Domenica 16 febbraio 2020, PalaOltrepò di Voghera. Va in scena Bertram Tortona-BCC Treviglio valevole per la 24^ giornata del girone Ovest di Serie A2. Treviglio domina per 25 minuti poi si fa superare da Tortona ma trascinata da Corban Collins la riprende prima che Caroti la decida dalla lunetta a 60″ dalla sirena. Per la Blu Basket, dopo un inizio di campionato difficile, è il quinto successo consecutivo che la lancia a ridosso delle prime della classe. Da lì a poche ore, però, arriverà lo stop a tutte le manifestazioni sportive per il sopraggiungere della pandemia da Covid-19.
L’ultima gara di Vertemati sulla panchina di Treviglio (a cura del canale Youtube Blu Basket Treviglio)
Svolgiamo il nastro e saltiamo a mercoledi 8 luglio 2020, in una calda mattinata estiva, con il Covid-19 che sembra allentare la morsa e le squadre che iniziano a pensare alla stagione successiva, da Treviglio arriva la notizia che ormai da giorni rimbalza tra gli addetti ai lavori. Adriano Vertemati lascia la guida tecnica della Blu Basket dopo 9 anni, 302 panchine, 167 vittorie e traguardi storici per la società con il più vecchio identificativo FIP che si appresta a celebrare i 50 anni di vita. E così la sfida di Voghera sarà (almeno per ora) l’ultima uscita di Vertemati come allenatore di Treviglio, la chiusura di un lungo ciclo che ha portato la società dalla Serie B fino alle semifinali play-off per la promozione in Serie A nella stagione 2018/19. Il giorno successivo iniziava il nuovo ciclo, con l’annuncio di Devis Cagnardi come successore del coach milanese. Una scelta nel solco della continuità, si potrebbe dire, considerando sia il pedigree di Cagnardi che le ultime sue stagioni sulla panchina di Agrigento. Dopo sei mesi di basket giocato, con dentro anche un altro stop per Covid-19, a tre giornate dalla fine della regular season e senza sapere ancora come sarà la formula per i mesi avvenire (anche se LNP nel momento in cui scriviamo ha confermato la fase ad orologio e diramato il calendario, pur restando critica la situazione di alcune squadre come Chieti), facciamo il punto della situazione di questa stagione di transizione per la Blu Basket, cercando di capire dove eravamo, dove siamo e dove la squadra potrà arrivare.
La situazione in classifica
A tre giornate dalla fine della regular season Treviglio si trova nella parte sinistra della classifica nel gruppo Verde, al momento in coabitazione in quarta piazza con un bilancio di 12 vinte ed 11 perse. Il rendimento è sorprendentemente (per la storia recente della squadra) migliore in trasferta (dove ha vinto 7 volte su 12) che sul legno del PalaFacchetti. Prima di perdere a Casale, la BCC era reduce da 5 vittorie esterne consecutive e l’ultima sconfitta risaliva alla trasferta di Capo d’Orlando del 10 gennaio scorso. Sul proprio campo, che negli ultimi anni era diventato un vero fortino, dopo il successo del 20 dicembre contro Torino la squadra di Cagnardi ha infilato 4 sconfitte consecutive tornando al successo solo a metà febbraio contro Mantova. Il calendario, da qui al 7 aprile quando si chiuderà la prima fase della stagione, non è semplice visto il rendimento fino a questo punto, con due impegni casalinghi (contro Orlandina ed Orzinuovi) ed il derby di Milano in trasferta.
Cosa sta funzionando
Treviglio è probabilmente la squadra più schizofrenica del girone. Non esiste nessun’altro in grado di occupare le prime posizioni delle statistiche offensive e le ultime di quelle difensive alla voce punti, percentuale da 3 e valutazione. Di fatto quello che funziona è, in modo diametralmente opposto, quello che non funziona. Ma andiamo con ordine.
