Efes Istanbul-Valencia Basket 82-66

L’Efes ferma la corsa del Valencia, spegnendone forse le residue speranze di playoff, e torna al successo dopo tre sconfitte consecutive. Gara sempre sotto controllo per gli uomini di Ataman che tirano complessivamente meglio e dominano a rimbalzo, soffrendo solo le alte percentuali da 3 punti della squadra spagnola. Gioca bene l’Efes nella prima metà di gara, trascinata dalle giocate di McCollum (24 punti, 10716 al tiro, 6 rimbalzi e 6 assist), ma anche dalla presenza fisica nel pitturato di Stimac e Dunston, anche se sotto i propri tabelloni devono pagare dazio all’impatto di Joan Sastre, capace di raccattare 4 rimbalzi offensivi nei primi 20′ e tenere il Valencia in partita grazie alle seconde opportunità, ma soprattutto al 3/5 da 3 punti che pareggia le mani gelide nel pitturato e dalla media (8/29 da 2 punti di squadra). L’Efes dà una prima spallata sul finale di secondo quarto allungando sul +15 con il solito McCollum ed al rientro in campo il divario sale fino al +19 semplicemente perché l’Efes gioca meglio. Il Valencia però continua a vedere una vasca da bagno da dietro l’arco (con Green 4/5 dopo 30′) e mette insieme un parziale di 13-4 che la riporta sul -10 all’ultima pausa. Adesso l’Efes non fa più canestro, il Valencia si e Green firma il -5 con palla in mano. Pleiss però perde palla e ferma Stimac lanciato in contropiede vedendosi fischiato fallo antisportivo. E’ il possesso decisivo del match, perché da lì i l’Efes esce con un parziale di 11-2 che di fatto chiude il match perché il Valencia non ha più la forza per rientrare.

 

(credits EuroLeague Basketball)

CSKA Mosca-Real Madrid 93-87

La sfida tra due delle squadre più in forma del momento la vince il CSKA, che mette in piedi un Workshop di 20′ dal titolo “Come si gioca a basket“, salvo dopo il coffe-break trasformarlo in un altro dal titolo “Come farsi (quasi) rimontare 23 punti in casa“. Ad Itoudis non sarà piaciuta per niente una gara in cui la sua squadra ha dato una grande dimostrazione di forza, ma anche di debolezza mentale, incapace di gestire un vantaggio tecnico e psicologico e farsi rimontare fino a doversi sudare il successo nel finale. Pronti e via ed è 0-3 Real con una tripla di Campazzo, il problema è che dopo 3′ il tabellone dice 15-3 CSKA e 4′ dopo 24-5. Alla Megasport Arena la partita sembra che non inizi mai, perché il Real non fa mai canestro, il CSKA (quasi) sempre. La squadra di Itoudis è ispirata da un Chaco Rodriguez da 10 punti e 4 assist, senza errori al tiro, in 20′ tirando 22/31 con il 56% da 3 punti e tocca il +22 alla prima sirena. Per Pablo Laso, che ha un Tavares quasi dominante nel pitturato (9 rimbalzi, di cui 4 in attacco nei primi 20′), il problema è che i suoi giocatori sembrano senza anima e gambe, scheggiano i ferri (12/33 nella prima metà di gara) e perdono 8 palloni, non mostrando mai un minimo di reazione. Come dice Itoudis all’intervallo “le partite durano 40′” e contro il Real questo vale più che mai. Le merengues tirano fuori gli attributi e con Campazzo e Doncic on-fire (4/4 da 3 punti combinato) rientrano sul -14. Nonostante il CSKA riesca a respingere il primo assalto, la partita sembra cambiata anche perché il Real adesso inizia a difendere sul serio, mette un tappo al proprio canestro e trascinata da un Rudy Fernandez vintage mette assieme un parziale di 10-0 che vale il -8 a metà ultimo quarto. Itoudis ferma la partita ed il CSKA rimette un cuscinetto di 13 punti che spegne le residue speranze dei blancos, che però continuano a giocare fino alla sirena, tornando un paio di volte sul -8 e palla in mano senza riuscire però a concretizzare le opportunità avute.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Zalgiris Kaunas-Maccabi Tel Aviv 99-84

