Dopo sei giorni frenetici ed emozionanti, ricchi di match finiti al cardiopalma, la prima fase di EuroBasket 2015 va in archivio. Non senza qualche sorpresa, ma anche con precise conferme su chi potrà davvero lottare fino in fondo per il titolo. Ora la competizione, finora “decentralizzata” in quattro differenti paesi, passa rapidamente alla fase ad eliminazione diretta, spostandosi del tutto in terra francese, in quel di Lille. La posta in palio sale vertiginosamente così come crescono la tensione e il fascino dovuti alle partite “secche”, in cui tutto può accadere. Aspettiamoci quindi un innalzamento del livello di gioco nei prossimi incontri, in cui vedremo sfidarsi solo le migliori.

Gruppo A – Montpellier

Il rullo compressore Francia non molla nemmeno un centimetro di terreno e chiude a punteggio pieno il proprio girone. Ennesima prova di forza dei transalpini, forti non solo dell’esperienza e del talento di Parker e Batum, ma anche della grande produttività nel pitturato di Gobert (15 con 10 rimbalzi nell’ultima gara). Scontato ribadire come, anche dopo la prima fase, la squadra di Collet resti la favorita numero uno del torneo, sebbene l’accoppiamento con la Turchia subito agli ottavi rappresenti un compito tutto fuorché agevole. Seconda piazza guadagnata dai prossimi avversari degli azzurri, Israele, squadra solida e ben amalgamata, che ha in Casspi, numero “4” molto duttile e tecnico, e Mekel, esterno dalle buone capacità realizzative, i suoi elementi più pericolosi. Ai ragazzi di Pianigiani occorrerà limitarne il dinamismo e la predisposizione a rapide ed efficaci transizioni d’attacco. Chiudono il cerchio delle quattro qualificate l’ottima Polonia di Waczinsky e Gortat, e la Finlandia dell’ex Virtus Bologna Koponen.

Classifica

Francia 5 – 0

Israele 3 – 2

Polonia 3 -2

Finlandia 2 – 3

Russia 1 – 4

Bosnia and Herzegovina 1 – 4

Gruppo B – Berlino

Il cosiddetto “girone di ferro” doveva pur mietere una vittima illustre, e alla fine si tratta dei padroni di casa della Germania. Probabilmente, considerati i valori sulla carta, il risultato è quello più giusto. Per quanto mostrato sul campo, invece, i tedeschi hanno avuto ottime chance di strappare un biglietto per Lille, vedendo maturare le proprie quattro sconfitte soltanto al fotofinish, in particolare le ultime due contro azzurri e spagnoli. Dall’altro lato, la Serbia di coach Sasha Djordjevic conferma il proprio strapotere congelando il primo posto grazie a un Teodosic super ispirato e rifilando venti punti a un’Italia (di cui parliamo a parte) che ha lasciato Belinelli a riposo per tutto l’incontro, già certa del passaggio del turno. Classifica avulsa che premia dunque la Spagna di un immenso Gasol (migliore realizzatore dell’europeo con 23 punti a partita), seconda grazie a una migliore differenza canestri rispetto a Italia e Turchia, rispettivamente terza e quarta. Una menzione d’onore per l’eroica Islanda di Jon Stefansson, capace di far patire le pene dell’inferno anche a Ilyasova e soci nel match di chiusura, grazie a una prestazione fatta non solo di cuore e volontà, ma anche di giocate di buon livello.

Classifica

Serbia 5 – 0

Spagna 3 – 2

Italia 3 – 2

Turchia 3 – 2

Germania 1 – 4

Islanda 0 – 5

Pau Gasol, ancora una volta il miglior marcatore iberico (fonte: fiba.com)

Pau Gasol, miglior marcatore dopo la prima fase (fonte: fiba.com)

Girone C – Zagabria

Tutto più o meno secondo pronostico, con la Grecia che chiude anch’essa con un filotto di cinque vittorie su altrettante partite, rivelando tutto il proprio spessore in vista della fase finale e proponendo il solito basket tremendamente concreto che la contraddistingue. Seguono a ruota la Croazia, la Slovenia di Dragic e una sorprendente Georgia, che, data per spacciata solo due giorni fa, guadagna inaspettatamente il pass alla seconda fase grazie alle due ultime vittorie consecutive contro Macedonia e Croazia.

Classifica

Grecia 5 – 0

Croazia 3 – 2

Slovenia 3 – 2

Georgia 2 – 3

Macedonia 1 – 4

Olanda 1 – 4

 

Girone D – Riga

Il girone sin da subito più incerto ed equilibrato (ma anche più debole), regala emozioni e si decide tutto all’ultima giornata. La Lituania, regina dei finali di partita (3 vittorie su 4 ottenute praticamente negli ultimi scampoli di gara) agguanta la prima posizione in classifica davanti ai padroni di casa della Lettonia (vittoriosi contro l’Estonia in un derby tutto baltico), domando una coriacea Repubblica Ceca nell’ultimo incontro. Per i “verdi”, sugli scudi il protagonista annunciato, Valanciunas (18 punti + 10 rimbalzi a gara fino ad ora), ma anche Kuzminskas e Maciulis. Terzi, ma da tenere d’occhio, i cechi di coach Ginzburg, il cui faro è decisamente Jan Vesely (16,2 punti e 8,2 rimbalzi), fin qui grande protagonista dell’europeo. Il Belgio, contro ogni attesa, approda allo step successivo dopo uno scontro diretto ad alta tensione, in cui supera l’Ucraina eliminandola. Per i fiamminghi, forse la rivelazione di questo torneo, ottime le prove di Lojeski, Tabu e Van Rossom.

Classifica

Lituania 4 – 1

Lettonia 3 – 2

Repubblica Ceca 3 -2

Belgio 3 – 2

Estonia 1 – 4

Ucraina 1 – 4

MVP

È vero che, in fin dei conti, la Germania non ha raggiunto l’obiettivo minimo, seppur ottenendo l’onore delle armi. È altrettanto vero, però, che senza Dennis Schroder difficilmente avrebbe potuto lottare intensamente come ha fatto. Enigma assolutamente irrisolvibile per la difesa italiana, incubo per quella spagnola, il giovane playmaker degli Atlanta Hawks ha sfoderato il meglio di sè, producendo 27,5 punti di media nei due ultimi decisivi incontri e sostenendo quasi in solitudine il peso dell’attacco teutonico, causa latitanza ingiustificata di un quanto mai spento Wunder Dirk. In coabitazione con il tedesco, ci sentiamo di attribuire la palma di migliore anche al nostro Danilo Gallinari, il vero faro azzurro. La prestazione contro la tenace e fisica Germania è una sintesi perfetta di sagacia cestistica, leadership e tanto, tanto talento, tutto racchiuso nell’ultimo canestro da brividi al termine dei regolamentari. Chapeau.

LVP

Tra i peggiori non potevamo non riservare un posto più che meritato a tutta la nazionale russa, tristemente ultima al pari della Bosnia in un girone che, Francia a parte, sembrava tutt’altro che irresistibile. Ok che il roster non fosse all’altezza degli anni passati, ok le assenze dei due NBA (Kaun e Mozgov) e il clima non proprio idilliaco all’interno dello spogliatoio, ma la Russia è sempre la Russia. Performance così scadenti non possono essere ritenute consone a una nazionale dal simile blasone, che esce a testa bassissima da una competizione in cui non è mai riuscita a sconfiggere i propri problemi.

The Unexpected

Qualcuno dalle parti di Milano magari lo ricorderà bene, ma non certo per le sue prestazioni da capogiro, anzi. E invece, Jonas Maciulis si è ritagliato un ruolo di tutto rispetto nella “sua” Lituania, mettendone a referto 10,8 a gara, e segnando il canestro decisivo nella sudatissima vittoria di mercoledì contro l’Estonia. Un uomo in più per una squadra dai nomi meno altisonanti rispetto alla storia recente, ma che costituisce sicuramente un pericolo per chiunque

ACCOPPIAMENTI DEGLI OTTAVI DI FINALE

Italia – Israele

Spagna – Polonia

Francia – Turchia

Grecia – Belgio

Lettonia – Slovenia

Croazia – Repubblica Ceca

Serbia – Finlandia

Lituania – Georgia