Umana Reyer Venezia – Betaland Capo D’Orlando 77 – 76 OT

AJM_3781

Simas Jasaitis, il migliore nelle file dei suoi (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Mestre (VE)Fatica. È sicuramente questa la sensazione che resta dopo i 45’ di pallacanestro giocati al Taliercio, dove una più che onorevole prova di Capo D’Orlando ha costretto Venezia a sudare 7 (più 7) camicie per portare a casa la prima vittoria stagionale. Dopo le prove di Supercoppa e di Bologna infatti, la truppa di Recalcati era a caccia di un riscatto (oltre che di conferme) arrivato solo al supplementare di una partita complessa e risolta grazie ai canestri di Michael Bramos. Dopo essere stato a fuori dai giochi per i primi tre quarti, l’ex Pana ha permesso agli orogranata di forzare il supplementare grazie a 10 punti in 7 minuti, nei quali ha dimostrato tutte le sue doti. Non che servisse una conferma dall’affettuosamente definito “senza collo”, visto il suo noto background, ma vedere con mano le sue potenzialità hanno dato sicuramente un sollievo ad un palazzo che oggi ha dovuto soffrire davvero molto.

La partita è di quelle strane, di quelle in cui è davvero difficile trovare un filo logico, perché dopo un primo quarto in cui l’Orlandina ha scherzato la difesa dei padroni di casa tirando un irreale 92% dal campo segnando 20 dei 26 punti in area, si fatica a prevedere cosa potrebbe succedere visto che Venezia aveva fatto della sua zona-matchup uno dei suoi più grandi punti di forza. Anche coach Recalcati in conferenza stampa ha sottolineato come ci sia ancora molto lavoro da fare, sia a livello di alchimia che soprattutto a livello di confidenza, che sembra mancare in tutto il primo tempo a livello difensivo. Perché con Mike Green in regia, la Reyer offre un buon livello di pallacanestro in attacco, testimoniato dalle 22 assistenze totali a fine partita, cercando di ricucire lo strappo ma vedendosi ricacciata indietro ad ogni tentativo di rimonta, dalla facilità con cui Jasaitis da fuori, Nicevic e Bowers dentro trovino costantemente buoni tiri per punti facili, tenendo a 5 punti di distanza i padroni di casa.

AJM_3786

8 assistenze per un buon Vlado Ilievski (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Nella ripresa, Venezia sale d’intensità dietro (si legga Ress, Tomas), abbassando le percentuali di Capo D’Orlando e gettando le basi per l’aggancio sulla schiacciata di Owens per il +1, dovendo però fare i conti con l’infortunio muscolare a Mike Green (la cui entità sarà valutata domani). Dall’altra parte, Bowers si fa male alla caviglia ed Oriakhi esce per falli, costringendo un meraviglioso Nicevic agli straordinari. E proprio la sua presenza a dare fiducia alla squadra, che tenta l’allungo definitivo prima che Venezia sfrutti al meglio il momento della partita, in cui la molta circolazione di palla porta ottimi tiri nelle mani di Bramos. L’ala esce dai blocchi 1 metro avanti al suo marcatore, fa valere la sua grande mano e porta la partita al supplementare, visto l’errore di Basile dall’arco a pochi istanti dalla fine. Nell’overtime si segna solo ai liberi, ed un pallone sporcato da Ruzzier a 20” dalla fine vale gioco, partita e incontro. Finisce 77-76.

MVP Michael Bramos: Tutti a chiedersi perché lo si sia cercato effettivamente solo negli ultimi 10 minuti. Eccelso tiratore, ha trascinato i tuoi fuori dal pantano in cui Capo D’Orlando aveva cacciato la Reyer, sfruttando al meglio il momento della partita nel quale il ritmo di è abbassato e si è cominciato a costruire tiri a difesa schierata.

Le statistiche: Impressionante dominio a rimbalzo per Capo D’Orlando, che chiude il contro 48-30, non riuscendo però a capitalizzare. Sono infatti 17 i palloni persi, a fronte dei 7 veneziani, che portano ad un totale tiri di 67 a 63 in favore dei padroni di casa.

