NUMERI – Fenerbahce sicuro del primo posto, CSKA Mosca quasi. Il Barcelona inguaia decisamente il Real che dovrà andare ad Atene e Vitoria a giocarsi la qualificazione, mentre nel gruppo E il Crvena Zvezda fa un passo avanti quasi decisivo verso i playoff.

Classifica Gruppo E: Fenerbahce 10-1; Lokomotiv, Panathinaikos e Crvena Zvezda 7-4; Efes 5-6; Malaga e Darussafaka 3-8; Cedevita 2-9

Classifica Gruppo F: CSKA 8-3; Vitoria 7-4; Barcelona e Real 6-5; Khimki, Bamberg e Olympiakos 5-6; Zalgiris 2-9

Milos Teodosic, chirurgico dalla lunga con un 6/9 (Fabrizio Stefanini 2015)

Milos Teodosic mette la tripla finale che ribalta il passivo dell’andata (Fabrizio Stefanini 2015)

CSKA, UNA VITORIA DA PRIMATO – Squallido gioco di parole per il big-match di giornata tra il CSKA ed il Laboral Vitoria, appaiate fino a giovedi in vetta al gruppo F. Vince il CSKA secondo pronostico, ma il Laboral non demerita e si può anche mangiare le mani per aver sciupato nel finale il +10 maturato all’andata e che di fatto, a 3 giornate dalla conclusione, mette i russi quasi al sicuro per il primo posto. La gara, per quanto bella e spettacolare, non offre molte emozioni perché dopo la partenza sprint di Vitoria, grazie alle giocate di Adams e di un pirotecnico Hanga (19 punti, 60% al tiro, 7 rimbalzi e 4 recuperi), il CSKA prende in mano le operazioni e con un paio di break scappa sul +14 alla pausa lunga. Vantaggio che resta sempre intorno alla doppia cifra di vantaggio, fino a quando nel finale grazie ancora ad Hanga e Bourousis Vitoria torna sul -7 un paio di volte, prima che i baschi buttino via un paio di attacchi per poi subire la bomba finale di Teodosic che vale il +12 ed il break nello scontro diretto. Gara di grandissima sostanza di De Colo, che ne fa 19 tirando 8 volte, per un complessivo 27 di valutazione, anche se una bella impronta sulla gara la mette Vorontsevich con 17 punti, 3 rimbalzi e 4 assist. A Vitoria non basta Hanga, perché Bourousis gioca una gara normale e gli esterni non riescono ad incidere con il tiro da fuori (7/29 di squadra). Resta la certezza di avere la qualificazione a portata di mano vincendone almeno una delle ultime 3.

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Ottima gara per Bogdanovic (foto di Fabrizio Stefanini)

18…AND COUNTINGNon si ferma la marcia del Fenerbahce che in un colpo solo trova la diciottesima vittoria consecutiva in casa in Eurolega (ultima sconfitta a gennaio 2015 contro l’Olympiakos) ed il primo posto nel gruppo E. Partita tutt’altro che scontata alla Ulker Arena nel derby contro il Darussafaka, perchè la squadra di Mahmuti riesce ad imbrigliare l’attacco gialloblu per 30′ (57-54 il parziale), fino a quando Bogdanovic (11 punti con 3/4 da 3) non prende un paio di iniziative che aprono un divario che un Gigi Datome da 9 punti nell’ultimo quarto (14 per lui, oltre a 5 rimbalzi e 3 assist) pensa bene di non dilapidare.

Il primo posto del Fenerbahce messo in ghiaccio dal Panathinaikos che, dopo 3 sconfitte, riesce finalmente a battere per la prima volta in stagione il Lokomotiv Kuban, alla seconda sconfitta consecutiva, cosa mai avvenuta quest’anno. E ancora una volta, come settimana scorsa, è il finale a costare caro ai ragazzi di Bartzokas. Il Lokomotiv guidato dalle triple di Janning e dalle giocate di Claver tiene quasi sempre la testa avanti e si presenta agli ultimi 5′ avanti di 7 punti (67-74). E’ Calathes insieme alle giocate di Elliott Williams a mettere insieme il parzialone di 17-5 che significa vittoria per la squadra di Djordjevic, oltre che secondo posto in coabitazione proprio con i russi, avanti grazie agli scontri diretti.

EROI FINALIDue gare fondamentali per la corsa al terzo e quarto posto del gruppo F, vinte nel finale da Barcelona e Bamberg grazie agli eroi della serata Perperoglu e Wanamaker. I blaugrana vincono il secondo clasico di stagione in Eurolega, il terzo se contiamo anche la Liga ACB e mettono il Real con le spalle al muro perché costretto ad andare a cercare la qualificazione ad Atene e Vitoria, non proprio due campi facili. Gara assurda nello svolgimento con il Barça che gioca in Paradiso per 13′ minuti, toccando il 31-6 e tenendo a 2, dicasi 2 punti, l’attacco del Real nei primi 8′ di gara. Non può essere vero ed infatti le merengues mettono assieme un 9-22 per rientrare sul -12 alla pausa lunga, che si allunga fino ad un clamoroso 21-52 ad 8′ dalla sirena finale, fino a toccare il massimo vantaggio su un appoggio di Gustavo Ayon. Xavi Pascual vede le streghe ma Perperoglu (20 per lui alla fine) ne mette 7 punti nell’ultimo minuto, con una giocata decisiva da 3 punti successiva all’ultimo vantaggio Real. A Pablo Laso non basta la solita serata in ufficio di Ayon, se Rodriguez e Llull faticano ad entrare nel match e Rudy Fernandez, al rientro dal lungo infortunio, fa virgola in 18′ in campo.

