Dan Peterson – immancabile in Tv – ha presentato a “Italia Sì” quattro azzurri Over 75. Eccoli accanto a lui, in divisa. Da sinistra Claudio Turra, Guido Lorenzetti e Mario Natucci. In basso spicca la scritta: AAA. Cercasi cestisti Over 75

 

Prima di tutto un ringraziamento per la Rai, che nella trasmissione “Italia Sì” ha ospitato una delegazione di azzurri Over 75. E un altro grazie grosso così a Dino Meneghin, uno che non ha mai fatto mancare il suo appoggio a tutto il movimento degli “Over”. Scopo principale dell’apparizione televisiva a Rai 1, la  rete ammiraglia della Rai, era l’appello destinato a chi avesse voglia di rimettersi in gioco e di rendersi disponibile per la formazione Over 75, attualmente a corto di giocatori.
L’appello è stato rivolto da Nino Bevacqua, che dopo aver partecipato ai mondiali di Espoo in Finlandia, non si è rassegnato a vedere sfumare le possibilità di continuare l’avventura in azzurro.
 L’immancabile Dan Peterson, che ha presentato i quattro

Claudio Turra cerca la realizzazione in entrata contro gli Usa ai mondiali della scorsa estate

azzurri, ha ribadito l’appello con tutta la sua autorevolezza e con tutta la sua abilità maturata in decenni di esperienza televisiva. E anche Dino Meneghin ha fatto la sua parte, insistendo nella richiesta di nuovi aspiranti alla maglia azzurra Over 75.
Il risultato, peraltro, è stato deludente. A tutt’oggi c’è stata una sola risposta alla richiesta partita da “Italia Sì”: un tale si dichiara pronto a riprendersi ad allenare per dare una mano al Maxibasket azzurro. Peccato che sia troppo giovane, buono per la formazione Over 65, ma non certo per l’Italia Over 75.
 A quanto pare da una breve indagine su Internet, Codognotto ha alle spalle buoni trascorsi cestistici. A questo punto gli consigliamo di mettersi in contatto con Gianni Trevisan, responsabile della nazionale Over 65, e di presentarsi ai prossimi allenamenti della rappresentativa Over 65. Numero di cellulare di Trevisan: 331.5746891 – E-mail: [email protected] . Gli aspiranti alla maglia azzurra della nazionale Over 65 sono parecchi. E dunque Codognotto si armi di buona volontà e impegno e si rimetta in gioco; il nostro augurio è che possa vestirsi di azzurro e partecipare ai prossimi Campionati d’Europa di Maxibasket, in programma a Malaga (Spagna) dal 26 giugno al 5 luglio.
Così come era accaduto in un’altra trasmissione di Rai Uno,

Dino Meneghin nel corso della sua apparizione a “Italia Sì”, in cui ha fatto il suo autorevole appello a aspiranti alla maglia azzurtra Over 75

“Portobello”, anche questa volta i risultati desiderati non sono arrivati. Allora l’appello era rivolto ad aspiranti azzurri Over 70, allo scopo di rinforzare la nazionale che si era da poco laureata vicecampione d’Europa. All’epoca arrivarono poche risposte, per giunta da parte di persone pressoché a digiuno di basket: velleitari, insomma, che speravano di avere un po’ di pubblicità. Con “Italia Sì” – peraltro condotta molto bene – la musica non è cambiata.
 Il fatto è che entrambe le trasmissioni sono “generaliste”, si sono rivolte a un pubblico  non preparato, in prevalenza composto da donne anziane. Già il basket in Italia è uno sport con un seguito non amplissimo (a distanza enorme dal calcio che oscura tutti gli altri sport), figuriamoci poi il maxibasket. E comunque la Rai in

La formazione dell’Italia Over 75 che ha disputato i mondiali di Maxibasket in Finlandia la scorsa estate

ogni caso va ringraziata per averci dato spazio. Bene o male, in molti si sono accorti che in Italia esiste una nazionale Over 75 che si impegna e si batte per partecipare a campionati mondiali e europei.
Certo, noi azzurri Over 75 siamo stati invitati come personaggi d’eccezione in grado di suscitare stupore e attenzione. Il che, dal punto di vista giornalistico, è comprensibile. Ma tutto è finito lì. La morale? Forse sta in una canzoncina tradizionale friulana che fa così: “Fioj come noialtri la mama no ne fa più”… Se davvero le cose stanno così, dovremmo sentirci un po’ come gli orsi bruni o le tartarughe marine: una specie protetta, insomma. Il guaio è che nessuno ci protegge (a cominciare dalla Federazione) tranne la nostra passione e il nostro impegno.
Mario Natucci