AJM_3800-2

Tanto atletismo sotto canestro (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Venezia ha vinto perché: Per la maggior lucidità dimostrata nel finale, oltre che alla profondità del suo roster. L’Orlandina ha giocato in 8, perdendo nell’ordine Oriakhi e Bowers e forzando Nicevic  27 minuti, mentre la Reyer ha impiegato 11 giocatori tenendo solo Goss sopra la mezz’ora, a causa dell’infortunio occorso a Mike Green.

Conclusioni:

Premessa: siamo alla seconda di campionato, per cui ogni analisi può essere smentita in meno di un amen. Venezia si sta facendo, passo dopo passo, acquisendo fiducia ed oliando un sistema che al momento è distante dalla perfezione. Mike Green in cabina di regia dà tanta sicurezza, Ruzzier ha dimostrato di poter sopperire bene ai minuti che l’ex Varese necessita in panchina, Goss tende sempre a forzare troppo, Bramos è l’acquisto migliore dell’anno. Owens ha bisogno di prendere confidenze con le sue stratosferiche doti atletiche e Viggiano fatica moltissimo se impiegato da 4 come stasera (è andato completamente fuori ritmo). Tonut ha tanta strada davanti, Ress è la solita certezza, Ortner garantisce anche in 6 minuti costanza e fisicità. Il minutaggio suggerisce che Venezia non prenderà sottogamba l’impegno europeo, e con l’avvicinarsi degli impegni infrasettimanali, vedrà livellato l’impiego dei propri giocatori.

Capo D’Orlando, forte della sua ampia rotazione a 8 giocatori, è venuta a giocare una partita fantastica su un parquet che l’anno scorso in pochissimi hanno violato. Ilievski è un più che buon playmaker, l’esperienza di Basile e Nicevic fa da faro, Bowers e Oriakhi sono tosti sotto le plance e Jasaitis è un tiratore su cui fare affidamento a colpo sicuro. Se continua così, l’Orlandina potrà giocare più di qualche scherzo in giro per l’Italia.

Nightly notable: 

Vedere Nicevic e Ress lottare per un rimbalzo rende difficile piazzare storicamente questa ipotetica foto. E fa capire come i “vecchi” possano davvero portare a scuola le nuove leve.

Umana Reyer Venezia – Betaland Capo D’Orlando 77 – 76 OT (23-26, 14-16, 16-12, 17-16, 7-6)

Venezia: M. Bramos 15, J. Owens 13, H. Peric 13; Rim(30): H. Peric 6; Ast(22): M. Green 6

Capo D’Orlando: S. Jamaitis 23, L. Bowers 17, S. Nicevic 16; Rim(48): S. Jamaitis 9; Ast(19): V. Ilievski 8

Coach Carlo Recalcati: “Siamo contenti perché abbiamo vinto, e questo è molto importante in un momento come questo in cui stiamo facendo fatica. È palpabile, anche a livello visivo, per questo vincere una partita come questa che si era messa in maniera davvero difficile va benissimo. Abbiamo giocato un primo tempo soft, e la partita si è fatta ancor più difficile quando Green è uscito dalla partita. Ci teniamo il risultato e ragioniamo da domani, dove analizzeremo i problemi come la partecipazione a rimbalzo da parte di tutti e gli errori ai liberi. Se non ci allenassimo, direi che dovremmo fare di più in palestra, ma non è così. Dobbiamo valutare, ma andiamo avanti, siamo solo all’inizio. Vero è che in certi momenti sembriamo spauriti, rinunciamo tiro per penetrare a difesa chiusa. Non vedo molte cose estremamente positive oggi, manca lucidità, nel finale della partita potevamo giocare meglio. Siamo poco sereni, li abbiamo lasciati giocare all’inizio, facendo si che ci togliessero ritmo nei primi 10 minuti. Non credo che questo derivi dalla pressione, la squadra è esperta, con tanti giocatori che ne hanno viste di tutte i colori. Non credo sia questo il problema”.

Coach Giulio Griccioli: “Abbiamo fatto una buona partita, non perfetta sia per colpa nostra che  per i meriti di Venezia. Ai miei rimprovero solo una maggior decisione, perché sui tiri usciti nei momenti chiave della partita ci puoi fare poco, non ci siamo mai scomposti se non in una parte terzo quarto, dove siamo stati meno decisi sia nell’esecuzione in attacco che in difesa dando modo loro di rientrare. Eravamo in emergenza, senza 2 giocatori, per ritrovarci con Oriakhi fuori per falli e Bowers per infortunio. Siamo arrivati cotti ma abbiamo giocato per vincere, sfortunatamente non abbiamo vinto ma il grande merito è loro, che hanno una squadra più lunga e magari è arrivata più in forza. Dispiace perdere su un campo che sarà tosto per tutti, noi dobbiamo raccogliere punti ovunque, forse avremmo meritato di uscire da qui con qualcosa in più”.

