L’Efes fa festa (foto Accardo)

Come Luka Doncic nel 2018, Vasilije Micić vola in NBA da MVP della stagione regolare e delle Final Four di Eurolega. Il suo talento, insieme a quello del redento Larkin, ha abbattuto il muro difensivo della corazzata Barcellona. Ataman, che in tedesco potrebbe diventare Hauptmann (capitano) sale sul trono di Europa dopo l’Eurocup vinta con il Galatasaray nel 2016.

La coppia Micic-Larkin ha confezionato 56 punti (25+21), stando a riposo soltanto 8’ in totale: l’Efes ha vinto questa Eurolega semplicemente con il talento dei suoi due migliori giocatori, al di là di tatticismi, rotazioni e tentativi che soltanto l’avversario – il Barcellona – poteva permettersi. E chiude nel migliore dei modi un biennio che l’ha visto dominare in Europa, guadagnarsi il soprannome di “imbattibile” prima che la pandemia interrompesse la stagione passata, e competere con corazzate ben più attrezzate dal punto di vista del budget. Se è vero che in Turchia gli stipendi entrano quasi puliti nelle tasche dei giocatori (la tassazione è intorno al 20) e negli altri paesi europei supera sempre il 30, è palese che tra i 41 milioni di euro di budget del Barcellona e i 24 dell’Efes c’è una bella differenza.

Curiosamente Ataman deve ringraziare anche un ragazzo nato a 18 km dall’Anxess Arena, Tibor Pleiß, che in appena 8’ di gioco ha messo a segno 5 punti e 3 rimbalzi, ma sono le giocate che hanno permesso all’Efes di risalire dal -10 dove si erandato a cacciare nel secondo quarto. E un ragazzo della Tracia, nato nell’antica Adrianopoli, quel Sertaç Şanlı già decisivo in semifinale e oggi autore di 12 punti in 13’. La gestione dei lunghi, con la solidità di Dunston e di Moerman a complemento (8 rimbalzi) è stato l’altro fattore che ha condotto i turchi alla vittoria finale.

A fine gara il coach del Barcellona Jasikevicius non recrimina per la condizione precaria di Calathes (0 punti in 17’), ma per i presunti falli non fischiati subiti dal suo top scorer: “Ci sentiranno, non lascerò che finisca così, non mi importa se prendo un altra multa. Cory Higgins merita più rispetto, come lo meritano i nostri avversari di grande talento”. Questo il suo commento sulla gara: “I dettagli sono stati decisivi, abbiamo concesso troppi canestri facili e non sempre seguito il piano di gioco. Nell’ultimo quarto abbiamo commesso due errori cruciali che ci sono costati 6 punti. Sono arrabbiato per stasera ma allo stesso tempo orgoglioso di quello che ha fatto la mia squadra quest’anno. Bisogna lavorare sui dettagli per vincere il titolo”.

Micic e Ataman in conferenza stampa (foto Accardo)

L’MVP sfoggia l’apparecchio e un grande sorriso: “Sono felice, anche perché i turchi festeggiano in modo simile a noi serbi e la notte sarà lunga”. Poi all’improvviso, durante la conferenza stampa, il team fa irruzione per innaffiarlo di spumante insieme al coach. Ataman è incontentabile: “Ora dobbiamo tornare nella final four, questo non ci basta, ma sono felicissimo. Penso che lo abbiamo meritato, giocando una grande partita contro una squadra. Aspettavamo questo momento dal 2019”. Quindi si lascia andare al patriottismo: “Sono molto felice per il mio paese. Erdogan mi ha chiamato, per congratularsi, appena finita la partita. Da noi gli stranieri sono i benvenuti”.

di Nicola Accardo, a Colonia