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E’ North Carolina la quarta ed ultima squadra a raggiungere le Final Four, nonché l’unica tra i seed #1 ad ottenere l’agognato traguardo dopo l’imprevedibile vittoria di Syracuse ai danni di Virginia, con gli Orange che saranno proprio gli avversari degli uomini da Chapel Hill. L’ostacolo tra i Tar Heels e le semifinali nazionali era la sorprendente Notre Dame che in quanto quarta squadra della ACC in campo nella giornata aveva già sfidato la compagine di Roy Williams e lo aveva fatto in due occasioni, vincendo la prima volta a South Bend e perdendo malamente a inizio mese durante il torneo di conference.

Uno dei principali motivi per cui agli Irish riuscì l’upset il 6 febbraio scorso fu certamente la capacità di questi di limitare il vantaggio a rimbalzo della ben più fisica UNC e si può ben dire che gran parte della vittoria di North Carolina avvenuta questa notte col risultato di 88 a 74 si sia basata sul ristabilimento di tale gerarchia, con il frontcourt dei Tar Heels in grado di catturare 32 rimbalzi, di cui 15 offensivi, lasciando alla squadra di Mike Brey appena le briciole, con gli Irish fermi a 15 miseri rimbalzi, comprese solo cinque seconde occasioni guadagnate al ferro.

Sì, perché per il resto non si può certo dire che Notre Dame non si sia giocata le proprie carte: pur non essendo squadra che abbassando i ritmi possa togliere i Tar Heels dalla loro comfort zone, è pur vero che il gruppo di uomini al servizio di Brey nelle partite ad alto punteggio sa come dire la sua ed infatti nel primo tempo, che si conclude sul 43-38 UNC, rimane a contatto grazie alle proprie eccezionali percentuali dal campo e in particolare ai punti di Jackson e del sempre più fondamentale V.J. Beachem. Dopo un inizio di secondo tempo in cui gli Irish riescono a rimanere a contatto North Carolina decide però di scrollarsi gli avversari di dosso e lo fa cercando con sempre maggior costanza in punti in area piccola e spezzando la partita con un parziale di 12-0 che le dà il 63-52 a poco meno di 10′ dal termine, momento dal quale non sarà più a rischio la partecipazione alle Final Four, anche perché nella seconda frazione i Tar Heels sfruttano nel migliore dei modi il loro attacco in pitturato segnando 28 punti nell’area piccola contro i soli 18 di ND.

Per North Carolina Brice Johnson diviene il primo giocatore nella storia del programma a mettere a referto almeno 20 punti e 10 rimbalzi in tre partite del Torneo NCAA consecutive, concludendo la partita con 25 punti e 12 rimbalzi; in una partita in cui la squadra ha tirato col 60% dal campo, ma in cui le percentuali da tre sono tornate alle abitudini stagionali (30%) dopo l’esplosione contro Indiana, sono stati fondamentali i punti in pitturato e da seconde occasioni dove i Tar Heels hanno superato Notre Dame rispettivamente 42 a 30 e 23 a 6, numeri intorno ai quali è gravitata tutta la differenza tra le due squadre.

Notre Dame giocando al suo gioco non ha ovviamente messo UNC in una situazione scomoda, ma gli Irish hanno comunque eseguito alla grande il loro piano di gioco concludendo con il 55% dal campo e il 50% da tre, guidati dai 28 di Demetrius Jackson e i 18 di Beachem: ha vinto la squadra migliore ed è giusto così, ma Notre Dame può uscire a testa alta dopo aver superato anche le più rosee aspettative.