RICCARDO SABADINI

Esattamente un girone dopo, la partita più difficile per l’OraSi Ravenna si materializza contro i cugini della Unieuro Forlì: ad essere sinceri, gli spettri per gli uomini di coach Martino si manifestarono proprio dopo il derby perso, la terza sconfitta consecutiva, nel lunch match alla Unieuro Arena, al termine di una prova loffia e piena di sbavature, nonostante la coraggiosa rimonta del finale che aveva illuso gli oltre 300 tifosi giunti in terra forlivese.
Un girone dopo, questa volta alla vigilia del sentitissimo derby, sono ancora delle ombre ad aleggiare sopra la testa di un’OraSi che sembrava aver imboccato la strada giusta, toccando l’apice con la striscia di cinque vittorie consecutive e la netta affermazione al Pala Cattani sulla GSA Udine, e che ora deve fare i conti con gli spettri di tre ko in sette giorni che hanno messo a rischio la partecipazione ai playoff.
Ma cos’è successo a Ravenna? Quali sono le cause di questo momento di flessione?

OraSi Ravenna (foto di Pasquale Cotugno)

Il calo di Jacopo Giachetti: durante la striscia di vittorie, e più in generale nella fase centrale del girone d’andata, Giachetti aveva letteralmente incantato il pubblico giallorosso, che non aveva mai avuto la possibilità di avere un giocatore con un pedigree così importante. Dopo una partenza stentata aveva preso in mano la squadra, sia in fase realizzativa che sopratutto dal punto di vista della leadership. Nelle ultime uscite, il playmaker livornese è parso in calo di forma (nelle ultime tre sconfitte più palle perse (6) che assist (5), e un pessimo 7/24 dal campo), un calo che si può considerare anche fisiologico se si considerano le 34 primavere e gli oltre 31 minuti di media di permanenza sul parquet. Inevitabilmente Ravenna non può prescindere dal suo condottiero, l’unico uomo a disposizione di coach Martino che ha il carisma necessario per trascinare i compagni.

La difesa: nelle ultime tre sconfitte Ravenna ha subito quasi 84 punti di media, quasi dieci in più rispetto alla media che la difesa di Rice e compagni concedeva. La cosa che più ha colpito sono i tanti canestri facili concessi, sopratutto nella sciagurata sconfitta casalinga con Ferrara: con gli esterni che faticano a contenere i pariruolo avversari e con Grant che non ha la stessa dinamicità di Smith e che quindi spesso non riesce a chiudere in tempo, è arrivata una pioggia di tiri non contestati che ha fatto perdere fiducia ai giallorossi. Un altro problema è quello degli accoppiamenti difensivi: come sottolineato da Martino dopo la sconfitta con Ferrara, la scarsa fisicità dei vari Giachetti, Montano e Vitale rende spesso difficile lo schierarli in campo contemporaneamente perché poi la difesa si trova in situazione di continuo mismatch contro gli esterni avversari. Il giocatore chiave in questa ottica sarebbe Sgorbati, l’unico che può garantire un certo tipo di fisicità ma che sta vivendo una stagione difficile.

La panchina: la produzione della panchina nelle ultime settimane è crollato in modo verticale: Montano, dopo una striscia positiva, sta attraversando un altro periodo difficile e non riesce ad incidere sulle partite, soffrendo sopratutto nella metà campo difensiva. Raschi, nonostante la straordinaria intelligenza cestistica, sta faticando contro avversari più giovani e atletici, mentre Chiumenti sta continuando a litigare col canestro dalla linea della carità. I giovani, nonostante quando siano stati chiamati in causa abbiano dato il loro contributo, non riescono a trovare spazio con continuità e garantire quella profondità che servirebbe alle rotazioni di coach Martino. Tutto questo comporta che l’attacco è interamente sulle spalle di Rice e Grant, con il primo che sta facendo pentole e coperchi, andando spesso oltre le più rosee aspettative mentre Grant, nonostante la bontà dei numeri, non convince del tutto, sopratutto nella metà campo difensiva dove non riesce ad essere cattivo ed incisivo come il suo predecessore Smith.

(2017 © Foto Alessio Brandolini)

E’ vero che durante una stagione sono leciti alti e bassi ma OraSi sa che si gioca molto nelle prossime due partite, in casa con Forlì e sul parquet dell’Assigeco Piacenza, sulla carta due sfide alla portata dei romagnoli. Il calendario infatti non sorride ai romagnoli che dopo la parentesi Coppa Italia ospiteranno la Fortitudo per poi fare visita a Verona e Montegranaro e infine attendono la visita della lanciatissima De Longhi Treviso. Se i bizantini vogliono partecipare alla post season devono fare bottino pieno e centrare qualche colpo in seguito perché le rivali marciano a ritmo altissimo e non sono ammessi altri passi falsi.
E quale migliore occasione per riprendere a marciare di un derby sentitissimo che si preannuncia tutto esaurito???