Sarà la Spagna di Pau Gasol a sfidare giovedì sera la Francia padrone di casa nella prima semifinale di EuroBasket 2015. Per Grecia e Lettonia resta la scorciatoia dei piazzamenti dal 5° al 7° posto per accedere al torneo pre-olimpico. È questo il verdetto della prima serata dei quarti di finale, vissuti a doppia velocità e tensione, anche per il diverso spessore delle due partite.

Spagna-Grecia (73-71) è una classica partita europea ad alta tensione, con grande fisicità e grande tatticismo, in cui gli spagnoli la spuntano perché preparano meglio la gara e perché, forse, di gare così ne hanno già giocate almeno 3 nella fase a gironi mentre la Grecia era arrivata fin qui con un percorso molto più agevole. La Spagna, tabellino in mano, è soprattutto Gasol, Mirotic e un redivivo Sergio Rodriguez, ma in realtà la svolta alla gara la dà Claver e il suo grande impatto difensivo per limitare Printezis prima e Antetokounmpo poi. In questo caso il +10 di plus/minus non mente assolutamente e spiega perfettamente l’importanza strategica del ex Blazers. Una buona mano alla Spagna l’ha però data una Grecia che, rientrata prepotentemente in partita sul finire dell’ultimo quarto, ha improvvisamente smesso di muovere la palla, attaccando staticamente con uno stucchevole pick&roll centrale, coinvolgendo poco Antetokounmpo che fino a quel momento era stato quasi un rebus per Scariolo. Bisogna anche dire che Katsikaris ha pagato a caro prezzo l’assenza di Papanikolau e Mantzaris, così come i problemi di falli di Bourousis in campo solo 9 minuti, anche se, come successo ai Mondiali dello scorso anno, la squadra è mancata al primo impegno veramente complicato manifestando dei limiti che sembrano congeniti in questa generazione di mezzo del basket greco. La Spagna dal canto suo, pur tra alti e bassi, con un Rudy copia sbiadita di sé stesso e aggrappandosi alla classe offensiva di Gasol e al mestiere di qualcuno pescato dal pino, arriva ancora tra le prime quattro ed ora avrà anche la leggerezza di poter giocare da underdog contro i padroni di casa.

I quali, a loro volta, affrontano la Lettonia una gara con meno tensione e risultato meno in bilico in (84-70 il risultato finale), soprattutto grazie alla grande difesa francese del secondo tempo che tiene i lettoni a 9 punti in quasi 15′ di gioco. In attacco, invece, basta una sfuriata di Parker e De Colo, supportati dall’atletismo di Gobert, per piazzare il parzialone di 17-4 che a cavallo della pausa lunga spinge i transalpini oltre la doppia cifra di vantaggio e permette a Collet di gestire il finale di gara senza infierire più di tanto sugli orgogliosi baltici. Che, ad onor del vero, fanno la gara nei primi due quarti dando l’impressione che la sfida sia meno scontata di quel che si pensava. Sono soprattutto Bertans, Strelnieks e la loro abilità di giocare in pick&roll, oltre che al movimento continuo di lunghi ed esterni per aprire il campo, che crea non pochi problemi ai francesi, tenuti a galla da un monumentale Diaw. Il giochino funziona finché la Lettonia tiene fisicamente e trova qualche tiro da fuori per aprire l’area, poi la Francia fa qualche aggiustamento difensivo, la Lettonia inizia a non correre più e soprattutto Parker si siede alla scrivania suonando la carica, con 7 punti in meno di 2′, e ribaltando la gara sul finire dell’ultimo quarto. I galletti sono dove dovevano essere, ci sono arrivati senza grandi sforzi ma senza neanche affrontare impegni troppo gravosi. Diciamo che dopo una lunga discesa adesso dovranno affrontare la Cima Coppi e dovranno essere bravi a cambiare passo, perché il compitino fin qui svolto potrebbe non bastare.

MVP – Sarebbe di nuovo, statisticamente, la serata di Pau Gasol, anche se la Spagna va sotto di 2 punti nei 31 minuti che lui sta in campo, nonostante i 27 punti e i 9 rimbalzi. Però preferiamo premiare un giocatore che non finisce mai di meravigliarci ogni volta che lo vediamo giocare, per il suo modo sornione di muoversi in campo e azionare piedi velocissimi che lo fanno essere sempre al posto giusto al momento giusto, sia in attacco che in difesa. Se la Francia nel primo tempo non si spaventa troppo è anche e soprattutto merito di Boris Diaw, che fa pentole e coperchi su tutti i 28 metri, chiudendo la gara con 14 punti, 10 dei quali nei primi 11 minuti di gioco in cui tutta la Francia ne mette 23.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Vassilis Spanoulis (Foto Savino PAOLELLA 2015)

LVP – Per Vassilis Spanoulis non sarà un granché questo 2015 in cui lui, solitamente un killer freddo e silenzioso, è mancato sempre nel momento della verità e sempre contro una squadra spagnola. Gara in chiaroscuro in cui ad un buon primo tempo, in cui ha guidato la squadra, è seguita una ripresa incolore dove, strano per lui, ha pensato più alla gloria personale che non a fare giocare i compagni incaponendosi nel cercare complicate soluzioni al ferro o da fuori, togliendo ritmo all’attacco.

The Unexpected – La Lettonia è la dimostrazione che anche senza talento in questo giochino si può avere successo. Della crescita del basket lettone ne avevamo parlato anche alla vigilia dell’ Europeo, ma qui la squadra in mano a Bagatskis (che già con il Nizhny Novgorod ci aveva mostrato qualcosa del genere) ha fatto vedere uno dei basket più belli, libero dal pochissimo talento a disposizione, fatto solo di movimenti, blocchi lontano dalla palla e letture, con pick&roll finalmente funzionali e non utilizzati per entrare nell’attacco come la tendenza recente del basket europeo.

Menzione finale per un giocatore che in tanti aspettavano. Giannis Antetokounmpo ha risposto presente, giocando un ottimo EuroBasket da 9 punti e 7 rimbalzi a partita, con il 60% da 2 punti, chiudendo con una scintillante doppia-doppia da 12 punti e 17 rimbalzi, equamente distribuiti tra attacco e difesa. È stato la Grecia fino a quando è stato coinvolto e tenuto in ritmo, e sarà ancora la Grecia nel prossimo futuro in cui in molti lo vedono dominante aldilà dell’Oceano, figurarsi da questa parte del mondo.