Khimki Mosca – Maccabi Tel Aviv 69-77

Secondo ko consecutivo per Shved e compagni, che in una partita tirata si inchinano al Maccabi e si fanno raggiungere in classifica proprio dalla squadra di Spahija. Avvio equilibrato poi sono le tante palle perse del Khimki (11 nei primi 20′) da una parte e l’ottimo impatto di Bolden (7 punti nei primi 5′) dall’altra a produrre il primo break per il Maccabi (13-24). La squadra israeliana come spesso è capitato prende possesso del pitturato, riuscendo a limitare le percentuali basse da fuori mentre il Khimki ha poco dai comprimari e si sostiene con le giocate di Shved (21 per lui) ed Anderson e l’aggressività di Robinson, che bastano a limitare il divario a soli 3 punti in una prima parte di gara complicata. Nel terzo quarto il Maccabi riesce ad allargare la forbice fino agli otto punti (55-63), ma i padroni di casa si affidano ancora una volta ai soliti noti, riuscendo a riavvicinarsi fino ad una lunghezza di margine. L’inerzia sembra cambiata, ma il Khimki perde il controllo del proprio attacco limitandosi a tirare da tre punti in maniera sconclusionata. Norris Cole e Pierre Jackson (19) scelgono invece di avvicinarsi a canestro e segnano i canestri che regalano il successo agli ospiti

(credits Euroleague Basketball)

Anadolu Efes Istanbul – Panathinaikos 81-82

I verdi di Grecia conquistano al fotofinish la quinta vittoria stagionale e condannano ancora l’Efes, capace di crederci fino all’ultimo, ad interrompere la loro striscia di due ‘doppie vu’ in fila. A stoppare (il termine non è utilizzato a caso) le ambizioni della squadra di Pascual è James Gist, che cancella a ridosso della sirena la conclusione di Errick McCollum. Ma c’è tutto il resto: il Pana inizia bene affidandosi ai lampi di classe di Nick Calathes, che alla fine sfiorerà la tripla doppia con 29 punti, 10 assist e 9 rimbalzi, ma i padroni di casa sono in palla e muovono bene il pallone, trovando al fianco dei soliti McCollum e Stimac un Brock Motum in serata di grazia al tiro (alla fine 21 per lui). L’Efes, dopo aver chiuso il primo quarto sotto 28-21, resta sempre in scia vincendo i due quarti centrali e firma un break di 12-0 dettato da Motum, Dunston e Simon. L’ex Varese segna il canestro del 69-62, ma gli ospiti recuperano fiducia prima con Pappas e con Calathes che fa pentole e coperchi. È proprio lui a segnare il +3, poi replicato da un appoggio di Dunston; il play greco sbaglia il canestro della staffa consegnando la palla della vittoria a McCollum, ma arriva Gist a mettere al sicuro la vittoria del Pana.

(credits Euroleague Basketball)

Zalgiris Kaunas – Baskonia Vitoria 77-97

Continua il momento positivo del Baskonia, che dall’avvicendamento in panchina tra Prigioni e Martinez hanno cambiato marcia conquistando la terza vittoria in quattro gare. Ne è vittima lo Zalgiris di coach Jasikevicius, che ferma la striscia di due successi europei e rimane con un bilancio del 50% in EuroLeague. Gli ospiti partono meglio con Jayson Granger, portandosi sul 9-2 dopo nemmeno tre minuti di orologio; Micic e Jankunas, alla fine i migliori per i padroni di casa, riaccendono il tifo della Zalgirio Arena riequilibrando il match nel corso del secondo parziale, ma il Vitoria ammazza praticamente la gara tirando in maniera celestiale da tre punti. L’8/11 nei secondi 10’ firma un break di 30-9 in sei minuti e mezzo per il 32-54 dell’intervallo. Gli uomini di Martinez toccano anche il +26, subiscono il ritorno avversario fino al -7 dettato da Jankunas, Kavaliauskas e White, ma sono le triple di Beabouis e Matt Janning a chiudere definitivamente i conti.

(credits Euroleague Basketball)

Real Madrid – Unicaja Malaga 89-57

Tutto facile per i blancos, che tornano alla vittoria rispondendo in maniera energica alla scoppola subita due giorni fa contro il Baskonia. Sono soltanto 57 i punti concessi a Malaga, praticamente mai in partita e alla quinta sconfitta stagionale nella campagna europea. La partenza di Brooks e Milosajevic sembrava presupporre un altro tipo di match, ma Fernandez e Campazzo rimettono subito in avanti i padroni di casa. L’Unicaja perde feeling con il canestro, non segna per più di cinque minuti permettendo al Real, trascinato da un Doncic meno realizzatore ma comunque dominatore (alla fine sono 13 punti, 10 rimbalzi e 6 assist), di doppiare gli avversari sul 24-12. Malaga non trova la forza di replicare, sbaglia tantissimo al tiro (16/38 da due, 5/23 da tre) e non riesce praticamente ad entrare mai in partita, lasciando campo liberissimo al Real che dilaga progressivamente fino al +32 finale.

 

 

(Alessandro Aita, Fabrizio Quattrini)