La Blu Basket ha il terzo attacco di tutta la Serie A2 con 82.3 punti di media ed in trasferta è addirittura in grado di segnarne quasi 86 a partita. Sicuramente la capacità di fare canestro ma soprattutto di produrre punti in pochi minuti è l’aspetto che colpisce di più della Blu Basket, il tutto favorito dal moto continuo di JJ Frazier, a cui è stato affidato l’attacco. Che è anche cresciuto nel corso della stagione passando da una fase iniziale in cui il tanto movimento non portava alla costruzione di tiri puliti, costringendo spesso i tiratori a cercare soluzioni individuali, ad una fase successiva nella quale sono migliorate le spaziature e soprattutto Treviglio ha iniziato a cercare spesso il gioco in post per aprire meglio il campo trovando tiri più aperti e puliti. L’evoluzione è più o meno visibile sia nella percentuale da 3 punti, che si è alzata nell’ultima fase della stagione, sia nel numero di assist complessivo tanto che oggi Treviglio, con oltre 18 a partita è la migliore in questo fondamentale, con quasi un canestro su 3 che nasce da una assistenza. L’arrivo di una seconda torre come Ancellotti ha sicuramente contribuito a questa evoluzione, sia per la possibilità di Treviglio di sfruttare i movimenti verso canestro di un centro di queste dimensioni praticamente per tutto il match, sia proprio per l’attitudine di Ancellotti, più che di Borra, di rollare bene verso il canestro per ricevere palla in movimento, una situazione tattica che costringe le difese a collassare lasciando più spazio per i tiratori.
Gli Highlights del successo in trasferta su Verona (a cura del canale Youtube Blu Basket Treviglio 1971)
Altro aspetto molto positivo, in una stagione con tante partite concentrate in breve tempo, è la lunghezza del roster con gli innesti in corsa di Lupusor e dello stesso Ancellotti che hanno allungato le rotazioni praticamente a 9 giocatori. Questo permette a Cagnardi di giocare sempre ad alto ritmo in attacco, correndo in transizione ogni volta che ne ha la possibilità, mentre dalla parte opposta è aumentata notevolmente la pressione difensiva sulla palla permettendo, soprattutto nel reparto lunghi, di spendere qualche fallo in più.
Dentro una stagione in cui gli Under stanno avendo pochissimi minuti (dopo Sarto con 22 a partita, c’era D’Almeida con 14 prima di essere ceduto) una nota positiva è senza dubbio la crescita nell’ultimo mese e mezzo di Matteo Bogliardi, classe 2002, capace di togliere il posto a Taddeo come cambio di Frazier (tanto da spingere la società a cedere l’ex Brindisi a metà gennaio) dimostrando di partita in partita una notevole maturità tecnico-tattica che ha permesso a Cagnardi di poterlo utilizzare anche in situazioni tattiche particolari (come ad esempio tenere Frazier off-the-ball quando la difesa avversaria lo punta) e non solo per dare respiro al titolare. Il suo impatto non è visibile a livello numerico (10 minuti di media in campo, con 2 punti ed 1 assist di media) quanto negli intangibles, come la capacità di aiutare a rimbalzo (sia in attacco che in difesa), la velocità di gambe ed un fisico già importante che gli permette sia di mettere pressione sulla palla che di sopportare i contatti, anche quando attaccato da giocatori più forti fisicamente, e nel complesso la lucidità nel gestire l’attacco anche quando, spesso e volentieri, è messo sotto pressione dalla difesa avversaria.
Infine tra le note positive c’è da spendere una parola (ma ne servirebbero di più) per capitan Davide Reati. Un giocatore nel pieno della sua maturità che quest’anno sembra aver completato quel percorso che Adriano Vertemati gli aveva chiesto già la scorsa stagione e che lo ha portato ad essere un giocatore di riferimento sia offensivo che difensivo ma con un atteggiamento unselfish che in pochi, tra quelli che lo avevano conosciuto all’inizio della sua carriera, si sarebbero aspettati. Il capitano biancoblu si nota pochissimo in campo, spesso e volentieri è l’uomo che difende sul giocatore avversario più pericoloso, lascia sempre che la partita vada da lui selezionando in modo chirurgico i suoi tiri e non è un caso che stia mettendo assieme una delle sue stagioni migliori anche a livello statistico.
