Adriano Vertemati (Foto di Danilo Scaccabarossi)

Il 28 ottobre la Remer Treviglio si presenta al HYPE Forum di Biella a distanza di 72 ore da un derby intenso e vinto dopo un overtime, al tramonto di una gara sempre ad inseguire, in cui il bello ed il brutto dell’inizio di stagione della Blu Basket si fondevano insieme. La sfida di Biella, contro una squadra in crisi, è vista da molti (tifosi) come la possibilità di dare continuità al primo successo stagionale. Ne viene fuori una gara strana, da cui Treviglio esce con il passivo peggiore (-21) di questo avvio di campionato che genera anche qualche malumore tra la tifoseria per le scelte estive della società e per un allenatore reo di aver guardato troppo alle possibili alternative prima di continuare l’avventura con la Blu Basket. In casa Remer, invece, la sconfitta viene vissuta in modo molto diverso, come lo stesso Adriano Vertemati precisa in sala stampa dopo la gara contro la Leonis. “Ho visto e rivisto la partita di Biella e sinceramente io non l’ho trovata così brutta come molti dicono. Abbiamo pagato un approccio sicuramente conservativo, anche per via della fatica del derby, ma i ragazzi a mio parere hanno interpretato bene dal punto di vista tecnico la gara cercando di fare tutte le cose che ci eravamo detti“. Una visione che, dopo 15 giorni, può essere tranquillamente sottoscritta. D’altra parte noi stessi, guardando quella partita, avevamo visto dei segnali di miglioramento che, risultato finale a parte, sembravano confermati dagli ultimi 15′ giocati alla pari con Biella.

(credits 015tv)

IL LAVORO PAGA – La gara di Biella è stato uno spartiacque dell’inizio di stagione della Blu Basket, soprattutto perché da quel momento lo staff tecnico ha potuto lavorare con tutti o quasi i giocatori a pieno regime, se si esclude il nuovo stop di Olasewere, rimpiazzato nell’ultima settimana da Mitja Nikolic. La qualità del lavoro settimanale, su meccanismi offensivi e difensivi, si è subito vista prima contro l’Eurobasket ma sopratutto nella prima vittoria esterna su Agrigento. Due vittorie non banali, perché ottenute contro squadre difficili da affrontare per motivi diversi. La Leonis è squadra esperta e con giocatori come Amici ed Hollis che potevano accoppiarsi bene ai giocatori di Treviglio, così come la presenza di ottimi tiratori poteva far pagare dazio ad una difesa che nelle prime giornate aveva faticato a trovare un buon bilanciamento difensivo. L’aggressività di Treviglio, però, ha letteralmente messo fuori partita Roma sin dalla palla a 2, regalando a tifosi molto perplessi una vittoria in carrozza con 30 punti di margine, 5 uomini in doppia cifra, 48 rimbalzi di cui 17 in attacco, ma soprattutto una fluidità offensiva che non si era mai vista in stagione, con ben 25 assist ed il 42% da 3 punti, doppiando Roma in valutazione complessiva.

(credits Blu Basket Treviglio)

La gara di Porto Empedocle contro la capolista Agrigento nascondeva altre difficoltà. Sulla carta Agrigento non è (a nostro avviso) superiore a Treviglio, ma tatticamente ha delle armi che possono fare male alla squadra di Vertemati. A partire dall’effervescenza di Bell, un tipo di giocatore che Caroti fin qui ha sempre faticato a contenere, oppure l’atipicità di Cannon che rischiava di mandare fuori ritmo e zona Borra, ma anche i tiri in uscita dai blocchi lontano dalla palla di Pepe ed Evangelisti. La Remer ha approcciato la gara, almeno difensivamente, in modo molto simile a quella con Roma. Tanta aggressività sul perimetro, cambi sui blocchi lontano dalla palla e qualche rischio preso solo su Zilli (battezzato al tiro) e Cannon ed un cattivo bilanciamento difensivo che ha portato a tanti rimbalzi offensivi Agrigento, dato statistico che di fatto ha tenuto in vita la squadra di Ciani nei primi 20′. In attacco la fluidità offensiva non è mai venuta meno ed i numeri (simili alla gara con Roma) sono lì a dimostrarlo. Eppure c’è stato un ulteriore step, la capacità di Caroti (ma anche di Palumbo quando è stato chiamato in campo) di coinvolgere e mettere in ritmo tutta la squadra, incluso un voglioso Mitja Nikolic, che ha bagnato il suo esordio con 12 punti, con 4/7 al tiro e 4 rimbalzi, ma anche un gran lavoro difensivo a supporto di Borra, che ha limitato notevolmente Cannon nella seconda metà di gara. Tutto questo ha complicato non poco il lavoro difensivo di Agrigento, che si adattava su Pecchia e veniva punita da Roberts, lavorava sulle uscite dell’americano e non aveva alternative per i tiri e le penetrazioni di Frassineti (12 punti e 3 assist per lui). Poi quando i giochi si rompevano ecco la vera novità (cercata in estate con questa scelta), la capacità di Roberts di giocare in isolamento e battere sistematicamente l’avversario di turno, arrivando al ferro (ha chiuso con 5/7 da 2 punti) o smazzando assist.

