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In attesa del turno infrasettimanale, le squadre di A continuano la corsa allo scudetto. Il primo atto della quarta giornata, Udinese-Empoli, racconta del colpaccio dei toscani, che tornano dal Friuli con tre punti conquistati in extremis con il siluro di Maccarone, che rompe gli equilibri creati da Zapata e Paredes. Il Milan continua a subire tante reti, ma questa volta riesce nell’impresa di segnarne uno più degli avversari. Contro il Palermo finisce 3-2 con un protagonista su di tutti: Carlos Bacca. Il colombiano apre e chiude le marcature, prima con un esterno destro in controtempo e poi con un colpo di testa ad anticipare il difensore in marcatura, se così si poteva chiamare quella di Struna. Nel mezzo, la punizione capolavoro di Bonaventura e il doppio pareggio palermitano firmato in entrmabi i casi dal promettente Hiljiemark. Vittoria per i rossoneri, che, almeno per qualche ora, smorzano le critiche a carico.

A Verona l’altra milanese, l’Inter ottiene la quarta vittoria consecutiva, cercando la fuga in testa alla classifica. Il gol decisivo di Icardi, sbloccatosi da un insolito digiuno, è frutto di un’azione ben costruita, il risultato, figlio della mentalità cinica e spietata che caratterizza i nerazzurri al momento. Il match infatti è stato sempre aperto ed equilibrato; il Chievo non ha demeritato, dimostrando la consueta solidità e organizzazione, ma gli uomini di Mancini hanno messo in mostra la capacità di vincere senza dover obbligatoriamente dominare il gioco. Quattro vittorie quindi, tutte di misura, che permettono di consolidare il primato e guardare con ottimismo al futuro, guardando dall’alto in basso le altre.

Uno sterile 0-0 annunciato, quello tra Atalanta e Verona, si trasforma, nei minuti di recupero, in un rocambolesco 1-1. Le reti, infatti, vengono realizzate da Maxi Moralez, di testa, strano a dirsi, visto il metro e sessanta scarso dell’argentino, all’89’, e da Pisano, scoccato il 96’. La Juventus, impegnata nella trasferta contro il Genoa, era chiamata ad un riscatto, dopo quello europeo, anche in campo nazionale. Allegri schiera per la prima volta Lemina in un centrocampo giovanissimo, con Pogba e Sturaro, e si affida allo stesso attacco di Manchester. Le prime battute sono pero tutte a favore dei rossoblù di casa, che si affacciano senza indugio nell’area bianconera, senza impensierire però Buffon. Assestatesi le squadre però, è la Juventus a passare in vantaggio grazie all’autogol di Lamanna, sfortunato nel colpire un pallone che Pogba aveva scagliato contro la traversa, su invito dell’ottimo subentrante Pereyra. È poi lo stesso giocatore francese a raddoppiare il conto delle segnature nel secondo tempo, realizzando un rigore propiziato da Chiellini. A fine partita Gasperini recrimina per l’arbitraggio, mentre per Allegri il pomeriggio risulta agrodolce: ottimo l’agognato risultato, meno buona la situazione in infermeria, dove troveranno ristoro Morata e Mandzukic.

Bologna-Frosinone, gara da fondo classifica–prima di domenica ancora a secco di punti entrambe le compagini- viene decisa dal preciso diagonale di Mounier, rossoblù ex Montpellier. L’1-0, giusto risultato se contasse solo il primo tempo, resiste anche nella ripresa, nonostante il rinnovato atteggiamento della formazione ciociara, capace solamente però di colpire due legni. Sassuolo bestia nera della Roma, almeno a domicilio. Come l’anno scorso, infatti, i neroverdi fermano i giallorossi all’Olimpico. Come allora, il risultato finale è di 2-2 al 90’: non più Zaza a segno, ma Defrel e Politano, simboli del rinnovamento, più che riuscito, operato da Squinzi in estate. Emiliani due volte in vantaggio e due volte raggiunti, prima dal 300° gol con la Roma di Totti –anche se in fuorigioco- poi da Salah a inizio ripresa. Il turno di mercoledì dovra essere quello del pronto riscatto per Garcia, subito attaccato per l’eccessivo turn-over.

La partita delle grandi rivelazioni dell’anno si gioca a Torino, tra i granata e la Sampdoria. Le due squadre,vincendo, hanno la possibilità di stanziarsi al secondo posto in solitaria. Tante le attese, tante le pressioni. Così, le energie e le idee sembrano tutte dalla parte degli uomini di Ventura, che in una manciata di minuti, tra il 18’ e il 24’ chiudono la partita -con una doppietta di Quagliarella e le galoppate di Bruno Peres, vero e proprio trascinatore domenica- per poi addormentarla, fissando il risultato sul 2-0. La Samp di Zenga, incapace di reagire, non sembra nemmeno l’ombra di quelle delle ultime uscite: serve una scossa. L’uomo dei gol pesanti, Babacar, dopo quella con il Genoa, decide anche la sfida contro il Carpi. La Fiorentina, apparsa nuovamente spenta e poco solida, finisce poi per subire il ritorno del Carpi, che più volte impegna Tatarusanu.

Nel posticipo di giornata, un Napoli scoppiettante annienta una Lazio spaesata e fragile. Il ridondante 5-0 finale risulta addirittura stretto per gli uomini di Sarri. Hiaguain, autore di una doppietta, e Insigne, in gol e in grandissima forma, si trovano alla perfezione. L’intesa però cresce anche in concerto: Allan, che firma il 3-0, è finalmente il fulcro della squadra, la difesa gira meglio del solito e chi subentra riesce ad incidere –vedi il 5-0 di Gabbiadini. Se per i partenopei, capaci di segnare 10 gol in due partite, senza subirne, il cielo è terso, nella capitale è appena scoppiato il temporale. Dopo la batosta, tutti in ritiro, per ritrovare gioco, intesa e carattere di una squadra, che pochi mesi fa incantava chi la vedesse.

Le partite: Udinese-Empoli 1-2, Milan-Palermo 3-2, Chievo-Inter 0-1, Atalanta-Verona 1-1, Bologna-Frosinone 1-0, Genoa-Juventus 0-2, Roma-Sassuolo 2-2, Torino-Sampdoria 2-0, Carpi-Fiorentina 0-1, Napoli-Lazio 5-0

La classifica: Inter 12, Torino 10, Fiorentina 9, Roma 8, Sassuolo 8, Sampdoria 7, Chievo 7, Palermo 7, Milan 6, Lazio 6, Napoli 5, Atalanta 5, Empoli 4, Juventus 4, Verona 3, Genoa 3, Udinese 3, Bologna 3, Carpi 1, Frosinone 0.

Il prossimo turno: Udinese-Milan, Carpi-Napoli, Chievo-Torino, Fiorentina-Bologna, Inter-Verona, Juventus-Frosinone, Lazio-Genoa, Palermo-Sassuolo, Sampdoria-Roma, Empoli-Atalanta.

 

Matteo Origoni
@MatteOri5

 


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