Michael Bramos: “Siamo felici per la vittoria, non puoi perdere in casa se vuoi essere al top della lega. Abbiamo lottato molto di più nel secondo tempo rispetto al primo, sappiamo che siamo all’11 di ottobre e abbiamo ancora tanta strada da fare. A fine partita ho avuto più tiri aperti, nel primo tempo ci sono stati tanti tiri veloci mentre nel secondo più circolazione. L’Eurocup ci aiuterà a trovare il ritmo partita, niente è più importante che l’esperienza sul campo, giocando contro squadre di diversa nazioni e diverse mentalità. È ancora presto, però ogni giorno ci sentiamo sempre più confidenti grazie al nostro duro lavoro in allenamento”.

Pagelle:

Umana Reyer Venezia 6,5

H. Peric 6: Alti e bassi. Si ostina a giocare molto lontano dal ferro, dovrebbe probabilmente far valere maggiormente il suo fisico.

P. Goss 6: Che qualcosa Goss lo forzi è normale amministrazione, ma quando a 1’10” dalla sirena, con la palla del sorpasso tra le mani si palleggia ancora una volta sui piedi, devono avergli fischiato le orecchie…Vero è che senza di lui sarebbe stato difficile sopperire all’infortunio di Green.

M. Bramos 7,5: Sharpshooter. Credo sia già stato ampiamente descritto il suo apporto alla partita nelle righe qui sopra.

S. Tonut 5,5: Ha ancora molta strada da fare.

J. Jackson 6,5: Come al solito, leva più di qualche castagna dal fuoco nei momenti critici con la sua spigliatezza.

M. Green 7: Altra categoria. Capisce sempre dove far arrivare il pallone.

M. Ruzzier 7: Tanta intensità, tanto carattere e quel pallone sporcato a 20” dalla fine che ha valso il recupero decisivo per le sorti della gara.

J. Owens 6,5: Atleta allucinante, pecca molto in difesa dove si fa sentire poco, mentre ragazza giocate spettacolari in attacco.

T. Ress 7: In punta di piedi, come sempre, dona nuova linfa vitale ai suoi quando entra.

B. Ortner 6,5: 6 minuti nei quali ha fatto davvero molto bene, poi Recalcati lo lascerà seduto.

J. Viggiano 5: Non è la sua partita, e per un giocatore come lui che dovrebbe uscire dai blocchi, portarli non è proprio il massimo.

Betaland Capo D’Orlando 6,5

AJM_3808-2

Per Gianluca Basile, l’opportunità di segnare il canestro della vittoria. La sua trip ha trovato però solo il ferro (Foto: Alessandro Montanari 2015)

G. Basile 6: Quando dalla mischia è uscito quel pallone ed è arrivato nelle sue mani, molti avevano già le mani tra i capelli. Ed invece, la più Basiliana delle triple trova solo il ferro, come le sue altre conclusioni. È anche vero che la sua intesa con Nicevic fa impazzire l’Umana.

V. Ilievski 6: Decisamente più in palla rispetto a Quintana in punta, smazza 8 assistenze che fanno dimenticare di qualche persa un po’ veniale.

T. Laquintana 5,5: Qui invece il rapporto si inverte, perché sulla pressione dell’Umana sono tante le azioni stoppate sul nascere a causa delle sue perse.

Z. Perl 6: Prova di sostanza, nella quale sbaglia poco.

S. Nicevic 7: Immortale. Gli lasciano il tiro dal post alto con costanza, la stessa con la quale infila quel tiro da oltre 15 anni.

S. Jasaitis 7: Il migliore dei suoi. Tanti punti da tanti buoni tiri, aggiunge anche 9 rimblazi.

L. Bowers 7: Nel primo tempo sembra letteralmente inarrestabile. Solo una brutta caduta lo toglie dai giochi.

A. Oriakhi 6: Penalizzato solo dai falli. Rende la vita difficile ai lunghi di casa.