la pistola fumante: 29 punti in 19 minuti con 6/7 da 3 che hanno portato Cremona anche sul + 16. Ma non solo: anche una alternativa nella conduzione del gioco sul presto, che al di là della prestazione mostre di ieri, offre a Pancotto un valido asset da momentum changer, nella speranza che possa diventare sistemico.

Ben Woodside 7 – Con un Chase così la sua partita diventa complementare ma affatto da comprimario. Nella procella dei parziali tra allunghi cremonesi e rientro prepotente dei reggiani c’è da condurre la partita in porto: l’uomo giusto al posto giusto sul pressing finale da cui scappa per il layup che rimette Cremona davanti. Eccellente rimorchiatore.

Donatas Zavackas 7,5 – Quando si muove nel suo elemento diventa un pilastro dell’architettura di Pancotto. Immacolato dal campo (100% totale) e atarassico sui due liberi decisivi, oltre che sempre valente dove infuria la mischia (20 di valutazione). Il lituano decisivo? Non era Kaukenas. Blue collar al suo meglio.

Sime Spralja 6,5 – Sua la striscia di 7 punti nel primo quarto che tiene attaccato il vagone di Cremona alla partita. Poi riemerge nella gara nel finale mettendo un tassello fondamentale nel mosaico sul cruciale rimbalzo offensivo. Soffre sui cambi l’atletismo avversario, ma era già messo in conto.

Jason Rich 7 – Diligente nelle scelte e presente i difesa ma poco lucido nella gestione (6 palle perse ma 3 recuperate e 3 assist). La sfida con White lo accende sui due lati e lui mette in mostra  la sua combinazione di tocco e atletismo su una Tomahawk che fa capire a Reggio Emilia quanto sarà dura salvare lo scalpo. E infatti…

Curtis Kelly 6,5 – Ha il merito di sfiancare e mandare fuori giri Cervi e Gigli nell’avvio di gara. Paga dazio ai liberi (1/6) ed è più attento in attacco che in difesa, dove a volte resta nella terra di nessuno.

Klaudio Ndoja 6+ – Mette i 4 liberi su 4 che consolidano il vantaggio cremonese dopo le bizze di Kaukenas che sono anche un segnale importante alla squadra e al palazzetto sul fatto che Cremona sappia e voglia sfruttare ogni vantaggio che Reggio le conceda. Sulle rotazioni non gli si può chiedere di contenere Bell o White.

Gianluca Marchetti 6 – 6 minuti in cui riesce efficacemente a mettere a frutto la sua aggressività sul portatore.

Jarrius Jackson 7 – 16 punti cambiando completamente le opzioni che gli erano più congeniali: questo significa, sì, 4 palle perse ma anche il coraggio di buttarsi dentro con il suo floater a beffarsi dei baluardi reggiani.

Pancotto 7,5 – Varia la geometria dei quintetti assecondando alla perfezione le esigenze e i tempi della partita, dosando gli ingredienti con misura e tempestività. Cremona si attiene con fiducia al suo piano partita ed infatti anche nei momenti più concitati e durante il rientro reggiano, nonostante la sterilità in attacco dell’ultimo quarto, la Vanoli non perde la testa. Masterchef.

Grissin Bon Reggio Emilia

James White 7- – Giocatore di altro livello per i 27 punti in 27′ con (7/8 da 2) ed immancabile sui cambi difensivi per i lunghi cremonesi, ma ha la colpa, non lieve, di lasciare i suoi a 8 minuti dalla fine sotto di 16, per un tecnico preso per spocchia. Volo dirottato.

Troy Bell 7 – Paga la poca sinergia in difesa con i compagni e resta all’asciutto per tutti i 10 minuti del terzo quarto. Alla fine se Reggio ci può credere è grazie ai suoi punti.

Rimantas Kaukenas 6,5 – Costringe a pensare che partita sarebbe stata con lui in campo per più tempo e dentro la partita con la testa. Mette davvero in difficoltà la squadra con l’antisportivo e il tecnico conseguente ma anche paura a Cremona pareggiando da par suo sul 94.

Riccardo Cervi 6,5 – Fatica all’inizio su Kelly in difesa e pur facendosi valere in attacco e a rimbalzo, non riesce ad essere un fattore di intimidazione per gli esterni cremonesi.

Andrea Cinciarini 6- – Da lui ci si aspetta oltre al consueto carisma ed all’apporto pingue di punti, come nel terzo quarto, anche una conduzione fluida dell’attacco ed invece i suoi numeri, molto positivi, non raccontano della poca lucidità che gli costa la panchina nei 5 minuti finali.

Ariel Filloy  6 – Resta in campo nei minuti decisivi a dimostrazione che la squadra ha bisogno dell’ordine che le sa infondere.

Ojars Silins 5 – Gli capita il tiro della partita in una sera in cui proviene da un poco promettente 1/6. 3 punti in 31 minuti sono un misero bottino a partire dal suo asset tecnico-atletico.

Greg Brunner 6,5 – Quando è in campo si vede. Non solo per come mette in difficoltà i lunghi cremonesi, ma anche per la presenza in difesa, con passaggi deflettati e outlet-pass per le aperture di contropiede da cofanetto.

Michele Antonutti 6 – Grinta durante il rientro e mani sulla palla in difesa. Partita da Capitano nell’atteggiamento più che nel tabellino.

Max Menetti 5,5 – Un errore forse fare fallo su Zavackas nel finale e affidarsi 2 volte consecutive allo stesso gioco nei due possessi finali. Sui quintetti atipici di Pancotto non trova le contromisure e non riesce in alcun modo a spegnere Chase. Dopo 25 giornate gli si può legittimamente imputare la pecca di non aver ancora risolto il complesso della trasferta della Grissin Bon: 11 perse e 2 vinte. Nonostante abbia dimostrato in F8 e in Eurochallange di saper vincere lontano dal PalaBigi, il divario di rendimento e di atteggiamento in campionato resta preoccupante. Lo tradiscono proprio i giocatori da cui avrebbe bisogno di più maturità. La provincia è un luogo della mente.