Basketball Stars Camp nasce dalla fantasia, e forse anche pazzia, di coach Richard Lelli che 3 anni fa ha deciso di “sacrificare” le sue estati per il piacere di insegnare ai ragazzi e di fargli anche vivere esperienze nuove e piacevoli, come i camp negli Stati Uniti. Dallo scorso anno si è unito al progetto anche Simone Pierich, giocatore di lungo corso tra serie A e serie A2, oggi in forza alla Sapori Veri Roseto, raggiunto telefonicamente in uno dei tanti trasferimenti settimanali tra Abruzzo e Roma, dove la squadra rosetana svolge parte degli allenamenti.

Simone PIerich con RIchard Lelli e Joshua Jackson al camp di Forlì (foto gentilmente concessa da Basketball Camp stars)

Pierich ci racconta subito di come è nata la collaborazione e l’amicizia con Richard Lelli. “Il progetto è un’idea di Richard che il primo anno, durante il campo di Forlì, mi ha chiesto di partecipare come ospite. In quella occasione abbiamo avuto modo di conoscerci meglio, parlare di questo progetto in modo più approfondito e la cosa mi è subito piaciuta. Tanto da dirgli, quasi in modo scherzoso, che se aveva bisogno poteva chiamarmi per l’anno successivo. E lui ha colto subito la palla al balzo e mi ha proposto questa collaborazione. Che ho accettato molto volentieri perché si tratta secondo me di un progetto molto ben strutturato ed ottimamente organizzato, senza dimenticare tutte le cose di contorno che Richard ha saputo creare“. In effetti le idee non mancano alla coppia Lelli-Pierich a partire dalle collaborazioni con enti di beneficenza o associazioni sportive di diversa natura.Ogni anno organizziamo una pesca di beneficenza in cui mettiamo in palio tantissimi premi come ad esempio la magli autografata di Matt Janning. Il ricavato della pesca lo utilizziamo per aiutare varie associazioni come ad esempio la Wheelchair Forlì o anche la Comunità San Giuseppe oppure gli Special Crabs Rimini“. Senza dimenticare la ciliegina sulla torta, ovvero la Borsa di Studio “Matteo Bertolazzi”, giocatore prematuramente scomparso nel 2013 a seguito di una leucemia. “Abbiamo deciso di mettere in palio una borsa di studio da 600€ per meriti scolastici ma anche sportivi, dedicata ai giovani cestisti che sono riusciti a conciliare studio e sport“.

Achille Polonara ha concesso la sua immagine per promuovere il camp del Baskonia in Spagna (foto di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

Una grande organizzazione, con tante cose da fare che comporta evidentemente un grande impegno, anche e soprattutto per chi come Pierich continua ad essere un giocatore professionista. “Riuscire a conciliare tutto con l’attività sportiva non è semplice“, ci conferma Pierich “ormai è diventato quasi un impegno a tempo pieno ma la soddisfazione alla fine dei camp è tanta e ripaga della fatica e dello stress che si fa durante l’anno per organizzare tutto. Dietro c’è una organizzazione capillare, dobbiamo pensare alla logistica, agli sponsor, i materiali didattici e non, i regali da mettere in palio durante la pesca di beneficenza. Per fortuna negli States sia al camp dei 76ers che a quello della Nike l’organizzazione è demandata agli americani, noi ci occupiamo solo della logistica. Diverso il discorso a Forlì, dove siamo noi a gestire il tutto. Non solo allenamenti e partite ma anche il supporto ai ragazzi per i compiti estivi scolastici, di fatto si tratta di un vero e proprio Centro Estivo ma focalizzato sul basket“. Quest’anno poi c’è la grande novità della Spagna, con il camp nelle strutture del Baskonia. “E’ stata un’idea nata durante la scorsa estate, prima l’abbiamo messa giù io e Richard poi abbiamo dovuto iniziare a cercare la società giusta. Volevamo una squadra che avesse una grande organizzazione, un nome importante, possibilmente di Euroleague, ma anche semplice da raggiungere a livello logistico. Il Baskonia coniugava tutti questi aspetti, inoltre avevamo un bel gancio con Matt Janning, mio ex compagno a Casale, che si è reso subito disponibile a presentarci alla dirigenza del Baskonia per far partire il progetto“. Ed oltre all’ex Casale e Siena, la fortuna ha voluto che a Vitoria quest’anno arrivasse a giocare anche Achille Polonara, la cui immagine campeggia sulle brochure del Basketball Stars Camp. “Abbiamo contattato Achille che si è dimostrato subito interessato alla nostra associazione ed è stato molto gentile per offrire la sua immagine per pubblicizzare il camp a Vitoria. Probabilmente per impegni già presi non riuscirà ad essere presente durante il camp ma la sua disponibilità è stata totale e lo ringraziamo molto per questo“.

Dietro tutto ciò, ovviamente, c’è il grande lavoro di una coppia come Lelli e Pierich che hanno stretto anche un grande rapporto di amicizia e fiducia reciproca. “Non potrebbe essere altrimenti quando vai ad organizzare una cosa di questo tipo. Io e Richard ci siamo trovati, abbiamo parlato subito la stessa lingua, condividendo idee che al momento sono state vincenti. Abbiamo instaurato un bellissimo rapporto che ha alla base una grande fiducia reciproca. La verità è che ad entrambi piace sperimentare cose nuove e prendere dei rischi. Siamo sempre alla ricerca di qualcosa di innovativo, perché entrambi siamo fondamentalmente curiosi e con la voglia di andare anche a provare cose particolari che magari prima, in questo ambito, non erano state pensate o messe in pratica“.

La chiosa della nostra chiacchierata non poteva che riguardare l’attualità e viste anche le circostanze in cui è avvenuta la chiamata non potevamo esimerci dal chiedere a Pierich un giudizio sulla stagione di Serie A2 e sul progetto Roseto. “Beh quest’anno è sicuramente più pesante della scorsa stagione. Fare avanti e indietro tra Roseto e Roma non è sicuramente semplici ma lo scorso anno le vittorie aiutavano a superare la fatica per gli spostamenti. Quest’anno le cose non vanno esattamente come pensavamo, anche per via degli infortuni. Poi i ragazzi giovani dopo qualche sconfitta di troppo iniziano a pagare anche di testa e bisogna tenerli su. Però il campionato è apertissimo e molto equilibrato e questo sicuramente ci aiuta, perché abbiamo capito che basta sistemare un paio di cose per rimetterci in carreggiata. Per come è la classifica bastano 2/3 vittorie che ti ritrovi a ridosso dei playoff e quindi è bene restare concentrati e non buttarsi giù“.