Ad Agrigento Roberts vero leader offensivo (foto di Danilo Scaccabarossi)

CONSAPEVOLEZZA – Ma aldilà dell’aspetto tecnico e tattico, ciò che ha colpito di più della Remer nelle ultime due gare è l’approccio e la tenuta mentale. L’inizio di stagione è stato segnato, spesso, da pericolosi alti e bassi all’interno della stessa partita. Si pensi al blackout di inizio ripresa con Legnano, oppure all’ultimo quarto con Scafati, ma anche ai 5′ a cavallo della pausa lunga di Biella. Sintomi di una squadra a cui mancavano certezze sia tecniche che tattiche. Nelle ultime due vittorie, invece, si è vista una squadra consapevole, prima di tutto dei propri riferimenti tecnici, con una precisa identità offensiva e difensiva e la capacità di dominare tatticamente il match. Che vuol dire non solo preparare bene la partita ma soprattutto riuscire a trovare soluzioni alternative a partita in corso, rispondendo alle correzioni dell’avversario senza perdere né qualità offensiva né aggressività difensiva, basti pensare al miglior bilanciamento difensivo nella seconda metà di  gara contro Agrigento, a cui sono stati lasciati solo 2 rimbalzi offensivi. Treviglio ci è riuscita in entrambe le gare e non è un caso che abbia perso solo 2 quarti degli ultimi 8 disputati (che diventano 9 se contiamo anche l’ultimo di Biella…).

(credits Lega Nazionale Pallacanestro)

Ursulo D’Almeida, uno dei migliori in questo avvio di stagione (foto di Danilo Scaccabarossi)

TUTTO A POSTO? – Ovviamente le 3 vittorie nelle ultime 4 partite se da un lato hanno aiutato la classifica a diventare meno brutta ed alzato di parecchio l’umore della squadra (ed anche dei tifosi), dall’altro non possono aver cancellato tutti i dubbi delle prime giornate che poi, dal nostro punto di vista, sono gli stessi avanzati in fase di presentazione della stagione. Al netto di una estate passata a fare di conto ed investire al meglio i pochi soldi a disposizione, il presidente Testa ed il suo staff hanno dato in mano a coach Vertemati una squadra molto intrigante e meglio assemblata rispetto all’ultima stagione, ma con il grande interrogativo di giocatori fragili dal punto di vista fisico. Olasewere è rientrato ma si è fermato dopo 5 giornate per un problema all’altro ginocchio, per lo sfortunatissimo Frassineti parlano le 34 partite giocate nelle ultime 3 stagioni, Borra ha giocato l’ultima stagione completa a Roseto nel 2015/16 ed è reduce dall’infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fermo 3 mesi lo scorso anno. A questo si è aggiunto l’infortunio di Roberts alla seconda giornata che ha ovviamente complicato i piani e rallentato una crescita di squadra che in pre-campionato sembrava già avviata. Tutto questo per dire che la Remer è costruita bene ma che, per sua stessa natura, ha bisogno che tutti stiano in salute per poter esprimere al massimo il suo potenziale. L’unico modo che ha questa squadra per andare oltre qualche limite tecnico e potersi giocare le proprie carte contro chiunque, in un campionato che resta difficile ma anche equilibrato e dagli scenari intriganti.

Tommaso Marino 8 stagioni a Treviglio (foto di Danilo Scaccabarossi)

IL FUTURO – Ironia della sorte il futuro della Remer passa dal suo passato e da Tommaso Marino che con la sua Mens Sana incrocerà il cammino di Treviglio sabato sera. Una sfida sicuramente sentita da ambo le parti, per quello che Marino ha dato a Treviglio, per quello che Marino ha rappresentato (insieme a Rossi) negli ultimi 4 anni della Blu Basket. E’ una sfida che dirà molto sulla salute mentale e fisica di Treviglio, che a Siena chiude un quarto di campionato con 5 trasferte su 8 gare, e può essere un crocevia importante perché dopo la Remer avrà 3 gare su 4 in casa da poter sfruttare, oltre alla trasferta di Frosinone contro Cassino, per provare a risalire la china. Insomma un calendario che sulla carta sembra sorridere e se, come dicevamo poco sopra, la salute accompagnerà i ragazzi di Vertemati chissà che la sfida natalizia del PalaLottomatica non possa rappresentare quasi un esame di maturità per la Blu Basket.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati