(Photo Fiba basketball)

(Photo Fiba basketball)

Questo  momento doveva venire. Dopo aver decretato gli ambitissimi premi di “Squadra meglio pettinata“, “Miglior barba” e “Best Villains” è giunto il momento di decidere la Squadra Simpatia ovvero quella squadra che magari non vince mai ma lotta su ogni pallone, ha tifosi pittoreschi e personaggi ancor più folli in campo. Andiamo con le Nominations:

NUOVA ZELANDA: siamo clamorosamente di parte, amiamo quelle Terre dell’altro mondo, la natura selvaggia, la vita semplice e rilassata, la Haka (che abbiamo scoperto dar fastidio ad una parte dell’opinione pubblica) che vorremmo vedere in tutte le sue varianti Samoane e Fijiane, i tiratori alla Phill Jones e/o Kirk Penney che è cresciuto a Wisconsin da Bo Ryan che in cuor ci sta, ci piacciono i lunghi legnosi che confondono il basket col rugby come Steven Adams che purtroppo non è venuto in Spagna, ci piace il look del boscaiolo Casey Frank, appena uscito dalle foreste, ed i capelli del guerriero maori Isaac Fotu. Poi in panchina c’è Pero Cameron, il più grande lungo non lungo mai visto al di fuori dei soliti circuiti.

IRAN: i Persiani hanno affrontato con grande spirito questi loro Mondiali e li vivono con gioia ed orgoglio, dal campionato tutt’altro che disprezzabile in cui ha giocato Sani Becirovic suo papà Mehmed, non casualmente coach degli iraniani (e visto pure a Rimini) può godere del gigante di 2.18 Hamed Haddadi che dal Khuzestan è passato dalla NBA fra Memphis e Phoenix ed ora è tornato in patria nel Mahram Teheran e sta volando a 16+9 mostrandosi uno dei migliori big men del Torneo. Mentre il nostro personale idolo Arsalan Kazemi sinora sta incidendo poco molto meglio fa Samad Nikkhah Bahrami, detto il Magic del Caspio che viaggia a 11 ppg con 4 apg mentre le percentuali dal campo… insomma lasciano a desiderare.

FINLANDIA: i migliori sugli spalti, tralasciando le eccellenze femminili lituane, con la marea di avvinazzati, encervezati, emborrachados, vodkizzati tifosi finnici, un munifico sponsor a cui dobbiamo ore gioiose di lanci di uccellini agguerriti contro razzolanti maiali ed uno splendido carrello di bolliti che però ci hanno dato gioie per anni come il 38enne Hanno Aleksanteri Möttölä ed il 33enne Teemu Ranniko che non si arrendono per il bene della Patria anche se poi i migliori sono i noti Koponen, Huff e l’americo-finnico (vero… mamma è finlandese) Erik Murphy che dalla Florida University e dalla NBA ha indossato la maglia bianco-azzurra in attesa del fratello Alex. Sono stati distrutti da Team USA la prima giornata, invece di piangere hanno festeggiato a suon di birre coi tifosi e con aplomb scandinavo hanno battuto l’Ucraina.

FILIPPINE: un campionato di culto, seguitissimo dai tifosi locali che sono dei veri appassionati, dove vanno a morire cestisticamente americani pure di discreto pedigree, una nazionale che prima d’ora aveva giocato solo il Mondiale in casa a Manila quasi quarant’anni fa, ed una nazionale con due soli giocatori sopra i due metri ovvero Fajardo e Aguilar e coi mitici nani Jim Alapag (1.77) e Lewis Tenorio (1.70). Che si inventano i Gilas Pilipinas?! Con l’atto presidenziale numero 10636 di Benigno Aquino III, un nome da sovrano illuminato, vanno a naturalizzare il re dell’inconsistenza, creatore di incomparabili mal di testa a managers e tifosi NBA, Andray Blatche che di sicuro non sapeva nemmeno indicare le isole filippine su un mappamondo. E cosa succede? Succede che il 2.08 super talentuoso, sulla carta una delle migliori ali forte in assoluto della NBA (solo sulla carta) non solo domina ma gioca pure con cuore andando in campo con un ginocchio malconcio, ambientandosi coi compagni, aiutandoli, cercandoli… viaggia a 21 punti 13.7 rimbalzi e gli Gilas cedono solo in overtime alla Croazia, arrivano in volata contro l’Argentina e tutto sommato non sfigurano con la Grecia. Un Trionfo da eroi Eterni per il popolo filippino.

Ed i vincitori del premio Squadra Simpatia va a : FILIPPINE