Idealmente (ma anche praticamente) si è chiusa ieri sera al PalaFacchetti un’era del basket trevigliese, quella contraddistinta dalla coppia Marino-Rossi in campo e Adriano Vertemati in panchina. In un PalaFacchetti straordinariamente aperto di metà luglio, in una calda sera di martedi 17 (giorno simbolico e non scelto a casa), i tifosi della Blu Basket hanno voluto regalare ad Emanuele Rossi quel caloroso e commosso saluto che le vicende di mercato sembravano aver negato.
Con l’addio del capitano si chiude un ciclo che, pur con le dovute proporzioni, possiamo definire vincente con Treviglio che ha raggiunto 4 volte su 5 i playoff, mancandoli nel 2015/16 solo all’ultimo rimbalzo, e raggiungendo nel 2014/15 il quarto posto nell’allora A2 Silver, probabilmente il momento più alto di questo ciclo insieme alla gara-5 playoff 2016/17 a Trieste. Tanto si è scritto e detto sul come la Blu Basket ha deciso di rinunciare ad Emanuele Rossi. Di sicuro il giocatore, anche per motivi personali, avrebbe rinunciato volentieri ad una buona fetta di stipendio pur di continuare a giocare a Treviglio, ma la società ha deciso diversamente ed evidentemente alla base della scelta ci sono anche motivazioni tecniche, come quella di puntare deciso su un giocatore come Jacopo Borra, giocatore su cui Adriano Vertemati ha sempre creduto. Ed è proprio l’allenatore milanese l’ultimo baluardo del vecchio ciclo, trait d’union tra il passato ed il futuro della Blu Basket, anche lui tentato di percorrere altre strade ma alla fine convinto dalla società che un nuovo ciclo può aprirsi. Ripartendo soprattutto da un gruppo di giovani che la società, pur in inaspettate difficoltà economiche per la perdurante assenza di un main sponsor, è riuscita a confermare in blocco. Pecchia, per qualcuno capitan futuro, Palumbo e D’Almeida sono tre giocatori su cui poter costruire. Soprattutto i primi due che hanno già dimostrato (il primo ampiamente, il secondo in prospettiva) di poter giocare stabilmente e senza paura anche in un campionato sempre più competitivo come sarà la A2 del prossimo anno.
IL QUINTETTO – Vista la mancanza, al momento, di grosse possibilità economiche è cambiata in questa campagna acquisti la strategia della Blu Basket targata Vertemati, che solitamente predilige squadre lunghe con almeno 8/9 giocatori intercambiabili e con soluzioni tattiche diverse. Viceversa quest’anno si è deciso di puntare su un quintetto solido, il giusto mix tra esperienza e gioventù, esplosività e fisicità, e dietro una panchina in divenire ma che sembra essere molto più di complemento rispetto al recente passato. Uno starting five ed un roster che ricordano molto quello messo in piedi nello stagione 2016/17, dove i titolari furono impiegati per oltre 22 minuti, con ben 3 giocatori oltre i 30′, mentre dalla panchina il solo Cesana sfiorò i 20′ di utilizzo e tutti gli altri restarono sotto i 15′. Lorenzo Caroti, al netto dei suoi 21 anni, ha dimostrato soprattutto nell’ultima stagione di sapersi prendere in mano una squadra di livello, gestendo l’attacco e mettendo sapientemente in ritmo i compagni. Il terzo posto, penalizzazione a parte, di Reggio Calabria è passato anche e soprattutto dalle sue mani e dalla sua intesa con Chris Roberts, il colpo sicuramente più importante del mercato della Blu Basket. L’ex Siena e Bologna è giocatore molto simile a quell’Adam Sollazzo che al Pala Facchetti ricordano con grande affetto. Bravo ad attaccare il canestro ed andare anche a giocare in post basso, Treviglio potrà prendere tanti vantaggi dal suo stile di gioco sia sul perimetro che sugli scarichi per i lunghi, senza disdegnare la sua capacità di costruirsi un tiro da solo e saper giocare in isolamento in caso di giochi rotti. La sua fisicità si sposerà perfettamente con l’altro grande colpo estivo, la conferma di Andrea Pecchia. Giocatore che è cresciuto talmente tanto nel corso dell’ultima stagione da diventare imprescindibile, su entrambe le metà del campo, nello scacchiere di Vertemati tanto da essere considerato da tutti il probabile capitano della nuova Blu Basket. Se riuscirà