Kulagin (foto Pasquale Cotugno)

Lokomotiv Kuban-Grissin Bon Reggio Emilia 82-65

Il Lokomotiv era già una montagna alta da scalare per la Grissin Bon, senza Amedeo Della Valle gara-1 diventa come il Mortirolo in triciclo. Più profonda, più forte tecnicamente e con più intensità difensiva, il Lokomtiv dopo 15′ di accademia ha preso il largo e per la Grissin Bon non c’è stato niente da fare. Il 24/62 al tiro di Reggio parla chiaro e dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, perché il Lokomotiv ha subito meno di 68 punti a partita in stagione. La differenza la fa soprattutto la capacità della squadra di Obradovic di cambiare passo, quasi senza fatica, a metà del secondo quarto e poi controllare la minima reazione di Reggio, che ha limitato le palle perse ma ha faticato a rimbalzo, soprattutto sotto il proprio tabellone. L’assenza di Della Valle ha sicuramente tolto a Menetti un pò di imprevedibilità offensiva ma questo Lokomotiv è una squadra da EuroLeague e probabilmente sarebbe finita in modo simile. Venerdi si gioca al PalaBigi ma la sensazione è che questa serie potrebbe non tornare a Krasnodar.

LA PARTITA – Reggio parte meglio dai blocchi segnando i primi due canestri, ma il Lokomotiv inizia subito a macinare pallacanestro mettendo a nudo soprattutto i problemi difensivi della Grissin Bon, che si carica subito di falli (bonus esaurito dopo 4′) ma non riesce a limitare l’intensità a rimbalzo del Lokomotiv, che mette la freccia ed allunga sul 19-9. Le prime rotazioni di Sasa Obradovic e la zona di Menetti tolgono ritmo all’attacco russo, mentre Chris Wright trova la chiave per aprire la difesa di casa dando il là ad un parziale di  12-2 che a cavallo della prima pausa permettono a Reggio di rientrare nel match. Senza Della Valle la chiave è la capacità di Reggio di muovere la difesa ed attaccare in 1 vs 1 con Chris Wright ma anche con i lunghi, trovando anche diversi giri in lunetta con i vari Reynolds e Julian Wright. Non appena i ritmi si alzano, però, viene fuori la differenza tra le due squadre ed il Lokomotiv, grazie ad Elegar e Kulagin, produce un parzialone di 16-2 negli ultimi 4′ del secondo quarto che lo manda negli spogliatoi su un +15 forse troppo pesante per quello che Reggio aveva fatto vedere nei primi 15′ di gara. Di fatto il match finisce qui, perché il Lokomotiv ha troppe frecce al suo arco e nella seconda parte sono Mardy Collins e Qvale a fare la voce grossa ma soprattutto la squadra di Sasa Obradovic tiene sempre le mani sul manubrio, dando al match il ritmo che vuole e non permettendo mai alla Grissin Bon di riavvicinarsi oltre il -12. Dal canto suo, però, la Reggiana è brava a restare sempre con la testa nel match, attaccando con più lucidità e difendendo con più energia, in particolare in un terzo quarto da 11/16 al tiro e 23 punti a tabellone, dimostrando di essere in semifinale non per caso e di essere pronta a vender cara la pelle venerdi sera.

MVP – Obradovic fa ruotare in modo vertiginoso i suoi uomini ma un punto fermo è la sagacia tattica unita ad una intensità da EuroLeague che Dmitry Kulagin mette sul parquet, soprattutto nel secondo quarto quando il Lokomotiv scava il solco da cui Reggio non esce più. Chiude con 9 punti, 4 assist e 3 rimbalzi, oltre a 5 falli subiti.

Lokomotiv Kuban-Grissin Bon Reggio Emilia 82-65 (19-15; 24-13; 20-23; 19-14)

LOK: Qvale 16, Babb 11, Elegar 11. Rim 35 (Elegar 9); Ass 18 (Collins 6)

REG: Wright C. 14, Reynolds 13, Nevels 10.Rim 26 (Reynolds 9); Ass 19 (Markoishvili 6)


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