Più incredibile però la prestazione di Wanamaker, capace di segnarne 18 negli ultimi 5′ e di mettere gli ultimi 13 della partita per i suoi. Una gara che per Trinchieri non si era messa benissimo, perché il Khimki con Ivanovic in panchina è molto più attento difensivamente e conduce le danze per oltre 36′, toccando il +8 (56-64) ad inizio ultimo quarto. Bamberg sta in piedi grazie al gran lavoro di Radosevic (18 punti) e Melli (7 punti e 13 rimbalzi per lui) sotto i tabelloni e ad un Nikos Zisis (16 punti ed 8 assist) che come il buon vino continua a migliorare con l’avanzare dell’età. I tedeschi producono un primo break in apertura di ultimo quarto grazie proprio a Radosevic e Zisis, ma serve Wanamaker quando il Khimki ritorna sul +8 a 4′ dalla sirena. L’ex Pistoia orchestra prima il 13-0 che porta Bamberg avanti per la prima volta nel match, poi si mette in proprio firmando da solo gli ultimi 13 punti che regalano a Trinchieri la vittoria della speranza, anche se sarà necessario vincerne almeno due delle prossime tre per sperare nei play-off.

LE ALTRE PARTITE – All’inferno e ritorno. Il Crvena Zvezda vede le streghe, affonda a -19 in apertura di terzo quarto alla Martin Carpena di Malaga, poi Guduric e Miller sono i protagonisti del primo break cdi 6-21 he riporta i serbi a due possessi di distanza, prima che nell’ultimo quarto Simonovic vada on-fire e diventi protagonista del 7-23 che lancia i ragazzi di Radonjic sul +9 chiudendo di fatto il match. E probabilmente il discorso qualificazione ai playoff per la prima volta nella storia per la squadra di Belgrado. Basterà un’altra vittoria, oppure una sconfitta dell’Efes, per cui resta ancora un lumicino di speranza dopo il successo sofferto contro il Cedevita. I croati sono quelli da trasferta e partono fortissimo spinti dalle triple di Gordic toccando anche il +10. L’Efes si aggrappa ad Heurtel (19 punti, 8 assist) per rientrare in partita e restare in scia, fino a completare il sorpasso nell’ultimo quarto, con la tripla definitiva di Batuk a 2 minuti dalla sirena. 

Si fa incandescente, infine la lotta per gli ultimi due posti del gruppo F, con l’Olympiakos che resta in scia a Real e Barcelona, raggiungendo Khimki e Bamberg, dopo la vittoria in carrozza contro lo Zalgiris. La partita dura di fatto 15′, quelli che impiega Printezis ad entrare in partita, dopo un primo quarto da ritmi lenti in cui lo Zalgiris fa il suo costruendo un minimo vantaggio con un 7-0 di parziale. I biancorossi però cambiano repentinamente marcia, spinti anche e soprattutto dalle giocate di Hackett e Papapetrou, che insieme a Printezis costruiscono il parziale che fa allungare l’Olympiakos prima della pausa lunga. Al rientro dagli spogliatoi la squadra di Sfairopoulos nasconde il canestro ai lituani che ne mettono 5 in 7′ di gioco precipitando a -18 e dicendo addio alla partita. Settimana prossima alla Peace&Friendship Arena una sfida che é stata finale europea 2 volte negli ultimi 3 anni ma che questa volta varrà solo come spareggio per non restare fuori dai play-off.

Brad Wanamaker, tra i migliori per Pistoia (Foto: Savino Paolella)

Wanamaker, qui ai tempi di Pistoia, pazzesco nel finale di gara contro il Khimki (Foto: Savino Paolella)

MVP – Pazzeschi gli ultimi 5′ minuti di Bradley Wanamaker, che trasforma una partita da schiaffi in una delle più clamorose prestazioni individuali viste in Eurolega. Per 22′ vivacchia con un deludente 3/10 dal campo che gli frutta 7 punti, anche se si mette al servizio della squadra aiutando a rimbalzo (6) e smazzando 4 assist. Quando il Khimki tocca di nuovo il +8 a meno di 5′ dalla sirena, però, mette il mantello da supereroe e non ce n’è per nessuno, facendo 6/7 al tiro con due giochi da 3 punti, 1 assist per una tripla di Zisis, 1 rimbalzo ma soprattutto subendo 4 importantissimi falli per mettere i chiodi sulla bara.

THE UNEXPECTED – Definire unexpected un giocatore dell’importanza tattica di Stratos Perperoglou, fondamentale nel doppio successo europeo dell’Olympiakos, è quasi una bestemmia. Eppure nello schema tattico del Barça lui dovrebbe essere quello che porta la croce, non quello che si mette a cantare. Nel fondamentale clasico di giovedi sera, invece, fa entrambe le cose, con 20 punti e 6 rimbalzi, la giocata da 3 punti decisiva e la leadership finale nel prendersi i tiri dalla lunetta che hanno messo in ghiaccio la vittoria.

MILESTONE Non finisce mai di stupire, anche adesso che la sua carta d’identità dice (quasi) 33. Nikos Zisis tocca, nella vittoria del Bamberg contro il Khimki, quota 250 partite giocate in Eurolega e lo fa giocando con la sua solita e ormai proverbiale intelligenza, aggiungendoci però anche la ciccia, fatta di 16 punti, 5/8 al tiro ed 8 assist, rimpolpando delle statistiche che sono tra le migliori della sua ormai lunghissima carriera in Eurolega, iniziata al AEK Atene e proseguita in Italia, tra Treviso e Siena, passando da Mosca e con le parentesi di Istanbul, sponda Fenerbahce, e Kazan, prima di approdare al Bamberg di un Trinchieri che lo ha voluto fortemente in estate per guidare il suo attacco. Auguri Nikos, e non smettere mai di illuminare il gioco.


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