Iliana Rupert (credits: Virtus Basket)

SEGAFREDO BOLOGNA – E-WORK FAENZA 67-54

BOLOGNA: Pasa 18 (5/7, 2/4), Laksa 6 (2/6, 0/5), Del Pero (0/1), Rupert 14 (2/5, 3/4), Parker 9 (4/10, 0/2), Andrè 10 (4/7), Barberis (0/5, 0/2), Orsili (0/1, 0/3), Cinili 10 (1/1, 2/3). N.e.: Dojkic, Zandalasini. All. Ticchi.
FAENZA: Cupido 6 (1/4, 1/5), Davis 2 (1/7), Franceschelli 2 (1/5, 0/1), Baldi 4 (2/2, 0/1), Kunaiyi 21 (6/12), Moroni 4 (2/8, 0/1), Hinriksdottir 10 (5/10, 0/2), Campisano 5 (2/6, 0/4), Georgieva (0/2 da tre). N.e.: Policari, Egwoh. All.: Ballardini.
ARBITRI: Terranova, Caruso, Picchi.
PARZIALI: 14-20, 35-31, 50-41.
NOTE – T2: B 18/43, F 20/54; T3: B 7/24, F 1/16; TL: B 10/15, F 11/16; R: B 45 (12 o., 7 Andrè), F 44 (16 o., 15 Kunaiyi); PR: B 8 (2 Pasa, Rupert), F 13 (4 Kunaiyi); PP: B 18, F 19.  A: B 18 (6 Pasa), F 14 (4 Davis); S: B 5 (2 Rupert), F 0. Fallo tecnico alla panchina della E-Work al 26’26’ (46-35). Nessuna giocatrice uscita per cinque falli.

BOLOGNA – Un po’ come tentare di scalare una montagna con un paio di infradito ai piedi. Più o meno. Una faticaccia, insomma, nonostante il +13 finale. Ma era prevedibile. Contro una E-Work che non ha potuto far altro che aggredire e giocare duro in difesa, la Segafredo ha avuto bisogno di un po’ di tempo per rispondere come si deve e prendere le giuste misure. E per dimenticare due assenze pesanti anzichenò: quelle di Dojkic e Zandalasini. Il che ha significato, per coach Ticchi, fare di necessità virtù nonché inventarsi quintetti come non ci fosse un domani. Niente di particolarmente difficile se la panchina risponde e regala certezze, come accaduto stasera al palaDozza. E Faenza? Per le ragazze allenate da Ballardini rimane il rimpianto di aver perso una buona occasione, ma anche la consapevolezza di aver giocato una ripresa non all’altezza dei primi 20’ di gioco.
È Faenza a partire meglio: Kunaiyi, sotto i tabelloni, colleziona pentole e coperchi, i primi 7 punti delle E-Work li colleziona lei, mandando in crisi la Virtus. Le ospiti continuano a non mandarle a dire, un canestro di Campisano vale il 12-17 quando sono passati 8’30’. Minuti durante i quali la Segafredo si dimostra sin troppo distratta e precipitosa in attacco, complice anche la durezza della difesa avversaria. Nel corso del secondo parziale, le V Nere sembrano risvegliarsi: Cinili, dalla linea dei 6,75, sigilla il primo vantaggio interno (22-20 al 12’01’’), ed è ancora la capitana a fissare, al 17’15’’, il punteggio sul 32-26.
Partita finita? Sì, ma non del tutto. Anche se le percentuali al tiro si abbassano e da tre proprio non è serata, la E-Work è sempre lì, pronta ad approfittare di qualche, eventuale, calo di tensione della Segafredo. Che non arriva. Le bolognesi, però, devono continuare a soffrire fino alla sirena, nonostante una ottima Pasa, senza dubbio la migliore sul parquet, fissi il +14 al 27’30’’ (49-35). Nell’ultimo quarto, Bologna controlla la situazione e le folate delle faentine, che giocano con la solita grinta e aggressività, ma senza trovare troppa fortuna in attacco. Anche perché la difesa della Segafredo, nel frattempo, cresce e consente a Cinili e compagne di chiudere con discreta tranquillità.