Stella Rossa – Panathinaikos 63-69

Il Panathinaikos prova a buttare via la partita con le proprie mani in un finale in cui segna solo 6 punti in 4′ e per giunta dalla lunetta, concedendo alla Stella Rossa due rimbalzi offensivi per impattare il match, ma alla fine porta via dalla Nikolic Arena un successo molto prezioso. Ancora di più se si pensa che i greens erano privi di Calathes, con un Pappas da 0/6 al tiro ed hanno concesso qualcosa come 15 rimbalzi in attacco ad una Stella Rossa che, a parte la grande energia sotto i tabelloni, ha mostrato ben poco. La squadra serba ha litigato con il canestro per tutta la partita (23/66 complessivo, con 5/26 da 3 punti), primo tra tutti un Rochestie da 3/11, ed il solo Feldeine non è bastato a tenere in piedi la baracca in attacco. Il Panathinaikos ha sempre avuto in mano il match, trascinato da un Gist indemoniato nella prima parte di gara (14 dei 16 punti nei primi 20′) e poi dalle giocate di Denmon, ma a parte un momento a metà terzo quarto non è mai riuscito ad andare oltre la doppia cifra di vantaggio, rischiando di pagare a caro prezzo le difficoltà a rimbalzo. Nel finale infatti, dopo 4 punti consecutivi di Lazic, la Stella Rossa ha addirittura tre opportunità nella stessa azione per portare la gara all’overtime, prima che Rivers strappi il rimbalzo decisivo e la chiuda dalla lunetta.

Brose Bamberg – Real Madrid 66-81

Il Real sbanca l’insidiosa Brose Arena in maniera cinica e chirurgica grazie ad un primo tempo veramente aggressivo e di sostanza e mantenendo il successivo recupero dopo il massimo vantaggio a distanza di sicurezza. Seconda persa di fila per un Bamberg poco concentrato in difesa prima e che sbaglia 4 triple importanti in un finale dove arriva con la spia della riserva accesa. La formazione spagnola sale a quota 8 vittorie ad un passo dalla testa della classifica. Inizio shock per i padroni di casa che sbagliano di tutto in avvio (2/8) trovandosi sotto 17-5 sotto le triple (3/6) e la precisione generale (6/9) di un Real che ha già’ Thompkins in doppia cifra. Continua a grandinare sugli uomini di coach Trinchieri che trovano poche idee anche dalla panchina in difficolta’ tra gli assist di Campazzo (3) e la verve di Doncic che come al solito sale dalla panca e dimostra quanto sia sempre più’ immancabile fantasioso nelle sue giocate. Ci pensa Hackett a mettere energia in attacco (9) anche se dietro pur cambiando difese prosegue il pianto di fronte ad un Madrid che tira più’ dalla lunga distanza che dall’area. Ospiti che dominano anche a rimbalzo (25-16) volando a 22 di vantaggio (46-68) caricando di falli i padroni di casa per un glaciale 17/17 ai liberi.  Nell’ultima frazione Tavares (9 rimbalzi) e compagni rallentano i giri del motore di fatto “controllando” il recupero e gli sforzi di Staiger (4/4 alle bombe) e di un Hackett positivo su Doncic in difesa ma che chiude ogni speranza dei suoi con un tecnico per proteste.

Maccabi Fox Tel Aviv – Fenerbahce 82-73

Il Maccabi Tel Aviv torna a brindare dopo due ko in fila e si prende l’ottavo successo in stagione piegando un Fenerbahce imprecisissimo al tiro (16/40 in area e 7/25 dall’arco) grazie alle prove di spessore di Pierre Jackson, 20 e 5 assist, e Norris Cole, 19 punti, coadiuvati da un Bolden totale (7 punti, 9 rimbalzi e 5 assist); Vesely (18 punti) e compagni confermano la loro allergia alla Yad-Eliyahu Arena, violata solo una volta in nove gare, e rischiano di perdere il treno per la vetta della classifica.  Dopo un avvio shock da parte di Datome e soci (15-2),  un positivo Muhammed, nonostante il 4/17 complessivo del primo parziale, porta gli ospiti al primo mini intervallo sotto di 9 lunghezze (24-15). E’ proprio il play naturalizzato turco a condurre alla riscossa la sua compagine ma, seguito solo da un superlativo Vesely, gli ospiti devono rincorrere anche alla pausa lunga (40-36). Alla ripresa delle ostilità Melli permette ai suoi di impattare l’incontro (40-40) ma il collettivo israeliano non si scompone e, trainato da attente letture difensive ben combinate con il mortifero tiro dall’angolo di Cole, il Maccabi giunge all’ultimo mini break sopra di sei lunghezze (60-54). La tanto temuta reazione degli ospiti è ben poca cosa e, tenendo conto anche della prestazione sottotono di Wannamaker e Nunnaly, gli israeliani hanno vita facile nel condurre in porto una prestigiosa quanto utile vittoria (82-73) toccando anche il +16 nel corso dell’ultimo parziale. Per Obradovic e i suoi uomini la sconfitta non cancella affatto quanto di buono mostrato in questa EuroLeague ma testimonia quanto il livello della competizione stessa sia aumentato e quanto, da campioni in carica, tutte le squadre vogliano affrontarti per portare a casa la vittoria.

Valencia Basket – Zalgiris Kaunas 62-71

Continua il momento magico dello Zalgiris Kaunas di Sarunas Jasikievicius che conquista il quarto successo consecutivo, il nono in EuroLeague, e vola fra le primissime della classifica; al contempo, prosegue la lunghissima striscia negativa del Valencia, ormai arrivata in doppia cifra con stasera. I primi venti minuti vengono divisi equamente fra le due squadre: lo Zalgiris parte a razzo con il gioco interno di Davies e Jankunas, mettendo in posizione di rincalzo i padroni di casa sul 2-10 dei primi giri d’orologio. La squadra di Vidorreta vuole però invertire il trend negativo; arrivano punti importanti prima da Eric Green, poi da Will Thomas ed Aaron Doornekamp, il Valencia riesce così a mettere il muso avanti e all’intervallo conduce per 36-34. Ma al rientro dagli spogliatoi sono gli ospiti a prendersi l’inerzia del match, con Micic ed Ulanovas a fare la parte dei leoni. A condizionare ancor di più l’andamento del match è il pessimo terzo parziale del Valencia al tiro, con solo due canestri dal campo (da due) su tredici tentativi complessivi: con un break di 20-10 lo Zalgiris passa così a condurre. I padroni di casa tentano comunque di rimettere la partita in piedi, e quasi ci riescono con le triple di Green ed il canestro di Van Rossom valido per il -4 ad un minuto dal termine; ma le triple di Micic e Milaknis chiudono definitivamente la contesa.

(a cura di Fabrizio Quattrini, Alessandro Salvini, Federico Ionata, Alessandro Aita)