a lavorare e migliorare sul tiro piedi a terra, potrebbe diventare un arma non convenzionale e completare il suo percorso di crescita. Sotto canestro la coppia Olasewere-Borra può dare quella dose di intimidazione e protezione dei tabelloni che tanto è mancata la scorsa stagione, ma allo stesso tempo su entrambi ci sono alcune incognite legate ai loro problemi fisici. L’ala grande di origini nigeriane, già a Roma prima di giocare lo scorso anno a Orzinuovi e Rieti, ha chiuso anzitempo a marzo la sua stagione per la lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Questo vuol dire che il giocatore è in piena riabilitazione e che di fatto nella prima parte della preparazione il suo contributo potrebbe essere limitato. Certo è che il giocatore visto a Rieti per 20 partite ha dimostrato di poter essere più che utile, soprattutto per la sua abilità di giocare in pick&roll e spalle a canestro. Il 28enne lungo torinese, invece, è l’uomo su cui punteranno gli occhi di quasi tutti i tifosi trevigliesi, visto che andrà a ricoprire il ruolo di Emanuele Rossi. Sicuramente in debito con la fortuna (25 partite giocate nelle ultime 2 stagioni), Borra dovrà da subito recuperare il tempo perso e dovrà cercare di fare uno step in più in termini di minuti passati sul parquet. Difensivamente dovrà fidarsi meno delle sue lunghe leve e lavorare di più con i piedi, soprattutto sul pick&roll, mentre in attacco se riuscisse ad aggiungere qualche movimento spalle a canestro potrebbe garantire qualche alternativa offensiva in più.
LA PANCHINA – Ancora da completare con Palumbo e D’Almeida raggiunti da Edoardo Tiberti, lungo classe ’97, reduce da due stagioni in Serie B a Rimini dove, in particolare nell’ultima, ha cambiato passo crescendo molto e toccando cifre molto interessanti (oltre 10 punti e 6 rimbalzi per gara), tanto da essere nominato Miglior Under del mese di Aprile. Lui sarà uno di quelli ad avere molto spazio nelle rotazioni di Vertemati, così come Mattia Palumbo cambio designato di Caroti oltre che uno dei gioiellini del nostro basket e probabilmente uno degli Under più attesi nella prossima stagione. Talento a vagonate, faccia tosta ma una maturità in divenire soprattutto nei frangenti più caldi delle gare. Spesso e volentieri nella scorsa stagione si è lasciato tirare dentro a scaramucce verbali con giocatori più scafati di lui che hanno finito per metterlo fuori dal match, costringendo Vertemati a rinunciare al suo apporto. Dovrà lavorare soprattutto su questo aspetto durante l’estate, perché come già detto il talento non si discute ed insieme a Caroti forma, oltre che una coppia di play tra le più giovani, una di quelle potenzialmente più pericolose di tutto il campionato.
GIUDIZIO – Giudizio ovviamente sospeso, in attesa che il roster venga chiuso da almeno altri due nomi. Mezzanotte ha diverse richieste soprattutto in Serie A e da come la squadre sta venendo su difficilmente resterà a Treviglio. Si erano fatti i nomi di Bellan, poi accasato a Capo d’Orlando, e dell’albanese Taflaj, anche lui a Reggio Calabria lo scorso anno, ma per il momento di ufficiale non c’è nulla. Come dicevamo un roster con un quintetto forte e ben definito, seppur con le incognite fisiche di Olasewere e Borra, ed una panchina che dovrà dare supporto ma che, a parte Palumbo e Tiberti, sarà di complemento alla macchina di Vertemati. A nostro avviso, con le risorse economiche a disposizione, Treviglio ha messo in piedi uno starting five di tutto rispetto a cui adesso deve aggiungere un paio di tasselli in panchina e tra questi pensiamo debba esserci almeno un giocatore esperto, che possa stare in campo anche per pochi minuti ma che sappia produrre qualche punto veloce ed essere di supporto ai tanti giovani. In ogni caso, una volta asciugati gli occhi e salutati i vecchi amici, i tifosi trevigliesi dovranno voltare pagina ed iniziare a dare fiducia a società e staff tecnico che pur in mezzo a molte difficoltà stanno allestendo una squadra intrigante, che merita fiducia e tutto il supporto possibile.
Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati