ITALIA-ISRAELE 69-48
Un’Italia bella e convincente, silenzia una ribollente Yad-Eliyahu e vince la prima partita dell’avventura ad EuroBasket2017. Una vittoria che sarà piaciuta tanto ad Ettore Messina, perché nasce da una difesa rocciosa, che tiene Israele sotto i 50 punti e solo 16 nella seconda metà di gara (con un eloquente 26% al tiro!), non subendo nulla a rimbalzo (43-32 per l’Italia), ma soprattutto giocando sempre ai ritmi più congeniali per un attacco con pochi punti nelle mani ma capace di muovere sempre bene la palla e costruendo spesso e volentieri tiri piedi a terra. Israele si è dimostrata ben poca cosa, appoggiata, anzi aggrappata, ad Omri Casspi, capace però di metterne 13 nei primi 20′ e solo 5 nella seconda metà di gara, lasciando coach Edelshtein senza terminali offensivi. Non bisogna esaltarsi, ma è anche vero che l’Italia è piaciuta ed i miglioramenti visti all’Acropolis si sono confermati anche in questa prima gara del gruppo B. Adesso riposo e poi sotto con l’Ucraina, cercando di non sottovalutarla per poter affrontare più serenamente la sfida con la Lituania.
LA PARTITA – Bella partenza dell’Italia che va 13-5 in meno di 4′ grazie ad una difesa attenta e due bombe di Belinelli. Israele si scioglie un pò di tensione di dosso e rientra in fretta, ma l’ingresso di Filloy e soprattutto Biligha danno nuova solidità difensiva alla Nazionale che in attacco continua a muovere bene la palla e chiude sul +6 il primo quarto. L’Italia continua a muovere la difesa israeliana e tocca anche il +10 ma non appena la concentrazione cala Israele, grazie ad un Casspi da 13 punti e 6 rimbalzi in 20′, è bravo a rientrare mentalmente nel match e ricucire fino al -2, ma anche l’Italia ha un Belinelli on-fire che ne mette 5/7 da 3 e ci tiene avanti di 4 punti all’intervallo lungo. L’Italia tiene la partita sui ritmi a lei più congeniali, con Melli ma soprattutto Datome che si sostituiscono a Belinelli in attacco, permettendo agli azzurri di restare davanti sempre intorno alla doppia cifra di vantaggio, soprattutto grazie ad un ottima difesa che limita Casspi e tiene Israele a 9 punti nel terzo quarto. E’ sempre la difesa a fare la differenza, capace di non subire canestri dal campo per oltre 13′, e così bastano un paio di tiri di fuori, comunque ben costruiti, per spingere l’Italia al massimo vantaggio (60-46) a meno di 5′ dalla sirena finale, da cui Israele non risale più perché Filloy e Belinelli mettono 3 triple in fila che ci fanno volare sul +21 chiudendo i conti.
COSA VA – La difesa, rocciosa, di tutti i giocatori, soprattutto gli esterni che non soffrono minimamente in penetrazione e che aiutano tantissimo a rimbalzo. Melli è si il miglior rimbalzista con 10 carambole, ma dopo ci sono Hackett (6) e Filloy (4) a testimonianza del gran lavoro di squadra in questo fondamentale. Ovviamente un grande contributo lo ha dato il tiro da fuori, con l’Italia che ha chiuso 13/27 e addirittura 7/12 nella seconda metà di gara, ma quello che è piaciuto è stato il modo in cui sono arrivati questi tiri, compresi alcuni sbagliati, facendo muovere la difesa, con penetrazioni, scarichi ed extra-pass, unico modo che ha questa Nazionale per poter attaccare e mettere punti a tabellone. Melli, dopo i problemi durante la preparazione, ha dimostrato di sapersi gestire molto bene in difesa ed i risultati si sono visti, sia dietro che in attacco. E’ piaciuto anche l’approccio di Ariel Filloy, che ha attaccato bene il canestro nel primo tempo, ma soprattutto ha fatto molto bene al fianco di Hackett, in una soluzione tattica che potrebbe tornare utile in futuro. Ultima nota proprio per Daniel Hackett, a cui Ettore Messina ha affidato le chiavi della squadra, ricevendo risposte più che positive in questa prima uscita. Attacco diligente, buone letture, ma soprattutto una grande intensità e presenza difensiva, facendo tante piccole cose che hanno fatto la differenza.
COSA NON VA – Bisogna cercare il pelo nell’uovo in una serata sicuramente positiva. Ecco che i momenti positivi di Israele sono coincisi, soprattutto nella prima parte di gara, con i momenti di pausa del nostro attacco, con la palla che rimaneva ferma in punta oppure faticava ad arrivare in post a Melli, che spesso e volentieri ha potuto giocare dei mis-match spalle a canestro. A proposito di Melli, i quasi 30′ passati in campo, uniti ai 33′ di capitan Datome, testimoniano una panchina “corta” dopo l’infortunio di Pascolo. Cusin e Biligha hanno giocato una buona gara ma sono stati limitati, in difesa, dai falli. Una situazione che potrebbe diventare un problema nel proseguo della manifestazione, ecco perché ci saremmo aspettati qualche minuto in più concesso a Burns, visto anche il buon approccio avuto dal neo-canturino quando è stato chiamato in causa nel secondo quarto.
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