Nella settimana che ha visto numerosi e storici successi del tricolore italiano, dall’approdo ai quarti di finale dell’Europeo dell’ItalBasket al successo epico alla Vuelta di Fabio Aru, dalla vittoria leggendaria di Roberta Vinci contro l’invincibile Serena Williams al trionfo di Flavia Pennetta agli US Open (finale tutta “made in Italy”, proprio contro Robertina), anche in Premier League c’è un motivo in più per sentirsi fieri di essere italiani: il Leicester di Claudio Ranieri. L’intramontabile allenatore testaccino è secondo in classifica con le sue Foxes ed è il migliore attacco assieme allo schiacciasassi Manchester City e al West Ham che ormai ci sta abituando a delle partenze sprint. Stavolta per Ranieri, eterno secondo nella sua carriera di allenatore, è dolcissimo stare sul secondo gradino del podio che senza dubbio verrà abbandonato col prosieguo della stagione. Ma ciò non vuol dire che le volpi e la vecchia volpe ex Inter, Roma e Juventus non debbano godersi il momento. Il manager italiano soprattutto si gode un Mahrez straordinario che nella vittoria in rimonta per 3-2 contro l’Aston Villa non finisce sul tabellino dei marcatori, ma si rende protagonista in tutte e tre le reti del Leicester. Dopo lo 0-1 di Grealish sul finale della prima frazione e il raddoppio di Gil in avvio di ripresa (due eurogol), l’algerino suona la carica servendo l’assist su corner per la stoccata di De Laet e dà il via all’azione per il pari di Vardy. Finita qua? Nemmeno per scherzo: il classe ’91 all’89’ lancia in area per Dyer che sfrutta un pasticcio di Guzan e Hutton completando la remuntada.

I Citizens ottengono una di quelle vittorie che vuol dire tante cose. Gol dello 0-1, nella tana dell’ambizioso Crystal Palace, al ’90, da chi meno te lo aspetti: Kelechi Iheanacho, attaccante nigeriano classe 1996. Quello del City al Selhurst Park assomiglia a uno dei tanti successi della passata stagione arrivati in casa Chelsea con una rete di scarto nei minuti finali, decisivi per il titolo. Sarà così per l’ingegner Pellegrini & co? Probabile, anche perché se spendi più di 200 milioni per il mercato deve essere così. Se poi i Blues campioni in carica sono già a -11… Più che della distanza, Mourinho dovrebbe preoccuparsi dell’involuzione incomprensibile dei suoi uomini (peggior difesa della PL), più il caso che senza dubbio rema contro i londinesi. Sì, perché se il giustiziere del Chelsea, nel 3-1 contro l’Everton, è quel Naismith che entra in campo grazie all’infortunio di Besic all’8’ e decide il match, allora non ti sta andando bene. Quel Naismith che ha donato ai disoccupati di Liverpool 76 abbonamenti per le partite casalinghe dei Toffees e che, solo per il gesto, si merita appieno l’hattrick siglato a Goodison Park. Il calcio inglese regala anche belle storie come questa. E favole come quella di Anthony Martial, piccolo grande ventenne giunto alla corte di Van Gaal per la modica cifra di 60 milioni di euro, costretto a dimostrare di essere un crack sin da subito. Senza dubbio all’esordio l’ex Monaco non ha toppato. Suo il sigillo finale nella vittoria per 3-1 del Manchester United contro lo storico rivale Liverpool. Aprono le danze il piattone all’incrocio di Blind su invito di Mata e il penalty procurato e realizzato da Herrera, accorcia le distanze la mezza rovesciata spettacolare di Benteke (andate a guardarvela se non l’avete ancora fatto) e poi ecco il turno del francesino che manda al bar Skrtel e compagnia bella e infila Mignolet sul palo lungo, facendo esplodere l’Old Trafford.

Tiene botta ai diavoli rossi l’Arsenal che all’Emirates schiaccia per 2-0 uno Stoke City irriconoscibile in questo avvio di stagione. Una rete per tempo per i Gunners, prima Walcott alla mezz’ora su lancio perfetto di Ozil e poi incornata di Giroud a 5’ dalla fine. Nel nord di Londra tre punti anche per il Tottenham che espugna lo Stadium of Light grazie allo scavetto di Mason all’82’. Sfortunato nel primo tempo il Sunderland che colpisce un palo con Defoe. Stesso risultato tra Watford e Swansea con i padroni di casa che ottengono la prima vittoria in campionato firmata Ighalo, ex Cesena e Udinese, lesto a battere Fabianski dopo la sponda di Deeney. Tra le matricole vince anche il Norwich che piega la terza neopromossa Bournemouth 3-1 grazie alla prestazione super di Hoolahan. L’irlandese affonda sulla destra servendo il pallone a Jerome per il facile 1-0 e con un’azione personale raddoppia dal limite dell’area. Jarvis sigla il tris con un bel sinistro a giro e all’81’ Cook di testa segna il gol della bandiera. Deludente pareggio senza gol tra WBA e Southampton, alla ricerca dell’identità perduta, con i Baggies che recriminano un rigore non dato per un fallo di Targett su McManaman. Infine, bel balzo in avanti del West Ham che nel Monday Night contro il Newcastle vince 2-0 (doppio Payet) e aggancia gli Eagles di Pardew al quinto posto.

Le partite: Everton-Chelsea 3-1, Arsenal-Stoke City 2-0, Crystal Palace-Manchester City 0-1, Norwich City-Bournemouth 3-1, Watford-Swansea City 1-0, West Bromwich Albion-Southampton 0-0, Manchester United-Liverpool 3-1, Sunderland-Tottenham 0-1, Leicester City-Aston Villa 3-2, West Ham-Newcastle 2-0

La classifica: Manchester City 15, Leicester City 11, Manchester United 10, Arsenal 10, West Ham 9, Crystal Palace 9, Everton 8, Swansea City 8, Norwich City 7, Liverpool 7, Southampton 6, Tottenham 6, Watford 6, West Bromwich Albion 5, Aston Villa 4, Bournemouth 4, Chelsea 4, Stoke City 2, Sunderland 2, Newcastle 2

Il prossimo turno: Chelsea – Arsenal, Aston Villa-West Bromwich Albion, Bournemouth-Sunderland, Newcastle-Watford, Stoke City-Leicester City, Swansea City-Everton, Manchester City-West Ham, Tottenham-Crystal Palace, Liverpool-Norwich City, Southampton-Manchester United

Emanuele Prina
Twitter: @EmaTreno92


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