(Foto Savino Paolella 2014)

KHIMKI MOSCOW REGION-BASKONIA VITORIA 91-90

Quinta vittoria per il roster di Bartzokas, che ha ragione del Baskonia, apparso più motivato sotto la gestione Martinez, soltanto dopo aver inseguito per più di trenta minuti, con Anderson e Gill a cucire ed il solito Shved a chiudere la pratica dopo tre quarti da spettatore non pagante. L’inizio sembra incoraggiante per i padroni di casa che approfittano delle prime sei conclusioni avversarie sbagliate e si porta sul 8-1; ma da lì iniziano a sbattere ripetutamente contro la difesa di Beabouis e compagni, brava ad asfissiare gli esterni in blu e ad annullare Shved. Il Khimki prova ad appoggiarsi a Thomas Robinson, ma l’ex Portland sbaglia tanto e gli ospiti toccano anche la doppia cifra di vantaggio con le triple di Janning, Shenghelia e Beabouis, portando la gara all’intervallo sul 40-48. Qualcosa però cambia: l’attacco di Bartzokas trova finalmente i suoi leader in campo in Anderson e Gill, mentre dall’altra parte il flusso offensivo del Baskonia è completamente azzerato. Gli uomini di Martinez si salvano nonostante le brutte percentuali pescando sempre al momento giusto una tripla che tiene lontani i padroni di casa. Il Khimki corona però l’inseguimento con la tripla del pari di Gill, ed in quel momento Shved si ricorda della sua classe e porta avanti i suoi. Un suo fallo su un tiro da tre punti rende l’ultimo minuto un ping pong ai liberi; l’errore decisivo che condanna il Baskonia è quello di Jayson Granger.

OLYMPIACOS PIREO-PANATHINAIKOS 62-70

Vince il Panathinaikos il primo derby europeo della stagione, ed anche con merito dopo aver condotto praticamente per tutta la gara. Migliori le percentuali al tiro per gli uomini di Pascual, maggiore presenza a rimbalzo nonostante il tentativo di Milutinov di limitare i danni. L’Olympiacos ha provato a restare attaccato al match con le unghie e con i denti ma alla fine ha dovuto cedere di fronte a percentuali al tiro veramente deficitarie (33% complessivo). Calathes e Lojeski partono forte ed il Pana allunga 11-2 in avvio. Il contro-break è firmato Strelnieks-Mantzaris con il supporto di un Milutinov che sotto canestro alza subito il volume. La gara resta in equilibrio con le percentuali basse e lotta vera come tutti i derby di Atene. KC Rivers si accende a metà secondo quarto e firma l’allungo del +5 Pana all’intervallo lungo. Gara che continua sul filo dell’equilibrio anche al rientro in campo con i padroni di casa che riescono a fatica ad accorciare le distanze, ma ad inizio ultimo quarto i greens producono l’allungo decisivo grazie ad un paio di triple ed alle giocate di Gist e Lekavicius che producono il massimo vantaggio (+12 a poco più di 3′ dalla sirena finale), da cui l’Olympiakos non rientra nonostante i tentativi di Mantzaris e Papapetrou.

BROSE BAMBERG-FENERBAHCE 57-80

Tutto facile per il Fenerbahce che supera di slancio la difficile trasferta di Bamberg, contro la lanciata squadra di Trinchieri. Tutto semplice anche perché l’attacco di Obradovic trova una fluidità offensiva che difficilmente avevamo visto finora in stagione, capace di produrre il 50% da 3 punti ma soprattutto 21 assist su 28 canestri dal campo. La partita dura poco, il tempo per i turchi di prendere le misure, sparare un 7/9 da 3 punti nella prima parte di gara ed andare subito in doppia cifra di vantaggio. Il Bamberg ha tuttavia il merito di non mollare mai e restare sempre in partita, tanto da rientrare sotto la doppia cifra di svantaggio ad inizio ultimo quarto. Qui però Thompson e Datome (12 punti, 20 di valutazione) decidono di chiuderla producendo, insieme all’apporto di uno Sloukas sempre più leader ed un Wanamaker (13 punti, 6 rimbalzi e 4 assist) che non fa sconti agli ex compagni, il parziale di 16-2 che chiude il match.

UNICAJA MALAGA-CRVENA ZVEZDA 79-65

Malaga vince e convince in casa trovando la terza vittoria su sei gare in questa Eurolega. Partita quasi sempre in controllo frutto di maggiore energia sin dalla palla a due dei ragazzi di Joan Plaza. Il finale (79-65) sta anche sin troppo stretto ad una gara che quasi mai li vede in difficolta’ se non ad inizio terza frazione. Partono fortissimo i padroni di casa che sembrano parecchio più’ in palla ed energici. Malaga vola in un amen con percentuali da urlo sul 17-4, Salin e’ un rebus per i serbi in difficolta’ anche ai rimbalzi. Il divario si allarga già’ al 16’ col massimo vantaggio sul 34-16 con gli oltre 7000 della arena spagnola in delirio. Prosegue l’emorragia a rimbalzo del Crvena con chi viaggia in difetto 14 a 6 in questo fondamentale. All’intervallo le triple di Malaga sospingono Nedovic e compagni sul 45 a 31 con situazione assist quasi imbarazzante per i serbi. (15-6)
Dopo la pausa cambia l’inerzia con Feldeine e Rochestie che paiono aver ritrovato mira e smalto (10 per entrambi) riportando a soli 6 punti di disavanzo i suoi. E’ un fuoco di paglia, Brooks e Milosavljevic rimettono in carreggiata con le conclusioni da due punti l’Unicaja che ritorna alla doppia cifra abbondante avanti (63-50 al 30’). Nell’ultimo periodo totale controllo degli spagnoli anche perché gli uomini di Alimpijevic tirano i liberi malissimo (5/14) e continuano a sparecchiare dalla lunga distanza (6/24).

Classifica

CSKA Mosca, Khimki 5/1; Olympiacos 4/1; Real Madrid, Maccabi, Fenerbahce 4/2; Brose Bamberg, Valencia, Zalgiris, Panathinaikos, Malaga 3/3; Crvena Zvezda, Barcelona 2/4; Baskonia, Milano, Efes Istanbul 1/5

(a cura di Alessandro Aita, Alessandro Salvini e Fabrizio Quattrini)


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