Sfatare il tabù PalaRadi e conquistare i due punti necessari per ottenere ii pass per le Final Eight. È questa la missione della Sidigas Avellino nella trasferta di domenica a Cremona (palla a due ore 18:15) allenata dall’ex Cesare Pancotto. La Scandone punta a dimenticare la sconfitta casalinga rimediata lunedì contro l’Enel Brindisi e riprendere la marcia vincente negli ultimi 80’ del girone di andata: «A Cremona dobbiamo rimettere  in campo le motivazioni che ci stanno accompagnando, dobbiamo rimettere sul parquet una maggiore enfasi – dice coach Vitucci in sede di presentazione della partita –  È uno  scontro diretto, la squadra  dovrà avere in campo sia la giusta voglia di vincere sia la giusta motivazione e ottenere un risultato importante nel periodo, guardando un po’ più avanti. Giochiamo contro una squadra che sta facendo ottimo girone di andata, ha un roster di buoni americani, inserendo Cusin che è un elemento importante nei loro equilibrio. Vitali ha dato loro una caratura di un certo livello. La partita dovrà essere affrontata con molta attenzione difensiva perché quello della Vanoli è un campo ostico. Nelle ultime trasferte  – aggiunge il coach veneziano – abbiamo avuto risposte positive in termini di approccio e in termini di attenzione, si è visto un bel gioco. Dobbiamo solo guardare avanti, facendo tesoro delle esperienze».

Risposta psicologica della squadra dopo finale amaro contro Brindisi: «L’idea è di assorbire la botta dal punto di vista psicologico, rimotivare e riconcentrarsi  per la partita successiva. Al di là del risultato negativo, il trend è positivo e bisogna rinforzare questo aspetto. L’attenzione è quella giusta, prepareremo qualcosa in più tra oggi e domani e penso che per Cremona saremo pronti».

Cadougan gioca poco, Cavaliero utilizzato maggiormente da playmaker: «Ognuno ha la sua idea, se Junior deve giocare di più o meno sono io l’uomo che deve prendere questa decisione. Non c’è una risposta assoluta in tal senso».

Critiche timeout nel finale contro Brindisi: «Quando perdi hai sempre torto, ho sbagliato sicuramente. Non faccio né il fenomeno quando vinco né la Giovanna D’Arco quando perdo. La città ha ragione a criticarmi. Se la partita sia girata lì si può aprire la discussione. Il mio problema è che mi fido un po’ troppo e forse m sbaglio nel non dover chiamare subito timeout perché voglio che la squadra punti a crescere. Ribadisco che quello non sia stato il momento cruciale.Bisogna tenere conto del tempo a disposizione perché facendo un’azione normale di gioco devi prendere quello che ti concede la difesa. Se poi prendi un tiro prima dello scadere del 24° secondo, finisci per dare un’opportunità al tuo avversario. L’aspetto più importante è che gli altri non facciano canestro nell’azione successiva. L’errore principale contro Brindisi è stato il taglio sbagliato di Harper sulla penetrazione di Banks. Non siamo stati premiati dalla situazione ma preciso che non colpevolizzo su Harper perché nel timeout era stato disegnato un taglio dall’altra parte. L’anno scorso,  nel caso degli ultimi tiri nel quarto davamo la possibilità agli altri di avere l’ultimo tiro».

Mancanza di ordine a questa squadra: «L’impegno societario c’è. Da inizio anno sono stati posti dei paletti in termini di budget, scelta dei giocatori e motivazioni. Il mio obiettivo è farli rendere al meglio. Gente come Harper o Gaines stanno facendo bene nell’ultimo periodo».

Stato fisico: «Gara con Brindisi ha chiesto un grande dispendio di energia visto il loro tipo di gioco e le caratteristiche dei giocatori. Abbiamo recuperato quello che è stato speso in queste ultime tre gare».

Cremona sorpresa: «Loro e Trento sono le squadre che stanno facendo meglio rispetto alle previsioni iniziali. La Dolomiti già l’avevamo vista a Folgaria e ci aveva destato una buona impressione. Cremona, invece, ha iniziato con difficoltà ma col tempo, grazie anche a degli inserimenti, hanno ingranato sulla giusta strada».

Final Eight: «Adesso è un obiettivo imprescindibile, siamo lì e non possiamo tirarci indietro».

Bilancio campionato: «Rispetto ai ranking iniziali, le prime cinque in classifica non stanno deludendo. Roma tra alti e bassi. Scommetterei Milano perché ha qualcosa in più, anche la “mia Venezia” avente un roster esperto. Non tralascerei né Reggio Emilia né Sassari».

Bocciati e promossi: «Al primo quadrimestre non si boccia nessuno, scherzi a parte non è mia intenzione bocciare nessuno ma pretendo qualche mia risposta in maniera un po’ più convincente».