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Il 24° turno di Premier League ha dato tante certezze. La prima è che il Leicester si giocherà il titolo, e come minimo l’accesso alla Champions League, fino alla fine della stagione. La seconda è che il Manchester City non è una squadra in salute, ma è una squadra che riesce a vincere anche quando gioca brutte partite, e questa forse è una certezza che abbiamo da anni. La terza è che l’Arsenal è il solito sogno di mezza stagione, anche questa vecchia certezza: i Gunners, in un anno in cui il Chelsea è più vicino alla zona retrocessione che alla zona Europa, il Manchester City senza Kompany non è il vero Manchester City e lo United va così così, non riescono a trovare quel minimo di continuità di risultati che basterebbe per vincere il titolo quest’anno. La quarta è che il Tottenham è da tenere d’occhio davvero, è la miglior difesa e per sole due reti non è anche il miglior attacco. Ce ne sarebbero molte altre di certezze, ma le restanti le lascio intuire a voi che leggete per non risultare troppo ripetitivo e tedioso.

Il Leicester si giocherà il titolo fino alla fine perché è una squadra che sa soffrire, perché ha un allenatore capace e che ha fatto capire l’importanza di saper sognare nella vita a un gruppo di 25 uomini, non calciatori, anche perché uno di questi, lo sapete, era un semplice operaio. Prendete un uomo qualunque e buttatelo in un sogno: cosa fa questo signor nessuno? Si sveglierà spesse volte, dal sogno, e non è facile riuscire a richiudere gli occhi e a riprendere il sogno interrotto. Un uomo, tanti uomini, ci stanno riuscendo perché sono consapevoli che il loro sogno è il sogno di molti, di Ranieri, di Mahrez, di Drinkwater, degli abitanti di Leicester City, degli amanti del calcio, degli amanti dello sport, di Vardy. Sì, Jamie Vardy, uomo qualunque che con una doppietta e un gol da sognatore ha spazzato via una delle squadra più importanti nella storia del calcio inglese, se non la più importante: il Liverpool.

Al diavolo i soldi, gli emirati, i campioni. Non servono i soldi, gli emirati, i campioni per poter sognare, anzi. Non lo capiranno mai quelli del City, i quali credo che abbiano il tifo più depresso al mondo: tanti carne messa sul fuoco e tanto bruciato. È ufficiale, a giugno Guardiola sarà il nuovo tecnico dei Citizens. Non è una novità, ma mancava il comunicato, appunto, ufficiale. Ora, finalmente, possiamo scommettere sui milioni che spenderanno a Manchester, perché dubito che a Pep un’accozzaglia di giocatori del genere possa andar bene. Forse uno dei pochi che andranno bene a Guardiola sarà Aguero, non a caso uomo migliore del City e match-winner nella tragica trasferta di Sunderland, la penultima in classifica. Poveri Black Cats.

Povere Magpies, anche. Se la Premier League fosse già finita, sarebbe retrocessione assieme agli acerrimi nemici del Sunderland. Ma meglio che vadano all’Inferno assieme piuttosto che solo una dei due. Inferno che sarebbe la Championship: guardate un paio di partite e scommetto che al posto di Inferno parlerete di Eden del Calcio, in confronto alla nostra Serie B. Quella sì che è un Inferno. Il Newcastle ne prende 3 a Goodison Park contro l’Everton, gol di Lennon nel primo tempo e doppietta di Barkley su rigore al tramonto della ripresa.

Povero Chelsea, anche. 0-0 a Vicarage Road col Watford. Ok, con Hiddink i Blues hanno ancora la santissima imbattibilità, ma se pareggi 3 partite è come se ne avessi vinta una e perse 2. Non è il massimo, soprattutto se ti chiami Chelsea. Stesso risultato per un’altra londinese, l’Arsenal, in casa col Southampton. Certo, meglio dello 0-3 del St Mary’s, ma se stai lottando per il titolo e non vinci da 3 partite è un po’ pochino, Ora 4 partite. Che amarezza, messer Arsène. Torna a sorridere il Manchester United e continua a sorridere il Tottenham. I Red Devils saltano agevolmente un ostacolo non certo agevolissimo, lo Stoke City. Apre le danze Lingard, le continua Martial con un gran destro a giro e le chiude con la ciliegina sulla torta Rooney che segna il settimo gol nelle ultime 7 gare ufficiali. Una bella risposta a chi lo dava per finito, quella di Wayne. Gli Spurs ottengono lo stesso risultato ma in trasferta, nella casa del Norwich, senza punti da 4 gare. Tap-in di Alli, raddoppio di Kane su rigore e tris dell’Uragano dopo 2 pali.

C’è chi sta facendo peggio dei Canaries ed è il Crystal Palace che contro il Bournemouth va in vantaggio con Dann e si fa rimontare da Pugh e Afobe (a segno per la terza volta di fila), cadendo per la quinta volta di seguito. Alla faccia del sogno Europa. Chi continua a sognarla è il West Ham, sperando che poi non esca ai preliminari di Europa League come in questa stagione. A Boleyn Ground, Antonio e Kouyaté affondano l’Aston Villa nella ripresa. Infine, 1-1 amaro per lo Swansea di Guidolin e Paloschi contro il WBA. Da un pallone perso in area proprio dall’ex Chievo, arriva lo 0-1 di Sigurdsson, ma Rondon pareggia al 92’ nel mischione finale. Sabato ore 13:45 Manchester City contro Leicester City. Tutti sul divano davanti alla tv, mi raccomando. I più fortunati all’Etihad.

Le partite: Arsenal-Southampton 0-0, Leicester City-Liverpool 2-0, Norwich City-Tottenham 0-3, Sunderland-Manchester City 0-1, West Ham-Aston Villa 2-0, Crystal Palace-Bournemouth 1-2, Manchester United-Stoke City 3-0, West Bromwich Albion-Swansea City 1-1, Everton-Newcastle 3-0, Watford-Chelsea 0-0

La classifica: Leicester City 50, Manchester City 47, Tottenham 45, Arsenal 45, Manchester United 40, West Ham 39, Southampton 34, Liverpool 34, Watford 33, Stoke City 33, Everton 32, Crystal Palace 31, Chelsea 29, West Bromwich Albion 29, Bournemouth 28, Swansea City 26, Norwich City 23, Newcastle 21, Sunderland 19, Aston Villa 13

Il prossimo turno: Manchester City-Leicester City, Aston Villa-Norwich City, Liverpool-Sunderland, Newcastle-West Bromwich Albion, Stoke City-Everton, Swansea City-Crystal Palace, Tottenham-Watford, Southampton-West Ham, Bournemouth-Arsenal, Chelsea-Manchester United

Emanuele Prina
Twitter: @EmaTreno92


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