Cosa non sta funzionando
Di contro ad un attacco a tratti spettacolare, c’è una difesa che fa veramente tantissima fatica sin dalla prima palla a due della stagione. Treviglio ha faticato e continua a faticare soprattutto su due situazioni di gioco ben precise: il pick&roll centrale e la difesa sulla palla degli esterni. Nel primo caso il problema principale nasce dalle difficoltà difensive di JJ Frazier che spesso fatica a trovare la misura, concedendo o un tiro facile oppure facilitando la giocata con il bloccante. Queste difficoltà costringono i compagni a diversi aggiustamenti che si traducono spesso e volentieri in tiri facili per gli esterni avversari, oppure facili appoggi al ferro da parte dei lunghi.
Nel secondo caso il problema nasce, a nostro avviso, da una mancanza endemica del roster biancoblu, ovvero l’assenza di un vero e proprio difensore sulla palla a parte lo stesso Frazier, che in questa situazione di gioco è avvantaggiato dalla velocità di mani e piedi, ed un Davide Reati che scavallati i 30 si è riscoperto grande difensore, mentre i compagni da Pepe a Sarto ma anche Nikolic, soffrono tantissimo avversari capaci di attaccare con decisione il ferro. Il tutto si traduce in una difesa che subisce 83.5 punti di media, che in casa sono addirittura 80, concede agli avversari il 36% da tre punti ed una valutazione complessiva dei rivali che sfiora il 93 (solo Capo d’Orlando e Stella Azzurra fanno peggio in A2). Cagnardi nel corso della stagione è riuscito a trovare alcuni aggiustamenti, come l’utilizzo di difese a zona e match-up, che hanno dato più equilibrio difensivo alla squadra anche se la sensazione è che Treviglio contro squadre con esterni atletici e dotate di giocatori con un buon tiro da fuori faticherà sempre.
Altro aspetto negativo, legato alle difficoltà difensive, è l’incapacità di reagire ad avvii di gara negativi o break pesanti subiti nel corso della gara, girando le viti in difesa. Tante delle sconfitte rimediate in stagione nascono da una prima parte di gara negativa oppure da minuti di black-out offensivo, in cui la Blu Basket subisce dei break importanti e dai cui non è mai riuscita a recuperare. Pensiamo alle sfide con Tortona, Biella, Casale o anche quella con Milano, dove svantaggi in doppia cifra non sono stati più recuperati perché ad una ritrovata efficienza offensiva non corrisponde una capacità di riuscire a contenere per più di 2/3 azioni gli avversari.
La sconfitta interna con Tortona, un esempio delle brutte gare difensive di Treviglio (a cura del canale Youtube Blu Basket Treviglio 1971)
Da qui alla fine. Le prospettive
Nel complesso una situazione positiva, soprattutto considerando che per Treviglio questa rappresentava una stagione doppiamente di transizione, con tutti i problemi legati al Covid-19 (che per fortuna finora non hanno toccato la squadra) ma anche e soprattutto per ripartire dopo la chiusura di un ciclo di 9 anni fatto di grandissime soddisfazioni. La dirigenza ha saputo lavorare bene, soprattutto nel corso della stagione come fatto nel recente passato, riuscendo a correggere alcuni errori nel roster di partenza e modificando la fisionomia della squadra, permettendo a Cagnardi di gestire meglio il materiale a disposizione e mettendogli in mano una squadra più eclettica e con maggiori alternative, su entrambe le metà del campo. Sulle prospettive future molto dipenderà dall’eventuale cambio di formula in corsa, visto che al momento Treviglio sembra aver blindato almeno il nono posto nel girone Verde, il che vuol dire partecipare come minimo al gironcino a 6 che qualificherà ai playoff. In questo caso, semmai, il problema può essere i punti che Treviglio riuscirà a portarsi dietro e che dipenderà da chi le farà compagnia tra le squadre del girone Verde. Viceversa, se si passerà subito ai playoff, Treviglio potrebbe anche ritrovarsi nel tabellone principale ma il tutto dipenderà dalle ultime due gare interne nelle quali la squadra di Cagnardi sarà chiamata a rinverdire i fasti di un PalaFacchetti fortino (quasi) inviolabile.
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