La Orange1 Bassano è la principale realtà emergente tra i settori giovanili italiani. Siamo andati in riva al Brenta per conoscere da vicino il progetto del club veneto.

Giacomo Rossi, GM dell’Orange1 Bassano

In tempi in cui fare sport significa sempre più spesso fare le nozze coi fichi secchi spremendo i budget fino all’ultima goccia (e oltre), non sono molti quelli che mettono al primo posto l’attività giovanile. C’è però un club, in Italia, che già da qualche anno naviga queste difficili acque controcorrente: è la Orange1 Bassano, che ha abbandonato il classico modello dello sponsor-mecenate con sogni di gloria passeggeri per puntare invece su un progetto all’insegna della sostenibilità e della futuribilità. E futuribilità è certamente la parola più appropriata, dato che il progetto del club è incentrato su ragazzi tra i 13 e i 19 anni. Con un occhio per il basket e l’altro per lo sviluppo umano e intellettuale: “Il progetto si fonda sull’aspetto accademico”, ci spiega il General Manager Giacomo Rossi, ex GM di Stella Azzurra Roma e Roseto. “Vogliamo far sì che i ragazzi riescano a studiare e possano andare al college o all’università e inserirsi nel mondo del lavoro. Questa è la grande differenza con altri club: di solito c’è un imprenditore che mette i soldi e fa vincere la squadra finché ce li ha. Qui, invece, sia il presidente Carlo Da Campo sia gli sponsor si impegnerebbero anche se facessimo pallavolo o rugby. Per loro il basket è uno strumento, non un fine”.

Una mission a cui la società veneta è arrivata dopo un lungo percorso nel basket dilettantistico. […]

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