(Foto Savino Paolella 2014)

Anadolu Efes Istanbul-Baskonia Vitoria 81-82

Vittoria fondamentale nella corsa ai playoff per il Baskonia di Pedro Martinez, che vince ad Istanbul una gara bella e tiratissima per 40′, in cui la squadra basca è brava a restare con la testa in partita anche quando, a cavallo dell’ultima pausa, il canestro sembra stregato e l’Efes riesce a toccare il +9, per poi subire un 5-15 che decide il match. Il Baskonia parte forte grazie al controllo dei tabelloni ed al 80% al tiro nei primi 3′, toccando il +9 grazie anche agli 8 punti di Tornike Shengelia (17 punti ed 8 rimbalzi). L’ingresso di McCollum ed il ritorno di Stimac danno più ritmo e presenza a rimbalzo e l’Efes ricuce fino al -5 della prima pausa. Una fiammata di Kruno Simon vale il primo vantaggio interno in apertura di secondo quarto, ma la gara resta in sostanziale equilibrio e piacevole da guardare, con gli attacchi che prevalgono su difese non sempre impeccabili ed il Baskonia che grazie anche al 4/7 da 3 punti riesce a chiudere avanti i primi 20′, nonostante le 6 palle perse ed i 7 rimbalzi in attacco concessi al Efes. Equilibrio che resiste anche in avvio di terzo quarto, nonostante una fiammata di Matt Janning (16 punti, 4/6 da 3) che regala al Baskonia il primo vantaggio in doppia cifra del match, ma i giocatori più esperti del Efes, Simon, Dragic e soprattutto Stimac (10 punti e 17 rimbalzi) riportano sotto la squadra turca e le due triple di McCollum chiudono un break di 16-3 che vale il +3 per l’Efes e che sembra girare l’inerzia. Anche perché la squadra di Perasovic inizia a difendere con più aggressività nascondendo il canestro al Baskonia che segna 5 punti in 8′ e si ritrova a -9 a 5′ dalla sirena finale. Invece la gara gira di nuovo, perché Poirier rialza la testa e con lui la squadra basca, con Janning e Granger a guidare la rimonta completata proprio da due liberi di Poirier a 3″ dalla fine.

CSKA Mosca-Maccabi Tel Aviv 101-86

Il CSKA Mosca di Dimitris Itoudis approfitta della sconfitta subita dall’Olympiacos per prendersi il primo posto in solitaria. Un successo tutt’altro che scontato sulla carta, perchè il Maccabi ha dimostrato, fino ad ora, di fare sul serio e di poter vantare una buonissima organizzazione di gioco. Entrambe le squadre si sono presentate all’incontro potendo vantare un ottimo stato di forma e fin dai primi minuti si vede in modo chiaro come si tratti di una partita fisica. Tanto equilibrio nel primo quarto (21-20 il parziale), ma nella seconda frazione di gara sono i russi ad imporsi e a registrare break importanti. All’intervallo lungo il risultato dice 49-34, con due assoluti protagonisti in campo, ovvero Rodriguez (15 punti e 11 assist) e De Colo, che chiude il match con un 33 di valutazione frutto di 26 punti, 6 assist e 5 rimbalzi. Gli israeliani, però, dimostrano di avere un’anima. Nella terza frazione il gioco espresso dal Maccabi è notevole, ma la solidità del CSKA è altrettanto di alto livello, presentandosi così negli ultimi 10 minuti con un vantaggio identico a quello registrato a metà match. La squadra di Spahija non si demoralizza e mostra l’ennesima reazione d’orgoglio, grazie anche e soprattutto alla grande prova di Norris Cole, autore di 24 punti, 7 assist e 4 recuperi. Il distacco si riduce a soli 6 punti, a causa di qualche disattenzione di troppo dei russi, ma ci pensa De Colo a chiudere la questione e a mandare i titoli di coda. Decima vittoria in EuroLeague per la squadra di Itoudis, con una percentuale al tiro dalla lunga distanza di oltre il 63% (14/22).

Valencia Basket-Stella Rossa Belgrado 82-86

Strana partita alla Fonteta, con i padroni di casa che partono male, sembrano lentamente prendere il sopravvento (anche +13 nell’ultimo quarto), la Stella Rossa che riapre i giochi con l’energia di Antic e Feldeine e alla fine i tarongers che si “suicidano” concedendo canestri relativamente facili agli avversari e perdendo banalmente due palloni decisivi. Gli ospiti tirano male e vedono poco il canestro a cavallo dell’intervallo, ma sul più bello sono Vives e compagni a incartarsi e i serbi, dopo averla buttata un po’ in bagarre per rimontare, trovano la freddezza necessaria per mettere il naso avanti quando conta. Decisivo, oltre a Feldeine, l’ex senese Taylor Rochestie.

 

(a cura di Andrea Rizzi, Fabrizio Quattrini e Carlo Ferrario)