(Foto Savino Paolella 2015)

Niente da fare per Milano nella infuocata Kombank Arena (Foto Savino Paolella 2015)

COSA E’ SUCCESSO – Turno pieno di match degni di nota, dalla vittoria esterna del Maccabi sul campo di Kazan, mai semplice per nessuna compagine, al rilancio del Fener nel derby contro l’EFES Andalou, in caduta libera dopo la sconfitta contro l’EA7. Proprio l’EA7 di coach Repesa getta al vento la possibilità di conquistare la possibilità di vincere la quinta partita nelle prime otto giornate, cosa mai accaduta e che avrebbe dato ulteriore sicurezza a un gruppo che in ogni caso non sta sfigurando in ambito continentale. Simonovic e la Kombank Arena (14359 i presenti “stimati”, con decibel che, scusando il gioco di parole, si sono fatti sentire per tutti i quaranta minuti di gioco) hanno avuto la meglio del quintetto meneghino, nonostante una buona partenza per Gentile e soci. Purtroppo però nel secondo periodo di gioco, il 4/5 dalla lunga del trentenne giocatore serbo ha ammazzato il match, ribaltando il parziale di di più cinque accumulato nei primi dieci minuti da Milano e donando un margine che si è man mano ampliato negli ultimi venti di gioco, grazie anche alle 17 palle perse (4 a testa per Gentile e Kalnietis, 3 per Hickman) dell’EA7, che denotato una più che impercettibile latitanza di playmaking puro.

Riscatto avvenuto invece per il Baskonia, che vince in casa contro Bamberg nonostante i soli due punti di Bargnani ma con prove spaziali di Larkin (15), Voigtmann (20) e Beaubois (20): il terzetto, accompagnato da Hanga (16) ribalta un primo tempo chiuso a meno 15 (32-47) e pian piano, spalle al muro, risale, sospinto dal pubblico casalingo e dagli innumerevoli errori del quintetto tedesco che vede brillare solo Melli e Miller, ma che agonisticamente parlando si rilassa troppo presto, ed in una competizione come questa, ogni momento di pausa “regalato” agli avversari, lo si paga a caro prezzo, anche a più quindici a 17’ dal termine, soprattutto se fuori casa.

Venerdì si apre con la vittoria del Galatasaray contro Darussafaka, che smuove la coda della classifica nonostante i problemi tecnici, dirigenziali e gestionali che accompagnano il team di Istanbul giallo-oro; vittoria anche per il CSKA in casa, contro lo Zalgiris di Jasikevicius, nonostante l’assenza pesantissima dell’MVP Nando De Colo. Teodosic fa pentole e coperchi uscendo dalla panchina, ne mette 25 con 5 assist e porta a casa due punti fondamentali per rimanere nel top della classifica del girone unico. Resta da vedere quanto il CSKA dovrà fare a meno del play francese, numeri alla mano freccia determinante all’arco di Itoudis, spesso molto più del geniale play serbo.

foto di fabrizio Stefanini

Llull grande trascinatore del Real Madrid nel doppio impegno settimanale (foto di Fabrizio Stefanini)

Chiudono i due derby: quello greco e quello spagnolo. Il primo, vinto all’ultimo secondo dall’Olympiakos grazie anche alla splendida prestazione di Spanoulis (22 e 8 assist), coadiuvato dal solito Printezis (16) e da un buon Hackett (11 e 3 assist), il secondo largamente dominato dal Real, corsaro a Barcelona con i 20 di Llull, i 19 di Carroll e la doppia doppia da 18 e 11 rimbalzi dell’MVP di giornata Randolph.

GAME OF THE WEEK – Il derby tra Pana e Olympiakos è storicamente tra i più caldi del continente, e la sfida andata in scena ieri all’Olimpic Sports Center di Atene non è stata assolutamente da meno rispetto ai precedenti scontri tra le due compagini rivali ateniesi. Xavi Pascual affida le chiavi del suo attacco a Calathes e K.C. Rivers, che ripagano la fiducia del coach spagnolo rispondendo botta su botta a Spanoulis e Printezis, dynamic duo collaudato ormai da qualche stagione, capace di far brillare gli occhi anche al pubblico avversario. Ritmo elevato, sin dalla palla a due, percentuali alte e attacchi che tendono a prevalere sulle difese, il tutto confezionato per i primi dieci minuti di gioco che lasciano il risultato sulla parità a quota 23. Nel secondo periodo però gli ospiti stringono qualche vite difensiva, concedono 16 punti e ne mettono a segno 24 con Spanoulis che piazza tre triple su quattro tentativi e il solo Fotsis, assieme a Calathes, a cercare di mantenere a galla i suoi.

Nonostante questo però, il Pana risale nel terzo periodo, ricucendo lo strappo, avendo qualcosa da Bourousis, questa volta uscito dalla panca a differenza del match contro il Real, e piazzano un parziale di 7-0 fissa il punteggio sul più due a 10’ dal termine, 63-61. Gli ultimi dieci di gioco sono tutto ciò che ci si aspettava da questo match: intensità, gioco duro, difesa e giocate dai fenomeni in campo e chi ha più fenomeni, di solito, vince: Spanoulis e Printezis salgono definitivamente in cattedra, il play con assist e punti determinanti, Printezis con il canestro del vantaggio e il tiro libero segnato del definitivo più due, che costringe successivamente Pappas a sparare sul ferro la tripla del possibile ribaltone finale, questa volta non completato dai verdi ateniesi. Vince l’Olympiakos, una vittoria che sarà di certo fondamentale nel proseguo della campagna europea.

HIGH FIVE: Spanoulis (22 punti, 8 assist, 24 di valutazione), Teodosic (25 punti, 5 assist),  Sloukas (21 punti 3/4 da 2, 3/3 da 3 e 6/6 tl), Simonovic (23 punti, 5/9 da 3 in 24 minuti), Randolph (18 punti, 11 rimbalzi, 25 di valutazione in 21’)

LOW FIVE : Zisis (5 punti, 0/2 da 2, 1/3 da 3, 4 palle perse), Macvan (4 punti, 0/2 da 2, 0/1 da 3), Koponen (2 punti, 1/3 da 2, 0/3 da 3), Perperoglou (17’, 2 punti, 1 to), Radosevic (2 punti, 16’, 1 palla persa, -3 valutazione)


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