Rok Stipcevic, play croato ex Milano, Pesaro, Roma e Sassari, si racconta a DailyBasket alla vigilia di gara 3 della finale scudetto lituano tra il suo Rytas e lo Zalgiris. Per fare i complimenti a Marco Spissu e a tutta la Dinamo e fare punto sul futuro. Bologna? “Non commento le indiscrezioni, ma mi piacerebbe tornare in Italia”.

Rok Stipcevic con i trofei del Rytas Vilnius

“Diavolo, raddoppiate su Stipcevic!” Le urla di Jasikevicius negli ultimi minuti della finale di Coppa rimarranno il più dolce ricordo della stagione lituana di Rok Stipcevic. Un successo inatteso, quello del 17 febbraio, contro una corazzata come lo Zalgiris (top 8 di Eurolega), arrivato grazie ai suoi canestri negli ultimi minuti. “È stato il momento più bello della mia carriera, perché vincere lontano da casa è speciale”. Non è finita: domani 1 Giugno il Rytas proverà ad riaprire la serie della finale scudetto sempre contro lo Zalgiris, che è già avanti 2-0. “L’ho detto ai miei compagni: se pensano ad andare a Kaunas per perdere non voglio vederli neppure sul pullman”.

I canestri decisivi in Coppa:

Rok, intanto a Sassari stanno facendo qualcosa di incredibile.

“Venti vittorie di fila sono qualcosa di storico. Faccio i complimenti a tutti, in primis a Marco Spissu perché sta trovando spazio e leadership. Ha solo 25 anni, e lui sa, come insegno, che la maturità piena un playmaker la raggiunge soltanto verso i 30. Bravissimo anche Achille (Polonara) e brava la società a puntare su Jack Cooley, devastante sotto canestro e su un grande difensore come McGee. Il segreto della Dinamo è sapere restare ottimisti, e aspettare il momento giusto in cui le cose vadano per il verso giusto, che è coinciso con l’arrivo di Pozzecco.

Non ti perdi una partita dei playoff? Ci fai un pronostico?

“Io vivo di basket, guardo tutti i campionati. Con Milano per Sassari sarà dura perché hanno giocatori in grado di dare la svolta in qualsiasi momento. Ma il basket non è la somma delle individualità, prendi Travis Diener: è lui il cervello di Cremona, un computer, un trascinatore, dentro e fuori dal campo. E poi ci sono le scelte degli allenatori. Oltre a Pozzetto, quest’anno mi è piaciuto molto Caja: se Varese avesse acciuffato i playoff sarebbero stati guai per tutti”.

Com’è andata questa prima stagione lontano dal Mediterraneo?

“Dal punto di vista climatico, non benissimo: dopo tre anni in Sardegna è stata dura vivere un inverno senza un raggio di sole. Ma con la gente mi sono trovato benissimo, qui esiste solo la pallacanestro, tutti ti riconoscono e ancora mi fermano per strada per ringraziarmi per quello che ho fatto in finale di Coppa. È stato meglio di quello che mi aspettavo, si lavora duro, su ogni dettaglio, su come posizionare i piedi, o le mani per passare la palla. Anziché riguardare le partite rivediamo i video degli allenamenti. Il gioco è meno atletico, ma ogni azione viene letta e tutti sanno cosa fare, quando e perché farlo. E poi siamo arrivati tra le prime 8 di Eurocup (per lui 9.1 punti in quasi 24’ di media, ndr), oltre ad aver vinto la coppa nazionale. Comunque vada domani è stata un’ottima stagione”.

Ti aspetta un’estate senza i Mondiali. Come hai vissuto la delusione?

“La nostra eliminazione è stato un dramma, paragonabile a quello vissuto in Italia dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di calcio. Tiferò per la Lituania, perché il coach è il mio allenatore (Dainius Adomaitis, ndr), e per l’Italia, dove ho tanti amici. Penso che entrambe possano arrivare ai quarti, poi invece comincia un altro mondo…”

Dopo l’estate, invece, cosa succede? Indiscrezioni di stampa ti avvicinano alla Fortitudo Bologna.

“Preferisco non commentare,  sto ancora giocando una finale scudetto. Io sto fisicamente alla grande e qui vorrebbero che rimanessi, ma preferisco aspettare e fare le mie valutazioni. Certo che mi manca l’Italia e dei contatti ci sono, ma ne ho anche con la Spagna”.

                                                                                                                            Nicola Accardo

Rok Stipcevic con la maglia del Rytas

Rok Stipcevic dopo la vittoria nella final eight lituana