Convincente vittoria dello Zalgiris Kaunas, che si conferma una delle squadre più fastidiose dell’intera EuroLeague conquistando il successo sul Maccabi Tel Aviv. Un successo frutto della gran precisione al tiro, con un irreale 14/23 al tiro e ben 28 assist, che riscrive il personale libro dei record: per gli uomini di Jasikievicius è la settima vittoria consecutiva tra le mura amiche. Lo Zalgiris parte a razzo, trascinata dai punti di Axel Toupane. L’ala francese (11 nei primi 10’) è il promotore del primo allungo dei padroni di casa sul 14-8. Il Maccabi prova a dire la sua con i punti di Roll e Norris Cole, ma Davies e Milaknis li ricacciano indietro sul 26-20. Lo stesso Milaknis si rivela una furia in avvio di secondo parziale: lo Zalgiris si affida a lui, che fa proseguire il gran momento della squadra nel tiro da tre punti (9/13 nei primi 20’) e con tre triple pesanti spinge i suoi fino al 37-23. Il Maccabi si rimette a pedalare e inizia a limare piano piano il vantaggio con una maggiore precisione al tiro da due. Spahija pesca dal mazzo la carta Parakhouski e la forbice diminuisce prima sul 53-46 dell’intervallo, per essere poi annullata dalle triple di Bolden e Jackson (55-54). Lo Zalgiris riprende però a bombardare da tre punti con Micic e Pangos (16+10 assist) e con un break di 19-6, promosso anche da Jankunas (17) ritorna sul +14 nel finale di terzo parziale (76-62). Per gli uomini di Jasikievicius diventa dunque ordinaria amministrazione negli ultimi dieci minuti fino al successo finale.

 

(credits EuroLeague Basketball)

Olympiacos Atene-Fenerbahce Istanbul 95-70

Olympiacos che vince in casa azzeccando la serata perfetta regalandosi il secondo posto proprio a pari merito del Fenerbahce sconfitto nettamente tra l’inferno dei 10500 di Atene. Percentuali mostruose per la squadra greca che chiude col 76% dalla lunga distanza ed una prova di forza di gruppo che annichilisce la migliore difesa dell’intera Eurolega costretta a quasi 100 punti subiti. In casa Fenerbahce non basta un Ali da 20 di valutazione in 22 minuti con 6/11 alle triple. Partenza a razzo dei padroni di casa che giocano in attacco in maniera meravigliosa sospinti da uno Spanoulis stellare (5/5 dal campo) ben coadiuvato da Papanikolaou  ed una precisione di squadra (11/16) che fa volare gli uomini di Sfairopoulos sopra 31-13 con ancora due da giocare nella prima frazione. Dopo i fuochi d’artificio iniziali scendono le percentuali della formazione greca con la difesa di coach Obradovic che sale di tono lasciando agli avversari solo un punto in 5 minuti (35-21), quando Ali suona la carica con tre triple per i suoi Datome e compagni si riavvicinano anche sotto la doppia cifra con l’Olympiacos in confusione offensiva. Il ritorno in campo del dio greco (19 con 6 falli subiti) e di Printezis (5 rimbalzi) riportano linfa ed idee ad i padroni di casa con la Peace and Friendship Arena ad esaltarsi per la mira da tre punti (9/11) dei propri beniamini. Alla serata si aggrega anche Strenielks che in 16 minuti raggiunge quota 14 punti con anche 5 rimbalzi mentre dalla parte opposta il Fener sbaglia tutto compresi i tiri aperti, rotazioni difensive e quando Vezely si mangia da solo una schiacciata si capisce che le speranze del team di Istanbul di uscire con la vittoria sono molto limitate (82-61 al 35’). La parola fine arriva da McLean sotto le plance (12) ma soprattutto da due liberi di fila di Datome, lui che viaggiava col 93% dalla linea della carità.

 (a cura di Fabrizio Quattrini, Alessandro Salvini e Alessandro Aita)